In un momento storico come questo, in una crisi che per tantissimi significa disoccupazione, peggioramento delle condizioni di vita, mancanza di servizi basilari e welfare, ieri a Quartaccio nella periferia di Roma Nord è accaduto un episodio inammissibile e vergognoso.
Un gruppo di agenti della Polizia di Roma Capitale è intervenuta ad interrompere l’assemblea pubblica in programma per l’evento “Roma siamo noi”, organizzato da ragazzi del quartiere con il supporto dell’ASIA USB e movimenti per il diritto all’abitare, OSA e Noi Restiamo, per portare momenti di socialità e organizzazione e trattare i problemi che affliggono queste zone, dalla precarietà giovanile all’assenza di servizi, ma anche di offerta culturale.
Nonostante fossero rispettate tutte misure antincovid (termoscanner, disinfettanti, mascherine e distanziamento interpersonale), l’intervento della polizia municipale, giustificato con il pretesto della mancanza di alcuni permessi, è avvenuto immediatamente con un chiaro intento intimidatorio. Così una serata che doveva essere di dibattito e socialità, in un quartiere abbandonato dalle istituzioni, si è trasformata in un notte di tensione; con uno schieramento di forze mai visto in queste zone.
Vediamo istituzioni sempre immobili quando l’immondizia è stracolma, quando non ci sono le aule per le scuole, mentre zelanti come non mai per annichilire i momenti di organizzazione che sono fondamentali per il riscatto dei giovani di questi quartieri. A creare il degrado e il deserto sono proprio loro che negano questi momenti di socialità in nome di una finta legalità. Evidentemente l’unico intervento che le istituzioni si immaginano è quello poliziesco. L’avevamo visto anche l’anno scorso nella retata ai danni degli abitanti di San Basilio, a cui il quartiere aveva risposto con forza mobilitandosi in tantissimi. Oggi succede a Quartaccio.
Come Potere al Popolo denunciamo questo nuovo atto di repressione e diamo la nostra massima solidarietà agli organizzatori della serata. Siamo convinti che le istituzioni dovrebbero dare risposte concrete e misure sociali che possano realmente riscattare queste zone della capitale. Ribadiamo che in questa crisi noi saremo al fianco di tutti coloro che si organizzano e che lottano per costruire un’alternativa che metta al centro il benessere di chi vive questo Paese e non gli interessi di Confindustria e speculatori. Perché oggi non possiamo più rimandare. E noi sappiamo da che parte stare.
Potere al Popolo