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#ISRAELE E’ LO STATO CHE E’ STATO OGGETTO, DI GRAN LUNGA E IN ASSOLUTO, DEL MAGGIOR NUMERO DI RISOLUZIONI E CONDANNE DA PARTE DELL’ONU. SENZA LA FINE DELL’APARTHEID E DELL’OCCUPAZIONE NON CI SARA’ MAI PACE IN PALESTINA

Non è facile scrivere di #Palestina con oggettività in Italia.

Non lo è perché negli ultimi tre decenni opinionisti, politici di destra e di centrosinistra, il potere mediatico, cui si sono aggiunti coloro che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, ossia i 5 stelle, hanno preferito chiudere gli occhi di fronte ai crimini dello stato israeliano contro la popolazione palestinese, sacrificando la verità alla collocazione italiana nell’ambito NATO.

Non lo è perché la fondazione dello stato di Israele avvenuta nel 1948 viene presentata come la giusta riparazione al crimine irreparabile della Shoah. Per cui il fatto di essere stati perseguitati e uccisi a milioni consente agli ebrei di Israele di espellere milioni di palestinesi dalle loro terre per guadagnare il sogno della Terra promessa e uno stato dove possono vivere senza persecuzioni.

Chi ha deciso di fondare Israele però appartiene a una corrente politico-religiosa dell’ebraismo, il sionismo, nata tra gli ebrei europei alla fine dell’Ottocento, ai tempi in cui il colonialismo e il suprematismo europei erano un’ideologia e una pratica accettata. Il sionismo non rappresenta l’ebraismo. Si può invece essere ebrei e non essere sionisti, a riprova di ciò basti pensare che la comunità ebraica più ampia del mondo è quella che vive negli USA. Anzi, sono tanti gli ebrei anti-sionisti, anche in Israele (pensiamo allo storico Ilan Pappe, esiliato per questo da Israele), che hanno denunciato i crimini del sionismo. Il sionismo predica il “ritorno” degli ebrei in Palestina, secondo l’Antico Testamento, a detrimento delle popolazioni arabe (ebree, musulmane, atee, cristiana, non importa) che in quelle terre vivevano da secoli. Questa idea nell’ultimo secolo è stata messa in pratica, con il placet della Gran Bretagna prima, e degli Stati Uniti poi, ed è alla base del conflitto che vediamo dispiegarsi in queste ore.

All’indomani della II Guerra Mondiale e dell’emersione della dimensione dell’orrore nazista, le classi dominanti occidentali, invece di ammettere pienamente le proprie colpe per lo sviluppo del nazismo e del fascismo e dunque per l’Olocausto, invece di guardare negli occhi lo sterminio che avevano consentito, facendo i conti una volta per tutte col germe del nazionalismo, hanno preferito assecondare la finta soluzione del sionismo, anch’essa figlia del nazionalismo e del colonialismo, pur di ripulirsi la coscienza.

Così, mentre le idee coloniali sono state sconfitte o indebolite in tutto il mondo dal poderoso processo di decolonizzazione dispiegatosi dopo la II Guerra Mondiale, esse hanno potuto continuare a esistere in Israele a causa dello “statuto speciale” di cui questo gode tra i governi occidentali e nella comunità internazionale.

A riprova di ciò v’è il fatto che Israele è lo stato che in assoluto è stato oggetto di più risoluzioni e condanne da parte dell’ONU. Esistono centinaia di risoluzioni ONU mai applicate, la cui sola esistenza dimostra l’incontrovertibile natura coloniale, razzista e anacronistica dello Stato di Israele. Solo affrontando ed eliminando alla radice la natura di Stato di apartheid di Israele, come è stato fatto con il SudAfrica, si potrà ottenere che ebrei e non ebrei vivano in pace nella stessa terra di Palestina.

Elenchiamo qui le Risoluzioni principali dell’Assemblea delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, mai applicate, alle quali vanno aggiunte le centinaia di risoluzioni del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che sono un centinaio solo per gli ultimi 20 anni.

Siamo vigili, informiamoci, agiamo e soprattutto, restiamo umani.

– Assemblea Generale risoluzione 194 (1947): profughi palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case in Israele;

– Risoluzione 106 (1955): Condanna Israele per l’attacco a Gaza;

– Risoluzione 111 (1956): condanna Israele per l’attacco alla Siria, che ha ucciso cinquanta-sei persone;

– Risoluzione 127 (1958): raccomanda a Israele di sospendere la sua zona “no man” (di nessuno) a Gerusalemme;

– Risoluzione 162 (1961): chiede a Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite;

– Risoluzione 171 (1962): indica brutali violazioni del diritto internazionale da parte di Israele nel suo attacco alla Siria;

– Risoluzione 228 (1966): censura Israele per il suo attacco a Samu in Cisgiordania, allora sotto il controllo giordano;

– Risoluzione 237 (1967): chiede con urgenza a Israele di consentire il ritorno dei profughi palestinesi;

– Risoluzione 242 (1967): l’occupazione israeliana della Palestina è illegale;

– Risoluzione 248 (1968): condanna Israele per il suo attacco massiccio su Karameh in Giordania;

– Risoluzione 250 (1968): chiede a Israele di astenersi dal dispiegamento militare (parata) a Gerusalemme;

– Risoluzione 251 (1968): deplora profondamente il dispiegamento militare (parata) israeliano a Gerusalemme, in spregio della risoluzione 250;

– Risoluzione 252 (1968): dichiara nulli gli atti di Israele volti a unificare Gerusalemme come capitale ebraica;

– Risoluzione 256 (1968): condanna del raid israeliano sulla Giordania e delle palesi violazioni del diritto internazionale;

– Risoluzione 259 (1968): deplora il rifiuto di Israele di accettare la missione delle Nazioni Unite per valutare l’occupazione dei territori;

– Risoluzione 262 (1968): condanna Israele per l’attacco sull’aeroporto di Beirut;

– Risoluzione 265 (1969): condanna Israele per gli attacchi aerei di Salt in Giordania;

– Risoluzione 267 (1969): censura Israele per gli atti amministrativi atti a modificare lo status di Gerusalemme;

– Risoluzione 270 (1969): condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi nel sud del Libano;

– Risoluzione 271 (1969): condanna Israele per la mancata esecuzione delle risoluzioni delle Nazioni Unite su Gerusalemme;

– Risoluzione 279 (1970): chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano;

– Risoluzione 280 (1970): condanna gli attacchi israeliani contro il Libano;

-Risoluzione 285 (1970): richiesta dell’immediato ritiro israeliano dal Libano;

– Risoluzione 298 (1971): deplora il cambiamento dello status di Gerusalemme ad opera di Israele;

– Risoluzione 313 (1972): chiede ad Israele di fermare gli attacchi contro il Libano;

– Risoluzione 316 (1972): condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano;

– Risoluzione 317 (1972): deplora il rifiuto di Israele di ritirarsi dagli attacchi;

– Risoluzione 332 (1973): condanna di Israele ripetuti attacchi contro il Libano;

– Risoluzione 337 (1973): condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano;

– Risoluzione 347 (1974): condanna gli attacchi israeliani sul Libano;

– Assemblea Generale risoluzione 3236 (1974): sancisce i diritti inalienabili del popolo palestinese in Palestina all’autodeterminazione senza interferenze esterne, all’indipendenza e alla sovranità nazionale;

– Risoluzione 425 (1978): chiede a Israele di ritirare le sue forze dal Libano;

– Risoluzione 427 (1978): chiede a Israele di completare il suo ritiro dal Libano;

– Risoluzione 444 (1979): si rammarica della mancanza di cooperazione con le forze di pace delle Nazioni Unite da parte di Israele;

– Risoluzione 446 (1979): stabilisce che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo per la pace e chiede a Israele di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra;

– Risoluzione 450 (1979): chiede a Israele di smettere di attaccare il Libano;

– Risoluzione 452 (1979): chiede a Israele di cessare la costruzione di insediamenti nei territori occupati;

– Risoluzione 465 (1980): deplora gli insediamenti di Israele e chiede a tutti gli Stati membri di non dare assistenza agli insediamenti in programma;

– Risoluzione 467 (1980): deplora vivamente l’intervento militare di Israele in Libano;

– Risoluzione 468 (1980): chiede a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci palestinesi e di un giudice, e di facilitare il loro rientro;

– Risoluzione 469 (1980): deplora vivamente la mancata osservanza da parte di Israele dell’ordine del Consiglio di non deportare i palestinesi;

– Risoluzione 471 (1980): esprime profonda preoccupazione per il mancato rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra da parte di Israele;

– Risoluzione 476 (1980): ribadisce che la richiesta di Gerusalemme da parte di Israele è nulla;

– Risoluzione 478 (1980): censura Israele, nei termini più energici, per la sua pretesa di porre Gerusalemme sotto la propria legge fondamentale;

– Risoluzione 484 (1980): dichiara imperativamente che Israele rilasci i due sindaci palestinesi deportati;

– Risoluzione 487 (1981): condanna con forza Israele per il suo attacco contro l’impianto per la produzione di energia nucleare in Iraq;

– Risoluzione 497 (1981): dichiara che l’annessione israeliana del Golan siriano è nulla e chiede che Israele revochi immediatamente la sua decisione;

– Risoluzione 498 (1981): chiede a Israele di ritirarsi dal Libano;

– Risoluzione 501 (1982): chiede a Israele di fermare gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe;

– Risoluzione 509 (1982): chiede ad Israele di ritirare immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano;

– Risoluzione 515 (1982): chiede ad Israele di allentare l’assedio di Beirut e di consentire l’ingresso di approvvigionamenti alimentari;

– Risoluzione 517 (1982): censura Israele per non obbedire alle risoluzioni ONU e gli chiede di ritirare le sue forze dal Libano;

– Risoluzione 518 (1982): chiede che Israele cooperi pienamente con le forze delle Nazioni Unite in Libano;

– Risoluzione 520 (1982): condanna l’attacco di Israele a Beirut Ovest;

– Risoluzione 573 (1985): condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti in Tunisia durante l’attacco alla sede dell’OLP;

– Risoluzione 587 (1986): prende atto della precedente richiesta a Israele di ritirare le sue forze dal Libano ed esorta tutte le parti a ritirarsi;

– Risoluzione 592 (1986): deplora vivamente l’uccisione di studenti palestinesi all’università di Bir Zeit ad opera di truppe israeliane;

– Risoluzione 605 (1987): deplora vivamente le politiche e le prassi israeliane che negano i diritti umani dei palestinesi;

– Risoluzione 607 (1988): chiede ad Israele di non espellere i palestinesi e di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra;

– Risoluzione 608 (1988): si rammarica profondamente del fatto che Israele ha sfidato le Nazioni Unite e deportato civili palestinesi;

– Risoluzione 636 (1989): si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi ad opera di Israele;

– Risoluzione 641 (1989): continua a deplorare la deportazione israeliana dei palestinesi;

– Risoluzione 672 (1990): condanna Israele per le violenze contro i Palestinesi a Haram Al-Sharif/Temple Monte;

– Risoluzione 673 (1990): deplora il rifiuto israeliano a cooperare con le Nazioni Unite;

– Risoluzione 681 (1990): deplora la ripresa israeliana della deportazione dei palestinesi;

– Risoluzione 694 (1991): si rammarica della deportazione dei palestinesi e chiede ad Israele di garantire la loro sicurezza e il ritorno immediato;

– Risoluzione 726 (1992): condanna fermamente la deportazione dei palestinesi ad opera di Israele;

– Risoluzione 799 (1992): condanna fermamente la deportazione di 413 palestinesi e chiede ad Israele il loro immediato ritorno;

– Risoluzione 1397 (2002): afferma una visione di una regione in cui due Stati, Israele e Palestina, vivono fianco a fianco all’interno di frontiere sicure e riconosciute;

– La risoluzione dell’Assemblea generale ES-10/15 (2004): dichiara che il muro costruito all’interno dei territori occupati è contrario al diritto internazionale e chiede a Israele di demolirlo.

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