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SPOSTAMENTO DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO: IL PASTICCIO DELLA GIUNTA E DEL PD

E’ notizia di oggi che la giunta Salvetti ha dato il via, tramite un atto di indirizzo che prevede l’avvio di una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ad un confronto sulle potenziali aree di localizzazione del Mercato Ortofrutticolo oggi collocato in Via Sgarallino. Meglio tardi che mai, ci vien da dire. In questi giorni la vicenda è venuta fuori a livello cittadino, nell’opinione pubblica e tra i residenti, e si è visto tutto il peso di una decisione presa dall’alto e rivelatasi inadeguata, e che ora ci auguriamo torni in discussione con un confronto con la cittadinanza. Le 4 aree tornate come potenziali destinazione sono quella di via Peppino Impastato, l’area di via del Crocino, e l’area tra via di Levante e via della Valle Benedetta, oltre al comparto Porta a Terra in zona attigua al Pala Modì.

La questione dello spostamento del Mercato Ortofrutticolo è estremamente complessa e spinosa, cerchiamo di ricostruirla.

Brutta cosa, innanzitutto, dopo tanto studiare da parte degli Uffici, che si sia dovuti ricadere su un’area verde, che seppur abbandonata e trascurata, è sicuramente di alto pregio, ed è stata scelta solo perché pare essere l’unica a tornar utile fra quelle di proprietà comunale.

E’ incomprensibile e inaccettabile, sotto il profilo politico, che dopo aver scelto l’area in discussione con una Decisione assunta già nel marzo scorso, non si sia sentito il bisogno o anche solo l’opportunità di avviare un confronto prima con i residenti, che subiranno disagi dall’insediamento, e poi con il Consiglio Comunale.

Di per sé il progetto predisposto, se attuato nella sua completezza e in un’area più appropriata, presenterebbe anche aspetti dignitosi; recupererebbe ad uso pubblico e valorizzerebbe un pezzo di territorio.

Per colmo di grazia si prevedono anche numerosi orti urbani che vengono incontro ad una richiesta diffusa, anche se è difficile credere a questi lodevoli propositi, quando l’area ad orti di via Bedarida, già completamente “lottizzata” e attrezzata, con tanto di casotto di servizio in legno, tettoie, serbatoi e tubature di acqua a corredo di ogni appezzamento, è abbandonata da tempo e lasciata rinselvatichire.

La spinosa complessità del progetto nasce anche dal fatto che liberare l’area dell’attuale MO, dando respiro ai residenti della zona, che da decenni sopportano la noia della movimentazione notturna delle merci, renderebbe possibile l’edificazione di molti appartamenti di edilizia sociale di cui la città ha disperato bisogno.

Purtroppo, dice il Sindaco, la zona delle serre ex Labrogarden, già scelta dall’amministrazione 5 stelle (di proprietà comunale, a seguito di un oneroso esproprio del 2008/2009) e adiacente alla Variante,   sembra inadatta perché troppo stretta (?) e vicina anch’essa ad abitazioni. Quali? Quelle esistenti o quelle che nuove concessioni edilizie consentono, nell’ambito dell’infinito e per molti aspetti preoccupante progetto del Nuovo Centro?

Ma soprattutto risulta incomprensibile il fatto che il Partito Democratico non sapesse che l’area dell’Uliveta non sembra corrispondere per nulla ai criteri del bando ministeriale essendo tutt’altro che un’area urbanizzata degradata da riqualificare e senza dimenticare che essa è individuata dallo stesso piano strutturale a firma Cagnardi quale zona di interesse archeologico ai sensi dell’art.1, lett. M, della Legge n. 431/85.

Non possiamo pensare però, che di tutti questi aspetti l’Amministrazione non sia ben consapevole e immaginiamo avrà certezze tali che escludano una bocciatura del progetto, con una debacle clamorosa se non fatale.

Lunedì il Sindaco incontrerà i cittadini e vedremo quali ulteriori sviluppi ci saranno, dato che apprendiamo ci possano essere alcuni ribaltamenti della situazione che ci auguriamo, visti i tempi di narrazione e le modalità approssimative che fino ad oggi sono state adottate.

Senz’altro valuteremo e discuteremo ulteriormente dopo la visione dei prossimi passaggi concreti amministrativi, per apprendere quali spiragli si sono aperti.

Le riteniamo decisioni delicate per la città che non possono essere trattate con pressapochismo, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo.

Ed invece è auspicabile un sano confronto sul futuro di tutte le aree che sembra siano riammesse a valutazione con il coinvolgimento attivo di chi le abita: non può che essere un passaggio obbligato!

Potere al Popolo Livorno

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