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UN ANNO DI POTERE AL POPOLO: FACCIAMOCI SENTIRE!

potere al popolo festeggia un anno

ORGANIZZIAMO INIZIATIVE OVUNQUE!

Da venerdì 16 a domenica 18 novembre festeggiamo a modo nostro in tutta Italia il primo anno di vita di PaP!
Festeggiamo lottando e stando insieme, nelle piazze e nelle Case del Popolo, facendo conoscere le nostre battaglie sul lavoro, sulla redistribuzione della ricchezza, sulla scuola e sull’ambiente, e aggregando nuove persone!
Mettiamo su anche una piccola iniziativa, un volantinaggio, un banchetto, e inviamola a media@poterealpopolo.org o alla nostra pagina facebook.
Facciamo sentire al paese che ci siamo, che non c’è solo Salvini o la finta opposizione del PD, non c’è solo il liberismo populista o quello europeista, ma c’è anche un’altra forza politica che si mette al servizio delle persone, che fa gli interessi degli sfruttati e che sta crescendo!

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18 novembre 2017, Roma, Teatro Italia strapieno. Ricordate? Eravamo 800, accorsi dall’Italia intera, in pochi giorni, rispondendo al videoappello lanciato dall’Ex OPG “Je so’ pazzo” di Napoli. Decine di giovani stanchi di vedere il proprio paese e la propria gente massacrata, che dicevano: “se nessuno ci rappresenta, facciamolo noi! Approfittiamo delle elezioni per fare vedere un’Italia diversa, per far sentire una voce diversa, e poi non fermiamoci dopo”.

Così un anno fa nasceva Potere al Popolo, la più giovane forza politica nel panorama nazionale. Quel 18 novembre ci siamo incontrati per lo stesso desiderio di trasformare la società, per la stessa rabbia contro le ingiustizie. Eravamo generazioni ed esperienze diverse, tante donne e tanti lavoratori, c’erano le voci di chi conduce ogni giorno una battaglia sul posto di lavoro, nelle scuole, nei quartieri popolari e nelle periferie. Abbiamo subito fatto nascere per il paese decine di assemblee territoriali, che hanno scelto dal basso i candidati, che hanno fatto “tutto al contrario”.
Senza mezzi economici, senza sponsor mediatici, sudandoci ogni piccola conquista, abbiamo fatto irrompere in una campagna elettorale piatta, vuota, risentita e straripante della propaganda destrorsa, i temi del lavoro e della difesa dei servizi pubblici, della redistribuzione della ricchezza di fronte ai diktat dell’austerità, della tutela dell’ambiente, del NO a guerre e discriminazioni.

Ma la cosa più bella è che non ci siamo fermati dopo il 4 marzo. A differenza di quanto successo a sinistra negli ultimi 12 anni, abbiamo combattuto la depressione e i giochini per scioglierci, abbiamo dimostrato con i fatti che non eravamo un cartello elettorale, abbiamo iniziato a mettere radici, ad aprire Case del Popolo, a sviluppare intervento. Abbiamo raddoppiato i nostri voti nella tornata delle amministrative di giugno, abbiamo lanciato cortei nazionali, abbiamo partecipato a qualsiasi iniziativa di lotta chiamata da sindacati di base, da Non una di Meno, da reti e associazioni…

All’attivismo abbiamo abbinato il dibattito: sui temi politici, su temi sociali, sulle forme organizzative. Siamo passati attraverso tre importanti momenti di discussione nazionale, tanti tavoli di lavoro, il campeggio estivo di Grosseto. Ci siamo dati una struttura: la campagna di adesioni ha raccolto in un mese migliaia di sottoscrittori, che a ottobre hanno potuto votare, per la prima volta direttamente, lo Statuto. Abbiamo quindi eletto, nella maniera più orizzontale possibile, il nuovo Coordinamento Nazionale.

In un solo anno abbiamo fatto qualcosa di incredibile, siamo riusciti in quello che molti avevano tentato e fallito. Ma non possiamo fermarci o essere contenti… Non ci bastano le 20 sedi aperte, il 2,5% a cui ci danno i sondaggi, non ci basta aver fatto tornare voci e temi alternativi sui media di massa, non ci basta aver creato un’organizzazione diversa da quello che c’era, che mette al centro le assemblee territoriali e la base e non le segreterie, che mette al centro l’attivismo quotidiano e non solo quello elettorale, che utilizza – per la prima volta a sinistra – i nuovi strumenti di partecipazione che la tecnologia offre…
Per tutto questo ringraziamo le migliaia di donne e di uomini che, da volontari, rischiano e portano avanti con orgoglio questa bandiera che sta diventando simbolo degli oppressi, volontari che ci hanno reso una presenza stabile dentro il panorama politico italiano.

Vogliamo di più. Vogliamo crescere, migliorarci, vogliamo farci conoscere. Vogliamo tirare nella battaglia i tanti ancora inattivi, scoraggiati, rassegnati ma che della lotta hanno bisogno per migliorare la loro vita.

Per questo chiediamo a tutte e tutti di attivarci in questo fine settimana e festeggiare questo primo anno straordinario nell’unica maniera che conosciamo: scendere in piazza, essere presenti nelle lotte, organizzare momenti di informazione e sensibilizzazione, presidi, flash mob, gazebo in piazza, volantinaggi, cene sociali o serate musicali…

Già alcuni appuntamenti sono in programma. Il 16 parteciperemo ai cortei studenteschi che si terranno in tutta Italia, portando la nostra campagna contro l’alternanza scuola lavoro e contro il decreto Sicurezza di Salvini. Il 17 e il 18 abbiamo messo su diverse azioni imperniate intorno al tema del lavoro, della redistribuzione della ricchezza, di salvaguardia del territorio contro la speculazione e il profitto.

Invitiamo tutte le assemblee territoriali a fare iniziative, anche piccole, a stare insieme, a festeggiare!
Dopo un anno difficile e bello, in quest’Italia dove i progetti faticano a nascere, le persone a cooperare, le novità a farsi spazio, NOI CI SIAMO. Facciamoci vedere e sentire!

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