![la foto mostra un gruppo di lavoratori della DEMA con bandiere e striscione](https://poterealpopolo.org/wp-content/uploads/2025/02/protesta-lavoratori-DEMA-regione-campania-1140x694.jpg)
Il gruppo ADLER, in procinto di acquisire l’azienda aerospaziale DEMA, presenta un piano industriale che mette a rischio i siti di Somma Vesuviana (NA) e Paolisi (BN) e il futuro di circa 200 lavoratori.
La multinazionale JABIL, azienda del settore elettronico, mette in vendita lo stabilimento di Marcianise. 413 dipendenti sono appesi a un filo.
La sudcoreana Hanon Systems, attiva nel settore automobilistico, annuncia la chiusura del sito di Benevento e 67 licenziamenti. La crisi dell’automotive ha al centro il futuro dei siti della Stellantis e, soprattutto, dei suoi dipendenti e di quelli dell’indotto.
L’elenco potrebbe durare pagine intere.
Si stima che in Campania siano 5mila i lavoratori a rischio licenziamento nel solo 2025. La desertificazione industriale sta cancellando le poche grandi industrie rimaste.
Un processo che distrugge non solo posti di lavoro, ma intere comunità, il loro tessuto sociale e la loro identità.
Governo e Regione sono immobili, incapaci di offrire soluzioni adatte alla gravità della situazione.
Provano a indorare la pillola presentando un presunto luminoso futuro di un Mezzogiorno che andrà avanti grazie al turismo: peccato sia un mondo in cui precarietà, lavoro nero, povertà e iper-sfruttamento sono all’ordine del giorno.
Come Potere al Popolo siamo al fianco dei lavoratori a rischio e di chiunque lotta per il lavoro.
Le tante vertenze in corso, però, sono frutto non della crisi di una singola fabbrica o di un singolo settore: assistiamo alla progressiva scomparsa dell’industria.
È necessario andare oltre la pur necessaria battaglia sindacale da portare avanti azienda per azienda e mettere al centro ciò che ci unisce: l’urgenza di una risposta politica alla crisi industriale che colpisce tutti.
Se ci affidiamo a imprese e multinazionali, il deserto è già destino.
Serve una visione che, assente nell’attuale classe politica, si fondi sull’intervento diretto dello Stato, sull’individuazione dei settori strategici su cui investire, sulla programmazione di lungo respiro fondata sulla partecipazione di lavoratori e lavoratrici, la vera ricchezza della nostra terra!
Per questo facciamo appello alla costruzione di un momento unitario, a partire da lavoratori e RSU, per una mobilitazione davanti alla Prefettura che sappia dire: