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PISA: Rappresentanza politica e istituzionale ai tempi del governo Draghi

Assemblea di Potere al Popolo! Pisa

Rappresentanza politica e istituzionale ai tempi del governo Draghi

Bilancio dei risultati elettorali alle ultime elezioni comunali e prospettive dell’intervento di Potere al Popolo!

Parteciperanno:

Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo! e candidata a Sindaco al Comune di Bologna

Matteo Di Fiore, candidato a Sindaco al Comune di Grosseto

Elena Golini, candidata alle suppletive di Siena

– Introduce e coordina Mauro Solida, Potere al Popolo! Pisa che presenterà i punti di programma “Pisa città pubblica” – Verso le elezioni amministrative del 2023.

Al termine dell’assemblea buffet di autofinanziamento

Le ultime elezioni amministrative, che hanno interessato grandi metropoli (Milano, Roma, Torino, Napoli) e città di medie/piccole dimensioni (Bologna, Grosseto, Siena e molte altre) hanno evidenziato la crisi di egemonia delle classi dominanti, con un tasso di astensione senza precedenti per una tornata elettorale che riguarda direttamente la vita sui territori.
Oltre il 60% degli elettori provenienti dalle periferie e dai quartieri popolari non ha votato. Una vera e propria débâcle della democrazia rappresentativa tra i ceti popolari, che fa il gioco di chi intende governare senza l’ingombro del protagonismo di massa. Un modello che si sta avvicinando a quello statunitense, dove i Presidenti vengono eletti da meno del 30% degli elettori.
Risultati che sono il riflesso evidente della costruzione del polo imperialista europeo, che oramai sovradetermina i governi nazionali con emissari diretti di Bruxelles come Mario Draghi.
L’effimero successo elettorale dei partiti più filo europeisti, con a capo il PD, fedele osservatore dei diktat della troika europea, garantisce il traghettamento dell’attuale governo verso una ulteriore stretta su terreno della democrazia rappresentativa, con Draghi probabile prossimo Presidente della Repubblica e una coalizione trasversale al servizio delle politiche lacrime e sangue imposte dal Recovery Found, declinato in Italia dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Dall’altra parte, il declino dei partiti cosiddetti “sovranisti”, come M5S e Lega, non toglie niente alla spinta che hanno avuto da chi ha capito bene quale sia il nemico da combattere, quell’Unione Europea che sta avendo un ruolo deleterio per la maggioranza delle popolazioni del Continente.
Disillusi da questi partiti, i ceti meno abbienti hanno disertato le urne, in attesa di altre ipotesi politiche che li possano rappresentare.
In questa contradizione e vuoto di rappresentanza si inserisce Potere al Popolo!, che ha utilizzato la scadenza elettorale per rafforzare il proprio insediamento territoriale, attraverso la pratica che ci ha caratterizzato sin dalla nostra costituzione: internità ai conflitti sociali, presenza nei quartieri popolari, proposta di una alternativa indipendente e nemica del PUA (Partito Unico degli Affari), ma lontani anche da una “sinistra radicale” allo sbando, perché ossessionata dal rapporto con il PD e la sua proiezione sindacale, quella CGIL servile con governo e confindustria, come ha dimostrato per l’ennesima volta con la firma, il 30 luglio scorso, dello sblocco dei licenziamenti.

Un lavoro non facile, quello che ci siamo assegnati: Rappresentare i settori popolari quando essi disertano in massa le urne. Ma i risultati delle nostre liste ci hanno confermato che è possibile bloccare l’emorragia di voti, orientandola verso una ipotesi alternativa ed antagonista allo stato di cose presenti.

Dove abbiamo sviluppato relazioni concrete con i lavoratori, i precari, i disoccupati, i bisognosi di casa, i pensionati, i giovani, i settori più disagiati della popolazione, siamo stati premiati anche nelle urne.

Come ci siamo detti sin dall’inizio della nostra costituzione, Potere al Popolo! non è nato come partito “elettorale”, ma come organizzazione che si pone l’obiettivo di rappresentare politicamente la nostra gente, senza alcuna illusione di cambiare il mondo attraverso una X su un simbolo di una scheda elettorale.

Noi stiamo costruendo un soggetto politico che intende mettere radici ben salde nella società, sedimentare organizzazione, costruire forza progettuale al fine di rovesciare il capitalismo, verso quello che chiamiamo il Socialismo del secolo XXI. Per fare questo non basterà neppure il 50+1% dei voti. Occorrerà invece una spallata molto forte, da dare a questo sistema marcio e irrazionale, sull’onda dei profondi cambiamenti in atto a livello nazionale, europeo ed internazionale.

Occorrerà costanza, determinazione, coraggio, coscienza del percorso da fare, ma soprattutto Organizzazione.

Di tutto questo parleremo all’assemblea di venerdì 12 novembre, alla quale sono invitati gli iscritti a Potere al Popolo! e tutti gli interessati al nostro progetto politico.

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