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18/01/2020 MARCIA PER L’UGUAGLIANZA SOCIALE!

L’uguaglianza sociale è il presupposto imprescindibile per ottenere quei diritti che ci vengono negati uno dopo l’altro. Riempiremo le strade di Bologna in tantissimi, uniti in una marcia regionale per rivendicare ciò che ci spetta!

Un giusto salario è il primo passo per poter sbattere i pugni sul tavolo quando a lavoro vorrebbero imporci turni massacranti, malattie negate, disponibilità non retribuite. Una tassazione equa e fortemente progressiva è il primo passo per limitare l’influenza che hanno pochi campioni con in mano tutte le risorse, e per rimettere al centro l’interesse generale nella pianificazione dell’amministrazione pubblica. Servizi equamente distribuiti sul territorio sono un primo passo perché ogni abitante sia cittadino attivo e non cliente subordinato al profitto di qualcun altro.

Queste sono considerazioni semplici ma che oggi risultano rivoluzionarie nell’angolo in cui stanno provando a infilarci. L’Emilia Romagna poteva vantarsi di essere una regione che aveva compreso e fatto sue queste necessità, ma oggi abbiamo di fronte a noi il partito unico del PIL, trasversale a tutte le forze politiche che fanno finta di combattersi tra loro per contendersi una poltrona in più. Questo sistema, che tutela solo gli interessi dei ricchi, è pronto a smantellare quanto rimane dei diritti conquistati con le lotte del passato e quanto resta delle eccellenze che erano patrimonio comune costruito con la creatività collettiva.

Lungo la via Emilia spiccano le città vetrina messe a disposizione delle piattaforme del turismo, con centri luccicanti e periferie sempre più abbandonate. Aziende importanti si sono trovate improvvisamente con i conti in bilico e a disposizione di speculatori privati pronti ad arraffarne i profitti portandoli all’estero. I territori di provincia e i centri urbani più periferici conoscono povertà crescente, livelli di disoccupazione in aumento, divaricazione tra le possibilità degli abitanti autoctoni e di quelli immigrati, tra giovani e anziani, mentre dai magazzini della logistica ai resort della riviera una nuova generazione di sfruttati sta conoscendo il vero volto del modello emiliano. Mentre i candidati dei partiti che vogliono governare la nostra Regione raccontano una realtà che non c’è e che vorrebbero vendere come modello internazionale, chi vive sulla propria pelle gli effetti di un decennio di crisi ha occasione oggi di prendere parola per smentire questa narrazione tossica e invertire la tendenza che sta facendo anche delle nostre periferie una polveriera sociale su cui i fascisti non vedono l’ora di accendere la miccia lasciando inalterati gli interessi dei soliti noti. Tutti concordano nel regalare i beni comuni, le imprese pubbliche, i servizi e la sanità in mano ai privati, a discapito dell’efficienza del servizio. Per farlo si stanno dotando di tutti i mezzi necessari, dal piano internazionale a quello locale: proprio in queste settimane ci stanno dicendo che la spesa pubblica sarà sottoposta alla spada di Damocle del MES e che tutto dovrà finire nelle mani di pochi “stake holders” applicando l’Autonomia Differenziata. Potere al Popolo da sempre si batte per la redistribuzione della ricchezza e oggi con la candidatura di Marta Collot a Presidente della nostra regione vuole essere utile a fornire gli strumenti necessari per invertire la rotta e iniziare a cogliere un’occasione di riscatto nella nostra regione!

Molto nelle mani di pochi? Alla tendenza generale di questi anni noi rispondiamo NO!

VOGLIAMO DARE POTERE A CHI PRODUCE LA RICCHEZZA SOCIALE DI CUI CI STANNO DERUBANDO!

 

 

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