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[GENOVA] AUTOSTRADE PER I PADRONI

Sulla stampa nostrana Conte si autoelogia millantando di aver restituito Autostrade ai cittadini. Non ci sembra proprio corrispondente ai fatti, e proviamo a spiegarlo.

Le autostrade sono un’infrastruttura indispensabile per uno Stato. Sono state costruite con fondi pubblici, servono alla mobilità dei cittadini. Su quelle tratte si muovono anche le merci con una differenza fondamentale: in questo caso si tratta di profitti legati al movimento delle stesse e al commercio. In un paese come il nostro le Autostrade servono anche per il turismo: i cittadini si spostano facendo guadagnare albergatori ed imprenditori del settore.

Non si possono costruire reti autostradali a piacimento, le tratte, per ovvi motivi, devono essere uniche. Lo stato, anche in un sistema liberale, dovrebbe gestire la rete, magari facendo pagare chi le usa per profitto e lasciando circolare i cittadini che la devono usare per altri motivi. Tutto questo in Italia è negato dal fatto che lo Stato ha deciso di privatizzare la rete concedendola a privati i cui profitti, in questi anni, sono stati enormi.

Basterebbe questo per pretendere che le Autostrade fossero nuovamente nazionalizzate essendo un bene comune indispensabile.

Oggi invece sappiamo, che nonostante il crollo del Ponte Morandi e le sue 43 vittime, i disagi enormi, le inchieste della magistratura che mettono in evidenza omissioni sulla sicurezza e sui controlli, nazionalizzare non si può.
Si può, però, come è stato deciso questa notte, fare comprare allo Stato le azioni del signor Benetton per poi rimetterle sul mercato, sgravando tra l’altro la compagnia da tutta una serie di problemi.

Sostanzialmente, lo Stato ripaga ciò che è suo e poi lo rivende.
Che tutto questo sia una vittoria dei cittadini è almeno discutibile, le menzogne di Conte, Di Maio e del PD si sciolgono come neve al sole. Parlare di esproprio e di revoca mentre il titolo di Atlantia schizza alle stelle in borsa è una farsa che è gestibile solo attraverso la generosità di una stampa e di un sistema mediatico asservito ai poteri di ogni genere.

La verità è che una buona parte del Parlamento è legato ai Benetton, i quali, generosamente, sono in grado di fare le fortune dei politici, dei partiti e pure di alcuni movimenti politici come le Sardine.
Tutto questo senza nessuna distinzione tra destra e sinistra: Salvini che sbraita contro i 5 stelle per il presunto tradimento degli elettori grillini è l’ennesima barzelletta, essendo la Lega uno dei più grandi sponsor di Benetton, oltre che beneficiaria degli aiuti che l’azienda risarcisce in nome della democrazia e del dibattito libero delle idee.

Ma la verità in fondo è molto banale. In uno stato come il nostro ciò che è ragionevole, giusto e possibile non si può fare. Perché andrebbe contro le idee che da almeno trenta anni governano questo paese all’interno della cornice UE. Perché gli imprenditori sono intoccabili, perché è stato stabilito che lo Stato deve smettere di governare in nome dei cittadini e deve rispondere solo a una elite economica e finanziaria che gli fa da sponsor, li finanzia e poi li comanda.

Tutto il contrario di una democrazia reale, che per noi vuol dire semplicemente “potere al popolo” ma è l’unico orizzonte possibile per chi ci governa da trenta anni, con pochissime differenza tra destra e sinistra. Non ci sono alternative se non mandarli via il più presto possibile.

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