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FIRENZE: LA RADICALITA’ DEL BUON SENSO

Oggi sui giornali si apre, timidamente, un dibattito sulle manifestazioni che attraverseranno Firenze tra oggi e domattina. Il tam tam mediatico sulla manifestazione chiamata dal sindaco che serve a far scomparire la piazza per la pace di oggi, non riesce ad eliminare in nessun modo le contraddizioni della piazza di sabato lanciata dal sindaco.
Sappiamo bene che in quella piazza ci saranno, oltre a Letta e Italia Viva con l’elmetto, anche tante persone e realtà che stanno da sempre e coerentemente anche sul conflitto in Ucraina su posizioni antimilitariste.

Noi abbiamo deciso di non stare con i militaristi, perché in un grande calderone dove in ultima istanza comanda la realpolitik à la Letta che vota l’invio di armi e soldati, la sinistra non può che essere ridotta ad “anima bella”, al rango di portatrice d’acqua.

Questa strategia, se dagli anni Novanta ad oggi ha portato le battaglie della sinistra ad essere ridotte al lumicino, oggi diventa insostenibile, proprio perché palesemente contraddittoria e incomprensibile.
Di fronte alla barbarie della guerra non si può stare nel mezzo, bisogna prendere posizione, serve la radicalità del buonsenso. Oggi pomeriggio, a Firenze, alle 17:30, ci sarà la manifestazione di coloro che rifiutano la posizione bellicista del Governo Draghi, che chiedono una forte azione diplomatica dello Stato italiano per costringere la Russia ad una trattativa offrendo in cambio l’eliminazione delle cause politiche di questo conflitto, ossia l’espansione della Nato a Est. Sarà uno schieramento ampio che va dai collettivi fino ad arrivare ad Arci, ANPI e Cgil. Domani, nella piazza di Nardella, si cercherà di annacquare le responsabilità del Governo italiano, che è già in guerra con la Russia.

Chiediamo alle giornaliste e ai giornalisti di questa città di non nascondere questa contrapposizione, di renderla palese, di raccontare entrambe le piazze, di non farsi vestali del Governo. Non torniamo al 1914, ne va di tutte e tutti noi.

Potere al Popolo – Firenze

CHIEDIAMO:

  •  l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe dall’Ucraina
  •  la ripresa di trattative, a partire dagli accordi mai rispettati di Minsk del 2014, che prevedevano l’impegno dell’Ucraina a garantire l’autonomia delle regioni di Doneck e Lugansk e la tutela della popolazione russofona
  •  una soluzione diplomatica del conflitto nel contesto e con la presenza di organismi internazionali, che garantiscano la sicurezza di tutte le parti e l’autodeterminazione di tutte le popolazioni coinvolte
  •  che l’Unione Europea eserciti ogni sforzo per realizzare una vera trattativa tra le parti, e non invii aiuti militari
  • protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua cultura e generi, con particolare attenzione alla comunità LGBTQIA+ Ucraina. Accoglienza per i profughi di tutte le guerre, senza distinzione di nazionalità
  • sicurezza condivisa e disarmo come uniche soluzioni alla guerra
  • un’Europa senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali
  • il ritiro di formazioni armate straniere, milizie armate e mercenari stranieri dalla zona di conflitto

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