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MANIFESTAZIONE CONTRO IL RIGASSIFICATORE A PIOMBINO!

manifestazione contro il rigassificatore

𝐏𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐏𝐨𝐩𝐨𝐥𝐨! 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐔𝐒𝐁 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐠𝐚𝐬𝐬𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞!

Potere al Popolo! Toscana partecipa alla manifestazione indetta il prossimo 20 ottobre a Piombino, e sostiene lo sciopero generale che la federazione USB cittadina ha indetto in risposta alla richiesta dei comitati locali alla massima partecipazione. Il nodo centrale è la contrarietà all’installazione di un rigassificatore a largo, per ragioni non localistiche ma che hanno radici in una visione diversa di paese e nel modo in cui la classe dirigente vuole far pagare al territorio e ai lavoratori i costi della guerra.

Il governo Draghi ha indicato quest’opera come “di interesse nazionale”, un’attenzione che mai è stata data alle tante crisi aziendali che hanno impoverito il tessuto economico e sociale del territorio, innanzitutto nel settore siderurgico. Il rigassificatore in porto significherà un altro duro colpo, ad esempio, al settore ittico e a quello turistico, senza considerare gli enormi pericoli ambientali. Infatti, bisogna ricordare che l’area è già classificata come SIN (Sito di Interesse Nazionale) e sta ancora aspettando un intervento di bonifica strutturale. È evidente che per chi governa esistono “interessi nazionali” che contano più di altri.

Del resto, il partito unico della guerra e degli affari è unito nel sostegno a questa opera.

Il centrosinistra è da sempre in prima fila nel promuovere il ricatto tra ambiente e lavoro, ma anche i deputati pentastellati hanno votato a favore (a loro dire “per errore”) e la stessa Giorgia Meloni è intervenuta per mitigare le dichiarazioni di contrarietà del sindaco di Fratelli d’Italia, Francesco Ferrari. Alla faccia del sovranismo, ci sono i vincoli euro-atlantici a imporre questa scelta.

Il blocco NATO si è imbarcato nella guerra contro la Russia per mantenere la propria egemonia mondiale, e la UE porta avanti il conflitto a forza di sanzioni i cui costi vengono fatti pagare in bolletta alle classi popolari. Dimenticata la transizione verde, il rigassificatore viene presentato come la soluzione, con il solo interesse materiale dei produttori statunitensi di GLN. Ma la crisi sarà pesantissima per le famiglie e per la tenuta del tessuto produttivo del paese. La nostra via d’uscita è quella di far pagare alle multinazionali e alle aziende dell’energia i costi della loro speculazione, e lavorare sin da subito per un diverso posizionamento internazionale, che promuova la pace e un nuovo sistema di relazioni internazionali fondato su rapporti complementari e non di rapina.

A fianco dei cittadini e dei sindacati conflittuali, il 20 ottobre ci vediamo in piazza, contro il rigassificatore, contro la devastazione ambientale e l’economia di guerra, per la tutela del territorio, dei posti di lavoro e dei redditi.

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