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[Catania] Sgomberato il CPO Colapesce: difendiamo gli spazi sociali!

Martedì mattina la questura di Catania ha aperto le porte del Comunità Resistente Piazzetta – CPO Colapesce , saldato un cancello e sta procedendo con le operazioni con cui tenterà di porre fine a un’esperienza di riqualificazione, mutuo soccorso e organizzazione popolare.

Il Colapesce è nato, togliendo uno stabile abbandonato all’abbandono, durante la campagna elettorale di Potere al Popolo per le politiche del 4 marzo, da allora ospita decine di attività di mutualismo, concerti, incontri culturali, è diventato un punto di riferimento per il quartiere e per la città.
Da luogo abbandonato a spazio pieno di vita.

Da adesso: presidio permanente di fronte al CPO Colapesce, chi si trova a Catania vada.
La Comunità Resistente Piazzetta esiste da 7 anni, è composta da giovanissim*, ha ridato vita a una piazza rendendola un luogo di aggregazione e socialità vero, è un tasselo della comunità politica e sociale di Potere al Popolo ed è anche il CPO Colapesce e lo rimarrà.

*****QUI SOTTO AGGIORNAMENTI E PROSSIMI PASSI!*****

La nostra giornata è iniziata così, tra le camionette della polizia, la sicurezza privata dell’Unicredit, ma nessun proprietario o delegato presente.
Oggi Catania si sveglia di malumore: il Colapesce rappresenta un progetto di riqualificazione sociale e popolare per la città e, nello specifico, per il quartiere degli Angeli Custodi.

La prima notizia che ci è pervenuta è che il proprietario ha fatto pressione affinché ottenesse il permesso dalla magistratura, ed attraverso poi l’operazione della Questura di Catania, di sgomberare lo spazio per riavere indietro l’immobile. Dopo, però, ci siamo resi conto che nel profondo delle cose c’è stata un’altra intenzione. Nello specifico abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni lasciate dall’assessore leghista Cantarella, della giunta comunale attuale, che ha di fatto rivendicato l’operazione esplicitando la volontà politica della Lega di iniziare un processo di sgomberi in tutta Italia. Nelle dichiarazioni, che vi alleghiamo(…), viene specificato che prima dello sgombero è stato attuato un controllo reticolare nella città di Catania, per individuare eventuali spazi occupati, verificarne la funzionalità sociale, controllando lo stato di sicurezza e di igiene, per poi decidere se avviare uno sgombero o no. In sostanza l’inchiesta ha prodotto un risultato: il Colapesce è insicuro, sporco e, soprattutto, non ha finalità sociali. Inutile dire quanto sia meschina, falsa e vergognosa questa valutazione: il posto lo abbiamo ritrovato in ottime condizioni, dimostrazione che gli unici responsabili di un abbandono simile, sono quegli scellerati dell’Unicredit che, oltre a strozzare la vita di milioni di persone in questo Paese, ha la libertà di abbandonare o meno luoghi in ottime condizioni, del valore di centinaia di migliaia di euro.

Il Colapesce, invece, era un luogo abbastanza sicuro e pulito, raccoglieva settimanalmente decine e decine di volontarie e volontari che mettevano a disposizioni soldi, energie, competenze, passione, offrendo al quartiere e alla città decine di attività settimanali: doposcuola popolare, laboratori ricreativi e artistici per i bambini, teatro, raccolta indumenti, banco alimentare, sportello per i lavoratori, sportello di osteopatia e psicologico, concerti, assemblee, feste popolari, cineforum, presentazioni di libri e tantissimo altro ancora.

Partendo dal dato di fatto, noi adesso ci domandiamo: ma il sindaco di questa città, Salvo Pogliese, non sapeva nulla? Ci meravigliamo che un assessore della sua giunta faccia dichiarazioni di questo calibro senza che il primo cittadino professassi parola. Che succede? Il governo di questa città è in mano a Pogliese o a Salvini? Al centro destra o alla Lega (Nord) che ha già rivendicato come fosse una vittoria politica lo sgombero? E’ chiaro che c’è una forte contraddizione politica in questa cosa.

Noi queste contraddizioni le vogliamo fare emergere: vogliamo far vedere nel concreto cosa vuol dire speculazione bancaria, e allo stesso tempo cosa voglia dire repressione, volontà politica di sottrarre a dei volontari e a degli attivisti uno spazio che offre servizi gratuiti in questa città e in questo quartiere popolare. Le istituzioni e la Lega, preferiscono sgomberare questo spazio piuttosto che arrestare mafiosi, grandi evasori fiscali, politici corrotti. Preferiscono interrompere un’esperienza popolare e sociale di questa portata piuttosto che pensare allo stato dell’arte di questo paese: emigrazione, disoccupazione, miseria, lutto.

Il leghista Cantarella, che non ha minimamente idea di cosa si faccia al Colapesce, sostiene che nei quartieri in difficoltà ci sia la necessità di attivare meccanismi di servizi con controllo pubblico in supporto. Noi vogliamo dirgli che questo lo possono fare anche senza sgomberare uno spazio che fa già questo, per cui ci aspettiamo che da domani vengano dati questi servizi, quelli che il Colapesce fino a ieri ha concesso gratuitamente, in tutta la città, in tutte le periferie e i quartieri popolari di Catania.

Noi, chiaramente, non abbassiamo la testa. A partire da questa mattina siamo in presidio permanente davanti al Colapesce. Di seguito il programma ufficiale dei prossimi giorni:

  • MARTEDI’ 4 GIUGNO – attività del Colapesce in strada e assemblea pubblica e cittadina alle ore 20
  • MERCOLEDI’ 5 GIUGNO – banchetti in pescheria mattutini, volantinaggio in quartiere, attacchinaggio. Di pomeriggio attività del Colapesce in strada
  • GIOVEDI’ 6 GIUGNO – banchetti in pescheria, volantinaggio in quartiere, attacchinaggio. Alle ore 17 appuntamento davanti al Colapesce per avviarci verso la Prefettura per richiedere un incontro e la consegna della raccolta firma popolare che avvieremo da subito, per raccogliere adesione e solidarietà da parte di tutte e tutti
  • VENERDI’ 7 GIUGNO – banchetti in pescheria, volantinaggio in quartiere, attacchinaggio. Di pomeriggio attività del Colapesce in strada. Alle ore 20,30 bevuta di massa al chiosco della pescheria.

SABATO 8 GIUGNO –  Manifestazione in difesa del CPO Colapesce . Partenza ore 17 dalla villa Bellini.

Questo è il programma che mettiamo in campo per rispondere all’attacco della Lega, dell’Unicredit e della Questura di Catania, pre ribadire che “IL COLAPESCE NON SI TOCCA”, e ce lo riprenderemo: alternative sociali per tutte e tutti, dibattiti collettivi per organizzarci e una lotta serrata. Non lasceremo che questa incredibile esperienza finisca qui, lo promettiamo a tutta la città!
Invitiamo tutte e tutti alla partecipazione e alla solidarietà, a proporre attività da svolgere di pomeriggio, ad unirci e a fronteggiare i nostri nemici tutte e tutti insieme.

 

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