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[LIVORNO] EX PIERBURG: 250 POSTI A RISCHIO

Lo scorso settembre è stato annunciato dal CEO del gruppo Rheinmetall l’avvio della fase finale della trattativa di cessione del ramo d’azienda Power Systems, cui appartiene anche lo stabilimento Pierburg di via Salvatore Orlando, a Livorno. Tale trattativa mette a rischio il futuro di 245 lavoratrici e lavoratori, che hanno già costituito un’assemblea e approvato lo stato di mobilitazione permanente per salvaguardare il proprio futuro occupazionale.

Lo stabilimento Pierburg rappresenta una realtà produttiva di rilievo per la città, costruita nel tempo grazie alla professionalità, alla competenza e all’impegno quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori che vi operano. La prospettata cessione del ramo d’azienda coinvolgerebbe il fondo di investimento statunitense One Equity Partners, un soggetto di natura puramente finanziaria e orientato a strategie di breve e medio periodo, che non garantirebbe automaticamente la continuità industriale dei siti produttivi.

Tale prospettiva suscita una forte preoccupazione per il futuro del polo livornese, dove lavorano 245 addette e addetti altamente specializzati in ambiti tecnici e meccanici, competenze cruciali anche nell’ottica di transizione verso una mobilità più sostenibile.

La multinazionale tedesca, negli ultimi anni, ha concentrato i propri investimenti sul settore della cosiddetta difesa (armi, munizioni, veicoli militari e tecnologie belliche) avviando un progressivo disimpegno dalle attività civili, in particolare dal comparto automotive. Quest’ultimo, che impiega oltre diecimila dipendenti in circa quaranta sedi tra Europa, Nord America, Cina e Giappone, è destinato ad essere ceduto in blocco. In Italia gli stabilimenti coinvolti sono tre, e tra questi quello di via Salvatore Orlando a Livorno.

Se da una parte tutto questo porta a licenziamenti e delocalizzazioni già di per sé inaccettabili, non possiamo non far notare che è solo una delle inevitabili conseguenze di ciò che rappresenta e comporta il piano RearmEurope votato da larga parte dei partiti rappresentati anche in questo consiglio comunale, sia all’opposizione che nella giunta.

La spinta folle nella direzione di una conversione della produzione civile in bellica, con lo stanziamento di decine se non centinaia di miliardi a debito, è destinata inevitabilmente a riprodurre questi scenari in tutta Italia e a tagliare ancora una volta ai diritti sociali e al welfare di questo paese.

Da quando Rheinmetall ha comunicato ai sindacati la volontà di uscire dal settore automotive, il destino delle lavoratrici e dei lavoratori livornesi è diventato incerto.

Un messaggio chiaro arriva anche dalla loro assemblea del 13 maggio scorso:

“Vogliamo informazioni complete e trasparenti. Qualora avvenga tale passaggio societario, deve essere a un soggetto industriale che garantisca tutti i contratti in essere e tutti i lavoratori dell’indotto, con clausole di stabilità per i prossimi anni e anti-delocalizzazione. La direzione aziendale deve presentare un preciso piano industriale che preveda investimenti, nuovi prodotti, mercati, formazione, tempistiche e ricadute operative sul sito di Livorno.”

In sostanza, la cessione così come prospettata rischia di compromettere la continuità del lavoro delle maestranze locali, minando la sicurezza economica e sociale di decine di famiglie e privando la comunità di un patrimonio di esperienze e capacità tecniche che costituisce un valore per l’intero territorio.

Il prossimo 25 novembre 2025 si terrà un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, riguardante il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti. Da questo tavolo è necessario emerga un percorso che garantisca la piena tutela dei livelli occupazionali, contrattuali e produttivi, garantendo trasparenza e coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, delle istituzioni locali e delle rappresentanze sindacali.

L’Amministrazione comunale, pur non avendo competenze dirette nell’ambito delle trattative societarie, ha il dovere politico di difendere il tessuto produttivo cittadino e di rappresentare con forza la comunità livornese nelle sedi istituzionali opportune.

Proprio per questo pochi giorni fa siamo intervenuti in consiglio comunale, così da fare pressione affinché l’amministrazione e la giunta si interessino attivamente alla faccenda e ne seguano da vicino gli sviluppi a tutela esclusiva dei 245 lavoratori coinvolti.

Potere al Popolo esprime la piena solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori della Pierburg di Livorno, impegnati nella lotta a difesa dei propri diritti e del proprio futuro.

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