Non c’è sicurezza sul lavoro senza sicurezza del lavoro
Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura, stiamo dietro le quinte o sul palco, tra centinaia di cavi della corrente o in stanze a scrivere copioni e musica, appesi a decine di metri d’altezza o dietro monitor a programmare tournée, spettacoli e mostre, dentro i musei o gli archivi a divulgare e a ricercare, nei cantieri a scavare e catalogare.
A volte il nostro lavoro è alla luce del sole, altre volte invece resta nell’ombra.
In questo momento però siamo riuniti tutte e tutti dalla stessa problematica, il nostro lavoro e principale fonte di reddito è fermo fino a data da destinarsi.
Oggi è Primo Maggio, una data importante, un giorno di lotta e memoria, di pratica di liberazione. Oggi volevamo essere in piazza ma le restrizioni di questi mesi ci costringono a casa, questo però non ci obbliga a restare in silenzio.
Anzi, proprio in queste ore si sta svolgendo uno spettacolo all’interno dell’Auditorium Parco della Musica, il concerto che ogni anno si svolge a Piazza San Giovanni a Roma è stato spostato al chiuso, un evento che già da anni aveva perso qualsiasi senso politico e di lotta diventando il trono dei tre sindacati confederali che l’organizzano.
Mentre milioni di lavoratori e lavoratrici sono a casa, senza aver ricevuto né cassa integrazione né sostegno adeguato per le proprie necessità, si preferisce festeggiare e ripetere il mantra #andràtuttobene invece che affrontare questa situazione o di sostenere gli scioperi partiti in questi giorni, una scelta infelice che continua ad allargare il divario tra la realtà della precarietà e questa messa in scena dei confederali.
Il tema di quest’anno è quello della sicurezza sul lavoro, ci domandiamo quale sicurezza e quale lavoro ci verrà presentato: quello a nero a cui eravamo costretti, quello dei turni massacranti senza riposo, quello delle scarse protezioni adeguate?
Un piano per la cultura e lo spettacolo esiste e si sta sviluppando tra i gruppi che in questi mesi sono nati spontaneamente e mettono insieme gli individui che fanno parte di questo vastissimo mondo.
Le nostre proposte sono
Reddito di Emergenza
Stabilizzazioni e Regime di Intermittenza
Rivoluzione del Fondo Unico per lo Spettacolo
Riconoscimento delle Figure professionali
Gestione pubblica del patrimonio Artistico-Culturale
Consideriamo il nostro lavoro un bene comune, per questo chiediamo che sia riconosciuto e tutelato.
Confidiamo nel sostegno di chi, come noi, veda come l’arte e la cultura siano dei beni fondamentali indispensabili per la società e come fruire di questa ricchezza sia un’esigenza che ci accomuna tutti.