
NESSUNA IMPUNITÀ PER I COMPLICI DEL GENOCIDIO
CONTRO GOVERNO DI GUERRA E RIARMO
Dopo i due scioperi generali dell’Unione Sindacale di Base del 22 settembre e del 3 ottobre, il presidio permanente in Piazza dei Cinquecento – ribattezzata “Piazza Gaza” – e la manifestazione nazionale a Roma del 4 ottobre, il messaggio che è stato lanciato è chiaro: bloccare il paese per rompere ogni accordo e collaborazione – diplomatica, militare, economica e politica – con lo stato terrorista d’Israele.
È questa lotta che continuiamo a portare avanti nei nostri quartieri mobilitandoci in tutta la città, dicendo chiaramente che ogni quartiere è Palestina e che gli abitanti di questa città sanno da che parte stare e si schierano contro il genocidio e contro le politoche guerrafondaie del governo Meloni.
Denunciamo la complicità dell’Occidente, dell’Unione Europea, della NATO e l’impunità del governo Meloni, insieme alle false opposizioni, che continuano a sostenere Israele, che rappresenta un pericolo per il mondo intero e per l’umanità.
Il Governo, di cui pretendiamo le dimissioni, sceglie ancora la via della guerra, aumentando le spese militari e piegandosi a gli interessi di NATO e UE, invece di garantire diritti, salari e servizi sociali. Il tutto facendo pagare il prezzo di queste scelte criminali alle fasce popolari di questa città e di questo paese e portando alla crescita di precarietà, povertà e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Nonostante la tregua nella Striscia di Gaza, abbiamo visto nuovi bombardamenti ai danni della popolazione palestinese, dunque è fondamentale riprendere a mobilitarsi, mantenendo alta l’attenzione sulla Palestina.
Organizziamoci e mobilitiamoci con blocchi, azioni dirette e boicottaggi mirati contro le multinazionali e i soggetti economici legati allo Stato israeliano come TEVA, McDonald’s e Carrefour che vogliamo fuori dalle nostre città e dal nostro Paese. Pretendiamo inoltre che il Comune di Roma rompa immediatamente l’accordo ACEA–Mekorot e rifiuti ogni forma di collaborazione che alimenti l’occupazione e il genocidio.
Costruiamo l’alternativa politica e sociale reale, autonoma e indipendente, che rimetta al centro le spese sociali e gli interessi dei quartieri e di chi li vive, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di questo paese che ci mostrano la strada, schierandosi al fianco del popolo palestinese e opponendosi alla guerra, al riarmo, alle spese militari e al genocidio perpetrato dallo Stato terrorista d’Israele.