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NON SIAMO INVISIBILI: “IO ESISTO”. SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO IL G20 A CATANIA!

Scendiamo in piazza contro la tappa siciliana del G20. NoG20Catania!

Eccoci qui. Senza volti, senza nomi, senza identità. Ci hanno condannato a questa Esistenza, all’invisibilità, all’incertezza. Eppure, nonostante questa triste realtà, il 22 e il 23 giugno si terrà a Catania il Summit del G20 su istruzione e lavoro e siamo sinceri: appena abbiamo visto questa data, ci sono subito balzate in mente le infinite contraddizioni che questo incontro rappresenta nella nostra terra, di quante falsità e ipocrisie verranno pronunciate, quante verranno pensate, promesse, ragionate. Certo, è sempre così quando si parla di riunioni tra i potenti del mondo, ma quando questa cosa accade nella propria città, già sofferente sia sul tema del lavoro quanto sull’istruzione, ha un effetto particolare. Siamo arrabbiati.

Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza e invitiamo a farlo in massa, portare per le strade della nostra città un’idea di mondo, e appunto di scuola e lavoro, diversa da quella attuale e da quella che sicuramente verrà ipotizzata dai potenti del mondo. Porteremo fin sotto il balcone della stanza in cui si riuniranno questi personaggi, tutto il nostro dolore, tutta la nostra sofferenza, tutto il nostro disagio sociale, tutta la nostra rabbia.

Questi signori hanno costruito nel tempo un tipo di scuola che si presta ad un “non-luogo”, uno spazio di transizione anonimo, dove la pratica democratica, il dialogo, lo studio slegato da qualsiasi logica di profitto o mercato, hanno trovato sempre meno spazio. Adesso sono importanti i progetti con le aziende, i militari a scuola, l’approccio esclusivamente tecnico al sapere, e sempre meno valore viene dato al sapere umanistico, alle pratiche di autocoscienza; sempre meno importante è lo studio per lo studio: qualsiasi cosa è quantificata, trasformata in credito o debito, in profitto o fallimento.

Ci abituano sin dalla scuola alla precarietà, a competere, ad accumulare, a slegarci gli uni con gli altri, a funzionalizzare il nostro sapere al profitto. E così il mondo del lavoro ci accoglie: con le sue pratiche di sfruttamento, con i lavori poco retribuiti, con la lotta tra poveri per accaparrarsi un diritto.

Ci hanno resi precari antropologicamente, nel profondo delle cose, della nostra stessa Vita.
Nonostante tutto questo però, a partire dalla nostra città abbiamo costruito negli anni reti di solidarietà a partire dalle scuole, gruppi di persone attive sul territorio, sportelli di supporto ai lavoratori e alle lavoratrici; abbiamo portato avanti vertenze, siamo scesi in piazza quando pensavamo bisognasse alzare la voce; con i nostri corpi ci siamo sempre opposti alla barbarie e quotidianamente costruiamo un mondo migliore, a partire dalle nostre pratiche solidali, lottando per la giustizia sociale, provando a costruire comunità e resistenza laddove ci avevano imposto individualismo e resa.

E saremo in piazza il 22 giugno. Con i nostri “non-volti”, con le nostre Vite spezzate o confuse, con i nostri nomi sbiaditi nelle memorie, con le nostre opportunità perse, i nostri corpi stanchi. Ma arriveremo lì, proprio sotto il palazzo in cui si riuniranno i potenti, per mostrare i nostri volti, per urlare i nostri nomi, per gridare la nostra rabbia, per accompagnare coi nostri corpi queste maschere davanti alla porta di questi signori. Perché la maschera dovrebbero mettersela loro, per lo schifo che fanno!

Ci vediamo in piazza,
perché NON SIAMO INVISIBILI…IO ESISTO!

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