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Mobilità Sostenibile

di Roma

Nel ripensare l’urbanistica delle nostre città, per migliorare la nostra capacità di vivere in spazi comuni con responsabilità e partecipazione, non possiamo escludere la trasformazione dell’attuale sistema della mobilità, orientato verso un uso incontrollato del mezzo privato.

La distribuzione irrazionale dei luoghi in cui viviamo e l’enorme preponderanza di mezzi motorizzati presenti all’interno delle città, generano flussi intensi e voluminosi che si spostano lungo corridoi della mobilità consolidati, ma caotici e multidirezionali.

La conseguenza è un consumo di suolo eccessivo rispetto a quello dedicato agli altri utenti della strada, i pedoni e i ciclisti, una forte penalizzazione dei tempi di percorrenza del trasporto pubblico di superficie, forme di inquinamento atmosferico, acustico, psichico.

Un peggioramento, insomma, delle condizioni generali di vita, che innescano un circolo vizioso per cui continuiamo a ritenere necessario il ricorso all’uso dell’auto privata, avvicinandoci alla paralisi della mobilità in città.

È necessario interrompere questa tendenza, ridisegnando l’uso della città.

 

Obiettivi generali

  • Ridurre le disuguaglianze tra utenti della strada, rendendo meno conveniente l’uso dell’auto di proprietà, spostando la convenienza verso un tipo di mobilità attiva e sostenibile
  • Creare una rete di percorsi di mobilità intermodale e sostenibile, frutto di una visione unitaria e non frammentata del sistema complesso del trasporto cittadino
  • Ridurre il numero di auto circolanti nella città centrale e presenti nei parcheggi in strada

Effetti

  • Riduzione del traffico
  • Con la riduzione della velocità dei mezzi motorizzati, si riduce il divario di velocità con la mobilità attiva, migliorandone la competitività e la sicurezza
  • Più spazio e maggiore sicurezza per i mezzi di spostamento ecologici e i pedoni, miglioramento della socialità
  • Maggiore puntualità dei mezzi pubblici, con conseguente crescita della domanda
  • Scelta di proposte di spostamento intermodale per facilitare il raggiungimento di zone della città
  • Ripresa dell’economia locale e di quartiere
  • Riduzione dell’inquinamento atmosferico, acustico e psichico, e miglioramento del microclima all’interno dell’area urbana
  • Migliori condizioni di vita, meno incidenti, con ricaduta sul sistema sanitario
  • Risparmio energetico

Come

  • Individuare le direttrici radiali dei flussi di traffico di maggiore frequentazione per realizzare misure e itinerari di intermodalità
  • Le proposte devono consentire e incentivare la rinuncia all’utilizzo dell’auto o l’abbandono in parcheggi di scambio, in prossimità dei terminali delle direttrici, per proseguire sul TPL o su percorsi ciclabili riservati (bike lane o ciclabili protette)
  • Ridurre la velocità delle auto circolanti nelle zone residenziali (30 km/h), escluse le strade di grande scorrimento
  • Realizzazione di zone 30 o isole ambientali con ampi spazi dedicati ai pedoni
  • Corsie preferenziali per i mezzi pubblici (su gomma e ferro), corsie preferenziali/bike lane per le biciclette, e conseguente riduzione della carreggiata per le auto ai minimi consentiti dal CdS (per ridurne la velocità, incanalare il traffico ed evitare il parcheggio in doppia fila)
  • Aumentare la frequenza di passaggio del TPL sulle direttrici radiali dei flussi di traffico di maggiore frequentazione
  • Le piste ciclabili e le bike lane devono essere veloci, lineari, continue e avere la precedenza sul resto dell’utenza della strada; le corsie delle auto devono avere degli accorgimenti per indurre la riduzione della velocità
  • Attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati
  • Parcheggi di scambio (bike hub) gratuiti in periferia, ai terminali del trasporto pubblico delle linee extraurbane e del TPL o a essi collegati con navette, lungo i corridoi della mobilità, da cui è possibile proseguire su bike lane o pista ciclabile, dotati di parcheggi per le biciclette custoditi, ciclofficine, stazioni per la ricarica della mobilità elettrica
  • Accesso per le auto nella città centrale e nelle zone ZTL e parcheggi esterni a pagamento, con un meccanismo tariffario basato su dimensioni, potenza e omologazione Euro di autovetture e motocicli
  • Accesso per i mezzi di trasporto commerciali nella città centrale e nelle zone ZTL in fasce orarie prestabilite
  • Rimodulare il calcolo del bollo auto (attualmente incentrato su omologazione euro e potenza) in modo che tenga conto anche delle dimensioni, del rapporto tra numero di automezzi e motocicli posseduti e numero dei componenti familiari (pesando in maniera diversa autovetture e motocicli da una parte e patentati e non patentati dall’altra), possibilità di parcheggio privato (di proprietà o in locazione) almeno presso la propria/o residenza/domicilio dell’automezzo/motociclo posseduto.
  • Stalli per le biciclette coperti e custoditi in prossimità dei capolinea e delle principali stazioni del TPL e dei parcheggi di scambio
  • Bike/scooter sharing con investimento nell’elettrico, con parcheggi/stalli coperti  custoditi in prossimità dei capolinea e delle principali stazioni del TPL e dei parcheggi di scambio
  • Investire sul miglioramento e l’innovazione a elettrico del TPL (con marcata preferenza per i filobus rispetto ai tram su rotaia), per il rapporto vantaggioso tra costi , spazio occupato e numero di passeggeri trasportati, rispetto al trasporto privato
  • Mezzi di trasporto pubblici adeguati al trasporto delle biciclette (carrozze e spazi dedicati, portabici esterno, ecc.)
  • Campagna mediatica di contrasto a quella dell’industria automobilistica (l’auto propone un modello di personalità, è più di uno status symbol) in favore di una mobilità attiva (di conquista degli spazi), e atta a spiegare la funzionalità delle misure adottate
  • Blocco a brevissimo termine della commercializzazione di auto diesel e a temine più lungo della loro circolazione all’interno dei centri urbani
  • Infomobilità orientata alla mobilità attiva, piste ciclabili a tema (ciclopolitane), proposte di percorsi intermodali ‘point-to-point’ lungo le direttrici radiali di maggior frequentazione, segnaletica dedicata alla mobilità ciclistica
  • Incentivi e valorizzazione delle buone pratiche nella mobilità attiva, integrata, intermodale
  • Intervenire sulle modalità lavorative con incentivi alle aziende che ottimizzano gli spostamenti dei dipendenti concentrandosi in aree della città dedicate agli uffici, promuovendo la mobilità sostenibile tra i dipendenti, minimizzando le trasferte presso altre sedi tramite l’utilizzo di strumenti di comunicazione telematici (ad esempio call-conference).
  • Una cabina di regia con un mandato e un forte sostegno politico, e capacità e conoscenze tecniche per un dialogo e un confronto ‘autorevole’ con i dirigenti e i tecnici amministrativi

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