Contributi programma

PMI

di Michele

Cari Compagn* di “Potere al Popolo”,          

Vi ringrazio anzitutto per l’impegno e il progetto al quale ho aderito e sto dando il mio modestissimo contributo. Credo che Potere al Popolo stia coinvolgendo tante persone ed i risultati si vedranno presto, ancora grazie. Vado subito al dunque:  vi chiedo una cosa rispetto al programma. Ho letto sia il manifesto che il programma, i quali mi sembrano sicuramente i più diretti ed chiari rispetto a questioni fondamentali come economia, finanza, lavoro (oltre al resto).  Mi sembra però manchi, oppure non l’ho colta / capita io, una parte secondo me imprescindibile, che è legata alla piccola-media impresa.

Mi spiego: le “famigerate” PMI, sono a tutti gli effetti ancora la maggiore fonte di occupazione in Italia. Secondo me se da un lato è giusto essere chiari rispetto a web-tax, rigore fiscale, diritti sul lavoro, ecc…. oltre a tutte una serie di misure trasversali, occorre però ricordare che quando si parla genericamente di “AZIENDE” o “IMPRESE” in questa categoria sono incluse anche piccole realtà di imprese artigiane, o del turismo-ristorazione, dell’agricoltura o altri settori di qualità, oppure anche micro-partite IVA oppure PMI che hanno resistito fino adesso alla crisi, ma che sicuramente non navigano in acque tranquille. Queste aziende in molti casi sono condotte da imprenditori onesti, tutti noi ne conosciamo sicuramente diversi, che vivono una realtà difficile forse non ai livelli dei lavoratori precari, forse non sono ancora in situazione di rischio sociale, ma la loro attività economica va sostenuta. Non mi dilungo su quali potrebbero essere le misure da adottare per loro, ma è evidente che sia necessario operare dei distinguo e articolare meglio il discorso rispetto a questo mondo dell’impresa.  Aggiungo inoltre che molto spesso sono a loro volta vessati da grosse compagnie che aggrediscono il loro stesso mercato ed in alcuni casi si insinuano all’interno della loro stessa azienda per gestire esternamente alcune parti del lavoro. (ho esperienza diretta di tutto ciò sia nel campo dell’agricoltura che del turismo, ma sicuramente economisti ed esperti saprebbero esprimere meglio il concetto ed articolare proposte a riguardo).

Concludo dicendo che sicuramente i piccoli-medio imprenditori, o almeno una buona parte di loro, sono indubbiamente parte del popolo a cui vogliamo ridare il potere. Molti di loro non sarebbero per niente toccati dal discorso art.18 o da altre misure della sicurezza/controllo, ma anzi le vedrebbero come un vantaggio per loro e un aiuto al lavoro quotidiano  (nella piccola-media impresa in generale si preferisce instaurare collaborazioni di lunga durata che vanno a vantaggio dell’azienda stessa), tuttavia a fianco di questo sono necessarie misure di garanzia e facilitazione della produttività / efficienza  che andrebbero a vantaggio di tutta l’azienda intesa come tutti i lavoratori insieme. Infine cosa non da poco, da un punto di vista di “classe”, sarebbero un alleato strategico soprattutto in Italia, per la vittoria del Popolo, di cui loro sono parte integrante: esperienze di questo tipo sono state fatte dal Chavismo in Venezuela, e anche Melenchon in Francia credo stia articolando un discorso di questo tipo.

Vi ringrazio per l’attenzione. A presto, un abbraccio e un saluto a pugno chiuso!

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