
“Una firma a forma di Casa”,è la petizione popolare promossa da Potere al Popolo con l’obiettivo di affrontare il problema abitativo in città, a partire dal contrasto alla rendita immobiliare. Con questa petizione intendiamo presentare una serie di misure che riteniamo indispensabili per affrontare la drammatica questione abitativa, che a Parma, come in molte altre città italiane rende il diritto all’abitare una chimera.
Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale: mentre le nostre città negli ultimi 30 anni sono stati travolte da una colata di cemento che ci ha reso vulnerabili ai cambiamenti climatici, trovare una casa è un’impresa. Questo è accaduto perché non si fanno più politiche abitative pubbliche a partire dal 1993. L’Italia è fanalino di coda rispetto agli altri grandi paesi europei: mentre in Francia o Inghilterra l’edilizia residenziale pubblica è oltre il 20% del totale, in Italia si aggira intorno al 4%. E nonostante questo Parma ha una percentuale ancora inferiore. Inoltre ad aggravare la situazione c’è stata l’esplosione degli affitti brevi, che stanno trasformando le nostre città in fondali per turisti, mentre esserne cittadini diventa sempre meno facile, a causa dei costi che oggi ha un affitto nella nostra città.
Raccoglieremo le firme necessarie per presentare al Consiglio Comunale il nostro pacchetto casa, che in sintesi mira alla realizzazione di 4 punti:
- L’istituzione di un Osservatorio comunale sulla casa per censire gli immobili pubblici e privati sfitti.
- Una tassa di scopo sugli immobili sfitti detenuti dai grandi proprietari (più di cinque unità abitative).
- Il recupero dell’evasione fiscale sugli affitti in nero, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.
- La destinazione degli introiti per ristrutturare o costruire nuove case popolari.
Una risposta concreta all’emergenza abitativa.
A fronte di un’emergenza sociale rilevante, che sta cominciando a compromettere la vivibilità della nostra città non solo per chi non ha un tetto sulla testa, ma per tutti quanti, pensiamo che si debba affrontare la causa principale di questa situazione, la rendita immobiliare. Per questo occorre usare la leva fiscale per impedire che le case rimangano sfitte e che la speculazione venga prima del diritto all’abitare. Pensiamo che le risorse pubbliche debbano essere indirizzate a robuste politiche pubbliche e non ad alimentare la speculazione con meccanismi come il fondo affitti, che mette risorse pubbliche in tasche private senza che il problema sia minimamente risolto, anzi, peggiorandolo. In attesa che a livello nazionale si arrivi a una legge che rimetta al centro l’edilizia residenziale pubblica pensiamo che dare un segnale dai territori possa dare un contributo importante.
Chiediamo una firma a forma di casa, per presentare al consiglio comunale una proposta che potrebbe invertire la rotta degli ultimi decenni, case pubbliche e contrasto alla rendita immobiliare. Perché senza casa non c’è cittadinanza e senza cittadinanza non c’è giustizia.