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Cambiamo aria a Macerata: Potere al Popolo punta al governo della città

cambiare aria macerata

Lui si chiama Alberto Cicaré, lavoratore e sindacalista all’Università, da anni riconosciuto e stimato attivista per la mobilità sostenibile a Macerata. Alberto è il volto che si è dato il progetto di Strada Comune, la sfida per le elezioni amministrative che Potere al Popolo ha lanciato 16 mesi fa. Un candidato sindaco popolare e ambientalista, in grado di rappresentare il desiderio di cambiamento di quei cittadini e cittadine stanchi di vedersi amministrati da chi protegge gli interessi dei pochi.
Coloro che dicono: Cambiamo Aria!

Ma riavvolgiamo il nastro.

Nel Marzo 2019 è proprio l’assemblea di Potere al Popolo ad avviare un percorso politico ampio, capace di coinvolgere attivisti e singoli cittadini: l’idea è di creare un fronte popolare in grado di attivare nuove energie e parlare a tutta la città al di là delle preconcette posizioni politiche. Non l’ennesimo carrozzone ideologico e residuale che si rivolge alla “sinistra dispersa”; piuttosto, un progetto con basi solide e durature, capace di parlare a settori della città normalmente distanti da tutto quel che riguarda la politica o respingenti verso qualunque richiamo alla “sinistra” (che o viene accostata al PD o a violenti nullafacenti figli di papà fuori dal mondo). Il progetto di “Strada Comune” (questo è il nome scelto di concerto da attivisti e attiviste) si propone invece di giocare una battaglia di movimento all’interno del campo sociale e politico, proprio al fine di connettere la proposta di alternativa con la volontà di cambiamento delle classi popolari. La sfida per l’egemonia è lanciata.

Rivediamo gli step del percorso di costruzione del movimento.

In una prima fase abbiamo attivato dei tavoli di lavoro (Attività produttive, Cultura, Politiche Giovanili e Socialità, Mobilità Urbana, Ambiente, Partecipazione) coinvolgendo attivisti, militanti, singoli cittadini con riconosciute competenze, al fine di sviluppare un programma di base con una chiara e coerente idea di città; proprio il “programma minimo” ci ha permesso di lanciare (unici nel panorama cittadino) le assemblee di quartiere dove abbiamo integrato la nostra proposta con i problemi e le risposte emerse dai contributi di chi i quartieri li vive, utilizzando innovativi strumenti assembleari di partecipazione.

A quel punto, abbiamo proseguito con iniziative specifiche che hanno portato alla scelta di Alberto Cicaré come candidato sindaco del progetto.

Il programma (che si traduce elettoralmente in una coalizione tra una lista civica chiamata appunto Strada Comune e Potere al Popolo!) è fondato su 6 punti cardinali: la rinascita di una democrazia municipale attorno ai quartieri, il rilancio delle periferie, la riconversione ecologica, il ripristino del diritto all’abitare, il recupero degli spazi abbandonati e la pianificazione di una mobilità sostenibile.

Parlare a tutti, costruire alleanze comuni su temi concreti e specifici; disarticolare la narrazione che ci vuole forza minoritaria e residuale, per rilanciare l’ambizione di governare la città. Una città in profondo declino, attraversata negli anni da traumi che l’hanno scossa nel profondo: alla crisi economica del 2008-2010 ha fatto séguito il terremoto e poi i drammatici episodi del 2018 (con l’omicidio compiuto da Oseghale e l’attentato fascista di Luca Traini), fino alla crisi del Covid.

Per questo serve una risposta all’altezza delle difficoltà della città: ripensare un nuovo diritto alla città, che la liberi dalla schiavitù dei mercati e dei centri commerciali; ripartire dai quartieri, luoghi di una qualità della vita diversa, di una relazione nuova e finalmente solidale, ma anche di una partecipazione popolare; spingere su una rivoluzione verde che abbia nella città il punto di ribaltamento rispetto allo sfruttamento neoliberale.

Cambiare Aria, per restituire Macerata a chi la vive. Queste sono le parole d’ordine di una proposta amministrativa competente, popolare e solidale che vuole continuare ad accumulare forze anche tramite il piano elettorale: la battaglia che ogni città combatte per la dignità della vita e l’autodeterminazione di chi vive i territori è solo all’inizio. E Macerata è pronta.

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