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[PISA] OSPEDALE CISANELLO E SANITA’ TOSCANA: IL DIRITTO ALLA SALUTE E LA TUTELA DEI LAVORATORI NON POSSONO ESSERE GARANTITI DAL MODELLO AZIENDALISTA!

Ospedale Cisanello e Sanità Toscana

I Cittadini e i lavoratori toscani vivono da inizio anno gli esiti fallimentari di un’amministrazione e di una gestione sanitaria che punta a modelli aziendalistici distruttivi, ove prevenzione, equità, accessibilità e garanzia sono principi lontani, se non inesistenti. Tra Febbraio e Marzo abbiamo assistito a aggressioni da parte di cittadini esasperati nei confronti di medici ed infermieri,  al taglio dei medici sulle ambulanze per il risparmio di cassa, al 90% del personale medico dei reparti toscani di emergenza urgenza che gridavano aiuto e minacciavano le dimissioni, stremati per non poter garantire adeguate cure,  spezzati da orari lavorativi massacranti;  difronte a tutto questo i “grandi” alla guida dei nostri ministeri, con goffaggine si limitavano a gridare all’aumento dei salari per i nostri medici e operatori sanitari continuando ad omettere, insabbiare e deviare l’attenzione dai reali problemi pur di mantenere un vantaggio aziendalistico di fronte al tracollo del nostro modello e sistema sanitario.

La risultante? la lotta tra i poveri e gli sfruttati! Voluta, cercata e, causa ad oggi, della stragrande maggioranza dei problemi in cui versa non soltanto la nostra regione ma l’intero paese. I nostri medici e operatori sanitari non chiedevano solo salari più alti, ma condizioni, strumentazioni e orari di lavoro dignitosi che gli permettessero di assistere adeguatamente i loro pazienti, garantendo, in ogni suo aspetto, il diritto alla salute che ad ogni cittadino spetta. Chiedevano che il diritto alla salute e la tutela dei lavoratori venissero garantite, condizioni dignitose di lavoro e cure e assistenza adeguate!

Nelle giornate di Giovedì 27 e Venerdì 28 Luglio abbiamo assistito ad un altro tragicomico teatrino ove la Corte Dei Conti impone ferie “ordinate” ai medici e operatori dell’edificio 30 del nostro ospedale di Cisanello, con conseguenti blocchi radicali delle sale operatorie, un gioco aziendale per far quadrare i conti tra tagli dell’Aoup e monetizzazione delle ferie al puro scopo di far tornare i conti. Se non è questo un modello aziendalista! Al vergognoso teatrino partecipa anche il consigliere regionale di FDI, Petrucci, il quale giorni fa lamentava l’assurda “scelta”, che scelta non è, di alcuni reparti dell’ospedale di ridurre posti letto e personale, soprattutto nei reparti più sensibili di urgenza, oncologia e natalità. Per fortuna l’ospedale rassicura, nessuno di questi reparti subirà variazioni.

Cosa c’è di tragicomico? Che uno Stato, in tutte le sue rappresentanze, regioni e comuni, critichi e indichi con il nome di “scelte”, le condizioni strutturali e organizzative in cui il nostro sistema sanitario riversa e che non sono altro che la risultate di scelte capitalistiche e aziendaliste dello Stato stesso!

Ricordiamo che:

  • I decreti attuativi e le leggi riguardanti la sanità rimangono sulla carta e ancora in attesa di essere emanati, almeno la maggior parte; dalle tabelle del monitoraggio condotto dal Servizio per il controllo parlamentare della Camera, dal governo PD, 5 stelle a quello Meloni, devono essere emanati ancora ben 57 decreti attuativi. Riportando i dati: lo stock complessivo dei provvedimenti da adottare riferibili alla XVIII legislatura è pari a 347 (non solo sanitari), emerge che per 137 dei 347 provvedimenti che le amministrazioni devono adottare (pari al 39,5%) il termine di adozione è scaduto; 172 provvedimenti (il 49,6%) non presentano un termine di adozione, mentre il restante 10,9%, è soggetto ad un termine di attuazione non ancora scaduto.
  • con PNRR l’ Italia potrà contare su 7,5 miliardi di euro per riformare l’assistenza sanitaria territoriale, ma con importanti criticità, come anche sottolineato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) in un focus dedicato all’assistenza sanitaria territoriale; una tra tutte, forse la più importante è che una volta esauriti questi investimenti, non potrà essere garantita la continuità di questi servizi. Ancora,  alla luce della nuova legge di bilancio, dell’ autonomia differenziata, così tanto voluta da questo ultimo governo,  aumenteranno le disuguaglianze regionali nei servizi offerti; quasi sicuramente queste condizioni spingeranno i professionisti a cercare condizioni di lavoro migliori, portando a una vera e propria desertificazione della sanità pubblica e delle strutture pubbliche in favore di pochi centri di eccellenza, ovviamente privati;
  • Nel 2021 riguardo alla regione toscana, il taglio dei posti letto ridotti a 3,1 ogni 1000 abitanti, con la chiusura dei piccoli ospedali, la riduzione di 10 milioni per dipendenti nella asl nord est pisa e di 4 milioni per il personale dell’azienda universitaria;
  • Per quanto concerne le agenzie interinali, in Toscana, opera Orienta SPA, azienda interinale con un capitale di oltre 150 milioni e alla quale si rivolgono le aziende ospedaliere e le ASL toscane per reclutare personale sanitario a somministrazione. Presso l’Aoup, ad esempio, nel 2019 sono stati spesi € 1.364.497,48 per lavoro a somministrazione di una quantità di personale sanitario (infermieri, tecnici di laboratorio, oss ) equivalenti a 42,25 operatori sanitari per 1 anno, con lo stesso costo aziendale si poteva assumere, con contratto a tempo indeterminato ed a salario contrattuale, 52,4 operatori categoria D per 1 anno.
  • Sempre relativamente alle agenzie interinali, nel 2020 in emergenza Covid 19, i volumi sono lievitati, e la spesa al settembre 2020 per l’appalto di personale, è stato di € 3.171.487,33 per lavoro a somministrazione, equivalente ad un numero di  63,5 operatori sanitari per 1 anno, con lo stesso costo aziendale si poteva assumere 121,80 operatori categoria D per 1 anno a tempo indeterminato ed a salario contrattuale.
  • I toscani pagavano e pagano, ancora oggi i tickets più alti, la compartecipazione alla spesa è cresciuta progressivamente tanto che il costo del ticket nel pubblico si avvicina molto a quello del libero mercato;
  • Nel 2023 la nostra azienda ospedaliera presenta ancora mancanza di personale, carenza ormai cronicizzata di posti letto, la mancanza di strumentazioni adeguate, ma, soprattutto, l’assenza di strutture di medicina territoriale in grado di diminuire l’afflusso dei pronto soccorso degli ospedali.

Questa situazione rivela il processo di privatizzazione e aziendalizzazione di buona parte delle cure che dovrebbero essere fornite dal SSN a scapito di un “integrazione funzionale”, di presidio ospedaliero unico e di medicina territoriale che garantisca un piano di continuità assistenziale per le cure.

Oggi, come nel 2020, Potere al Popolo Pisa! chiede di potenziare e ampliare la medicina territoriale, organizzare un’assistenza primaria che possa non solo affiancare ma anche filtrare il lavoro svolto dagli ospedali. Potenziare la medicina territoriale significa assicurarne equità di accesso e trattamento: la domiciliarità degli interventi, la prevenzione e presidi territoriali di screening e controllo. La via di uscita da questa emergenza per Potere al Popolo non può che passare per un modello di sanità nuovo, pubblico e alternativo al modello aziendalista che ha messo in ginocchio la sanità italiana; una sanità decisa insieme ai lavoratori e le lavoratrici del settore!

Potere al Popolo! Pisa – Per contatti: poterealpopoloapisa@gmail.com – 334/7754214

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