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MONDEGGI E’ BENE COMUNE, NON PROPRIETA’ DI NARDELLA

La storia della comunità di Mondeggi la conosciamo in tanti e tante, ma è giusto ribadirla.

Un’immensa tenuta abbandonata, proprietà della provincia, poi città metropolitana. Un patrimonio pubblico che invece di essere valorizzato ai fini della transizione ecologica e dello sviluppo di un’agricoltura rispettosa dell’umano e dell’ambiente, per anni è stato lasciato marcire.

Nel 2012, il Governo Monti ha avviato la svendita su vasta scala del patrimonio pubblico. Come accade spesso quando governano i “tecnici”, la questione del debito viene (non) risolta abbattendo i servizi pubblici, i salari e favorendo disastrose privatizzazioni, mentre nulla si fa per combattere l’evasione fiscale e rimettere in circolo l’enorme ricchezza (9mila miliardi di euro) che troppi imprenditori hanno accumulato nel nostro paese sulle spalle del lavoro povero, dell’ambiente e dell’erario pubblico. Anzi, le stesse privatizzazioni favoriscono nuove speculazioni milionarie, spesso elitiste, inutili e/o dannose, e nuove concentrazioni di ricchezza.

In quel contesto un gruppo di giovani contadinə ha deciso di fondare il comitato Mondeggi Bene Comune e di avviare un progetto di difesa popolare del bene pubblico impedendone così l’alienazione. In poco meno di otto anni sono stati recuperati campi, orti, le vecchie case coloniche, una grande uliveta. E’ stata coinvolta la comunità del ripolese nella cura degli orti e degli alberi. E’ stato fondato, in maniera del tutto volontaria, un circolo virtuoso di idee, di studi e soprattutto di pratiche sull’agricoltura di prossimità, biologica, in grado di relazionarsi con l’ambiente circostante. Si è analizzato e contrastato il fenomeno dello sfruttamento e del caporalato, si è messo in critica il business dell’agroindustria e delle certificazioni. Si è proposto un progetto pubblico e condiviso alla provincia, che sia rispettoso della comunità locale che ruota quotidianamente intorno alla Fattoria.

Per anni da parte della Provincia, poi Città metropolitana, sono venute minacce di alienazione e sgombero di questo enorme patrimonio umano. Per alienare il consenso e la simpatia della popolazione circostante, il Pd ha persino provato a giustificare un’eventuale sgombero con la necessità di fare cassa per finanziare i famosi “80 euro” di Renzi. Nonostante la propaganda populista però, non sono mai riusciti a cancellare la comunità di Mondeggi.

Oggi, di fronte all’ampio consenso di cui gode il Comitato, si sono all’apparenza rassegnati, ma il sentore è che ci stiano riprovando con un’altra tattica.

L’attuale sindaco della città Metropolitana Dario Nardella ha infatti annunciato un finanziamento di decine di milioni dal Pnrr, per ristrutturare la tenuta e creare “start-up”, “attività sociali e culturali” etc. Tutto molto bello, ma il problema è che per ora resta tutto sulla carta: mentre la progettazione partecipata tra gli accademici incaricati dall’amministrazione e il comitato Mondeggi Bene comune è sostanzialmente ferma, Nardella, utilizzando ogni mezzo stampa disponibile, parrebbe ricattare il comitato imponendo la fine dell’occupazione della Villa per poter spendere questi soldi ed attuare i suoi non meglio precisati progetti.

Il Comitato ha risposto chiedendo solide garanzie sul percorso partecipato, che per ora stentano però a manifestarsi.

Sembra una storia molto simile a quella che si sta svolgendo alla GKN di Campi Bisenzio, dove agli annunci a mezzo stampa fatti dalla nuova proprietà, non seguono mai fatti concreti e un serio progetto industriale, come se si stesse scommettendo (invano) sulla stanchezza degli operai che hanno sulle spalle 10 mesi di vertenza dura.

Mondeggi Bene Comune ha risposto nelle giornate di ieri e di oggi, con la splendida iniziativa dell’Università della Terra, alla quale non a caso hanno partecipato gli stessi operai GKN. Il concetto è semplice: Mondeggi potrebbe diventare “un centro di formazione e ricerca dedicato ai temi dell’agroecologia e della transizione ecologica: una Università della Terra, un processo che permetta di raccogliere, elaborare, sperimentare, condividere e trasmettere pratiche agroecologiche utili alle comunità, basate sull’uso condiviso della terra e volte all’autodeterminazione alimentare e alla cura dei territori, nel contesto di una critica radicale dell’educazione e dell’università tradizionale e in grado di fare del sapere critico uno strumento al servizio di inedite convergenze ecologiste.”

L’amministrazione dovrebbe solo ascoltare questa comunità, gli e le abitanti del ripolese, e mettersi al servizio di un progetto in grado di convogliare e valorizzare la tenuta e l’energia popolare che ha saputo sprigionare in questi anni. E’ semplice e banale, ma quando parliamo di “potere popolare”, intendiamo proprio questo, ossia il contrario di scelte calate dall’alto, autoritarie, prive di visione e insensibili nei confronti del contesto in cui vanno a inserirsi.

Evidentemente su Mondeggi ci sono troppi interessi economici e di politica di piccolo cabotaggio perché l’amministrazione metropolitana possa realizzare un percorso realmente partecipato e trasparente.

In tal caso, siamo sicure che la lotta del Comitato continuerà, con gioia e con determinazione, e ci troverà sempre al suo fianco.

Auguri e solidarietà a Mondeggi bene comune per la splendida due giorni che hanno saputo costruire.
Qui il loro comunicato.

Potere al Popolo Firenze

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