Campania

[Marano] Cronache di una lotta – Capitolo secondo

Ieri mattina, come stabilito a seguito della risposta del commissario Greco alla nostra richiesta di incontro inoltrata nei giorni precedenti, ci siamo presentati al comune di Marano per poter discutere con i commissari della questione del distributore di GPL che dovrebbe essere costruito a via Lazio.
Una volta arrivati all’appuntamento, però, abbiamo appreso dai dipendenti comunali – con grande rammarico – che all’incontro non avrebbe partecipato nessuno dei tre commissari ma bensì il responsabile dell’area tecnica – ovvero l’ingegner Di Pace. Questo a conferma che per i commissari il tutto si riduce ad una questione tecnica e burocratica quando, invece, come abbiamo più volte ribadito anche a mezzo stampa, la questione è prettamente politica e riguarda gli strumenti di democrazia che si vogliono mettere a disposizione della collettività per prendere parte alla vita politica del paese.
Nonostante ciò, abbiamo comunque preso parte all’incontro quanto meno per consegnare le firme raccolte in queste settimane e per chiedere ufficialmente di poter visionare gli atti, visto i tempi oramai più che stretti e l’inizio dei lavori sempre più prossimo, ribadendo ancora una volta la nostra contrarietà al voler ridurre tutto ad una mera questione burocratica! Purtroppo anche sul poter visionare gli atti a parte dirci di fare regolare richiesta (che una volta protocollata impiegherà un paio di settimane per diventare effettiva e quindi ricevere gli atti) nulla è stato detto o fatto.
Nel corso della chiacchierata, inoltre, sono emerse delle informazioni abbastanza in controtendenza con quanto affermato precedentemente: tutto l’iter, infatti, si sarebbe sviluppato nel 2017 anno in cui il comune di Marano era già commissariato e che quindi ha visto la triade commissariale coinvolta sin dall’inizio in questo procedimento, smentendo di fatto la narrazione secondo cui l’aver dato la concessione fosse un semplice atto dovuto e, non ci conforta il fatto che – nonostante l’impegno e la buona volontà – lo stesso Di Pace abbia controllato la regolarità di tutti gli atti prima di procedere.
Piuttosto ci preme sottolineare come questo sia l’ennesimo pasticcio legato al commissariamento, periodo in cui – banalmente – si azzera il controllo politico su quella che è l’ordinaria amministrazione. E a pagarne le conseguenze come sempre siamo noi!
Altra nostra richiesta, come – tra l’altro – già annunciato era quella di voler organizzare un incontro pubblico alla presenza dei commissari, non solo perché riteniamo doveroso che a metterci la faccia siano loro, ma anche per dare modo a tutti e tutte di porre domande e esternare le giuste preoccupazioni derivanti da questa situazione. Ma anche su questo le risposte – che tra l’altro e con tutto il rispetto per l’ingegner Di Pace, unico a metterci la faccia e a rendersi disponibile, non dovrebbe darcele lui ma i commissari! – non sono state soddisfacenti. Riteniamo, infatti, poco ricevibile l’impegno preso dall’ingegnere nel prodigarsi in prima persona per dar vita ad un incontro tra i commissari ed una ventina di cittadini che, onestamente, non sapremmo neanche su quale base scegliere poiché riteniamo che non vi siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, né qualcuno più titolato a parteciparvi rispetto ad altri.
Siamo andati via dall’incontro con l’amaro in bocca per aver constatato che le nostre incertezze e i nostri dubbi erano più che fondati. I commissari, in maniera del tutto lineare con quello che è il loro ruolo, non hanno alcuna intenzione di affrontare i problemi della nostra città da un punto di vista politico, ma sono concentrati a gestire tutto da un punto di vista meramente tecnico e burocratico, il che fa venir meno qualsiasi tipo di confronto che possa definirsi utile e costruttivo. Pensare di rispondere ai bisogni e alle preoccupazioni delle persone tramite la burocrazia ci sembra francamente qualcosa di inverosimile. Prendiamo atto, inoltre, che non è intenzione dei commissari utilizzare il tempo che rimane a loro disposizione per costruire e consegnare alla città strumenti reali di democrazia, che possano permettere in un futuro non troppo lontano di non ricadere negli errori del passato.
Terremo comunque a mente le parole di Di Pace e continueremo, in questo senso, ad esercitare una giusta pressione verso le istituzioni attraverso un vero e proprio controllo popolare di quella che è la macchina amministrativa maranese.
Siamo andati via con l’amaro in bocca ma con la ferma convinzione che solo attraverso il protagonismo popolare, con l’autorganizzazione e la lotta potremo ottenere ciò che ci spetta per bloccare questo ennesimo scempio al nostro territorio e tornare ad essere protagonisti di quel che succede sul nostro territorio. Per questo abbiamo intenzione di convocare comunque un’assemblea pubblica il prima possibile per decidere assieme come proseguire questa battaglia per la democrazia e la partecipazione attiva della collettività alla vita politica del paese, cominciando anche a confrontarci tutte e tutti assieme su alcuni dei principali problemi di Marano (distributore GPL, aree verdi e spazi pubblici, piano regolatore, manto stradale etc etc…)

Potere al Popolo Marano

Lascia un commento