Contributi programma

Energia Trasporti Territorio Rifiuti

Premessa

Il Climate Change, ossia il Cambiamento Climatico è il problema più grande che il nostro pianeta dovrà affrontare nei prossimi anni.

Crisi climatica e acidificazione degli oceani avranno conseguenze gravissime per la vita sul nostro pianeta, e sulla vita di ognuno di noi, con migrazioni di milioni di persone (già oggi 50 milioni ogni anno), in fuga da desertificazioni, crescita del livello del mare, sete, carestie.

Nel nostro paese il Cambiamento Climatico è già causa di alluvioni, siccità, incendi, trombe d’aria.

Perciò è indispensabile affrontarlo fin da ora, facendone il punto di partenza per tutte le proposte di un programma di sinistra.

Ambiente e cambiamento climatico non possono essere relegati al penultimo posto del nostro programma. Dovrebbe stare all’inizio, avere più spazio, e ogni altro punto del programma dovrebbe tenerne conto.

Qui provo a indicare alcune integrazioni alle proposte di programma.

Energia

E’ il settore dove si può prevedere la più elevata crescita di nuovi posti di lavoro.

– Sostegno a tutte le forme di risparmio energetico, con incentivi per migliorare l’isolamento termico degli edifici e per l’installazione di impianti di riscaldamento a basso consumo di energia.

– Sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili con contributi per solare termico, fotovoltaico, eolico, anche tramite consorzi e reti locali fra gruppi di utenti (oggi vietate).

– Sospensione immediata della costruzione e progettazione di gasdotti (TAP) e di trivellazioni terrestri e marine alla ricerca di metano e petrolio, la cui combustione provoca gas serra.

Trasporti

– Aumento degli investimenti per trasporti non inquinanti (treni, tram, bus a trazione elettrica, bici) e drastica riduzione degli investimenti per strade, autostrade, alta velocità ferroviaria.

– Avvio di una nuova gestione del Trasporto Pubblico Locale, per avere un servizio efficiente, economico, veloce e competitivo con la mobilità in auto.

– Abbandono del dogma secondo cui i costi dei servizi di trasporto locale devono essere pagati dagli utenti: l’uso delle auto ha costi elevatissimi per inquinamento, incidenti, ingorghi che ricadono sulla collettività, quindi le spese per incrementare l’uso del trasporto pubblico devono essere coperte dalla fiscalità generale.

– Trasferimento del trasporto merci dalle strade alle ferrovie esistenti, con aumento dei pedaggi per i Tir sulle autostrade e nei tunnel alpini.

– Abbandono del progetto di Nuova Linea Torino-Lione (Tav valsusino) per utilizzare invece la linea esistente, già interamente ammodernata e adatta a tutte le forme di trasporto merci.

Territorio

– Stop alla privatizzazione delle aziende municipalizzate che gestiscono trasporti, acqua, rifiuti, e ritorno al loro ruolo pubblico come previsto dal referendum Acqua pubblica.

– Avvio di un piano di investimenti pubblici per l’Unica Grande Opera utile, ovvero interventi:

per la messa in sicurezza del territorio, per prevenire incendi, frane e alluvioni, per la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, per la cura dei boschi, per l’adeguamento antisismico degli edifici, per l’abbattimento di edifici abusivi.

– Stop al consumo di suolo, favorendo il recupero di edifici, abitazioni, capannoni industriali esistenti non utilizzati.

– Incentivi e aiuti a giovani e migranti per ripopolare le borgate montane disabitate.

– Riduzione del consumo di acqua in tutte le attività: nella produzione agricola, negli allevamenti, nell’industria, nella vita di tutti i giorni.

– Attivazione o miglioramento degli impianti di depurazione dei centri abitati, delle industrie, degli allevamenti, per ridurre l’inquinamento dei corsi d’acqua e del mare.

– Radicale trasformazione dell’agricola intensiva e dei grandi allevamenti in spazi chiusi per la produzione di carne: emettono gas serra, inquinano le acque e ne consumano grandi quantità (per produrre 1 chilo di carne si consumano 15.000 litri di acqua).

Rifiuti

– Diffusione delle pratiche di riduzione, riuso, riciclo, raccolta differenziata che creano nuova occupazione.

– Eliminazione degli incentivi per gli inceneritori (termovalorizzatori) e chiusura a tempi brevi di quelli esistenti, che producono inquinamento e gas serra.

– Avvio su tutto il territorio della tariffazione in base al volume di rifiuto indifferenziato prodotto, che porta notevoli risparmi per i cittadini virtuosi e riduce la quota di indifferenziato.

– Bonifica delle discariche abusive e dei depositi di ecoballe, in particolare nella Terra dei fuochi.

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