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[TORINO] SICUREZZA IN BARRIERA VUOL DIRE SERVIZI E LAVORO, NON POLIZIA E SFRATTI.

Ieri siamo intervenuti nel consiglio aperto chiamato dalla circoscrizione 6 sul tema della sicurezza e del “degrado” in Barriera di Milano.

Ormai da due settimane, in Barriera, sono operativi i servizi interforze con pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e persino dell’Esercito, inviati dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Una decisione rivendicata sia dal sindaco PD Lo Russo che dalla destra in Regione, che ancora una volta ci mostrano come il manganello sia l’unico strumento che questa classe politica intende utilizzare per governare le contraddizioni sociali generate dalle loro stesse politiche.

Di fronte al tentativo della destra di strumentalizzare, in vista delle elezioni europee e regionali, il disagio sociale in Barriera per alimentare la guerra tra poveri e la repressione, abbiamo parlato della nostra idea di sicurezza.

Per noi sicurezza vuol dire investimenti pubblici in politiche sociali, in una direzione diametralmente opposta rispetto alla “riqualificazione” guidata dalla giunta Lo Russo, che punta alla gentrificazione delle periferie.

Sicurezza è dare a ognuno un lavoro dignitoso, una sanità pubblica, una casa, luoghi di ritrovo e socialità per i giovani.

Non accettiamo strumentalizzazioni da parte di una classe politica che è responsabile dell’abbandono delle periferie, da un governo che, in continuità a Draghi, continua a tagliare la spese sociali per finanziare quelle militari.

Sì alle spese sociali, no alle spese militari e alla guerra tra poveri!

Qui di seguito l’intervento di chi il quartiere lo abita e vede quanto fumo negli occhi cercano di buttarci nascondendosi dietro la parola “sicurezza”. Il vero degrado è l’assenza di servizi, sono gli sfratti, è la povertà. Abbiamo bisogno di tante cose nei nostri quartieri, ma non certo di altre armi.

Sono un’abitante di questo quartiere e lo attraverso ogni giorno praticamente in lungo e in largo. Lo attraverso per andare a lavoro, al mercato di piazza Foroni faccio la spesa e qui vivono molti dei miei amici con i quali condivido la gran parte della mia socialità, sempre qui in Barriera. Quando dico che lo attraverso intendo che capisco bene quando si parla del problema dello spaccio e del degrado in particolare in alcune strade e vie che tutti conosciamo. Da qualche giorno militari e forze dell’ordine sono presenti in alcuni dei luoghi considerati problematici con tanto di armi in bella mostra, militarizzando di fatto il nostro quartiere. Non è una bella scena, anzi.. mi si dirà “neppure lo spaccio è una bella scena”, certo, ma non è questa la soluzione. Il risultato sarà semplicemente quello di spostare lo spaccio di qualche isolato a fronte invece di un grande investimento economico e di pura propaganda utilizzando l’esercito come un enorme cartellone elettorale mobile.

Si getta fumo negli occhi degli abitanti e si cavalca il disagio e la sensazione di insicurezza in maniera opportunistica – per ragioni esclusivamente elettorali – facendo credere alle persone che un problema complesso come quello del consumo di sostanze in questo quartiere sia risolvibile così quando avrebbe bisogno di interventi di lungo corso e di tutt’altro tipo. Il vero degrado è a fronte di questa situazione non avere le strutture di supporto necessarie a chi è tossicodipendente. Il degrado, una parola che conosciamo bene insieme a quella della sicurezza se ne fa un gran parlare. Quello che va detto però è che il degrado è quello che subiamo quando ci vengono tagliati i servizi, quando disoccupazione e carovita spingono sempre più persone verso la marginalità. Il degrado di questo quartiere è il numero di sfratti, il più alto in città, a cui non vengono offerte soluzioni. Il degrado è l’impossibilità per molti abitanti e pensionati di questo quartiere di poter pagare le utenze. Questo è il quartiere con più poveri, abitanti che non possono permettersi il privato e non possono aspettare mesi per una visita nel pubblico e decidono di non curarsi. Questo è il vero degrado a cui ci state costringendo, le questioni reali che impattano sulle nostre vite.

Un quartiere che ha bisogno di molte cose ma non certo di altre armi. E’ molto comodo convincerci che di questa tempesta che si abbatte su di noi il problema sia lo spaccio. Da più parti ho letto dichiarazioni rispetto alla presenza di militari e armi nelle strade tutti parlano di cambio di passo, di nuovo inizio…ma quale primo passo? ma verso cosa? Io me la ricordo bene l’operazione strade sicure, fallimentare e dispendiosa sotto ogni punto di vista. Chi è già ai margini percependo salari bassi o di chi già ci è finito perdendo la casa e senza sostegni al reddito cosa se ne fa dell’esercito nelle strade? Soldi per armi e guerre si trovano sempre, basta pensare a quello che sta succedendo sul piano nazionale, ma intanto le persone finiscono per strapparsi briciole a vicenda e già i grandi palazzinari si sfregano le mani in attesa che Barriera tocchi il fondo per potersi accaparrare il patrimonio immobiliare del quartiere. Questo sì che è indecoroso e indegno, qui abbiamo bisogno di ben altri tipi di intervento basta con militarizzazione e fumo negli occhi, vogliamo accesso ai servizi e forme di contrasto alla povertà altrimenti vedremo solo ingrossare le fila di chi già è ai margini e di chi è in difficoltà e allora la risposta quale sarà, ancora più militari?

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