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[SCUOLA] Solidarietà ad Andrea Scano! No agli “abusi a distanza”!

andrea scano

Le compagne ed i compagni di Potere al Popolo esprimono la propria solidarietà nei confronti di Andrea Scano, maestro di una scuola primaria di Cagliari che, per la quarta volta nell’ultimo anno, si trova a dover far fronte a un provvedimento disciplinare a nostro avviso ingiustificato.

Qual è il “reato” commesso da Andrea Scano?

Andrea Scano infatti è stato sospeso per 30 giorni lavorativi per essersi rifiutato di firmare il registro elettronico in tempi di didattica a distanza. Due sono le questioni che rileviamo: a oggi non esiste alcuna legge che normi per noi docenti la firma elettronica (e più in generale l’uso del registro elettronico); inoltre nessun provvedimento – di certo non il decreto dell’8 aprile scorso – ha ancora chiarito in forma evidente l’obbligatorietà della didattica a distanza.

Dopo anni di accentramento del potere nelle mani dei dirigenti scolastici, nell’attuale situazione emergenziale si acuiscono ancor di più quegli abusi che scavalcano ogni necessaria dialettica, legittimati dalla fumosità dei decreti che demandano all’arbitrio dei dirigenti e dei singoli in generale le pratiche didattiche e che restringono gli spazi di agibilità democratica.

Pensiamo che in democrazia non sia legittimo infatti operare in termini punitivi e coercitivi senza alcun fondamento normativo che sia chiaro e consolidato.

Che cosa non va nella didattica a distanza?

Riteniamo che l’obbligatorietà della didattica a distanza non sia chiaramente rintracciabile infatti in alcuna fonte normativa attuale (e resta non prevista dal CCNL),. Per questo pensiamo che non sia possibile dare indicazioni inderogabili relative a:

  • firma sul registro elettronico
  • necessità delle video-lezioni
  • indizione di collegi dei docenti e consigli di classe “virtuali”
  • registrazione delle presenze degli alunni
  • note disciplinari degli stessi
  • produzione di valutazioni sommative
  • riprogrammazione dipartimentale.

Peraltro, pensiamo sia doverosa una riflessione precipua circa l’utilizzo del registro elettronico, che ad oggi continua a non avere alcun valore legale.

Al di là del piano formale ricordiamo che il registro elettronico continua a non essere sostitutivo del registro cartaceo, dunque non si opera uno snellimento in termini lavorativi ed ecologici. Inoltre continua a esserne sollecitato l’uso pure laddove le scuole mancano di connessioni e dispositivi adeguati.

Infine riteniamo che sia rischioso firmare sul registro elettronico. La firma in presenza (di cui la firma virtuale sarebbe l’immediata traduzione) implica, infatti, la presa in carico della responsabilità rispetto agli alunni.

Per queste ragioni non possiamo che esprimere piena solidarietà al nostro collega e chiedere l’immediato ritiro del provvedimento disciplinare!

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