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L’Italia in coda sulla A14: le feste dell’assurdo

Che cosa hanno fatto italiani e italiane in questi giorni festivi oltre ai consueti ritrovi familiari? Regali last minute? Aperitivi pre-cenone? Allenamenti di scala quaranta? No, piuttosto code in autostrada!

Viviamo in un Paese folle e privo di un Governo all’altezza. Un Paese in cui ci mettiamo a fare i controlli sui viadotti autostradali solo dopo il crollo del Ponte Morandi e la morte di 43 persone. Un Paese in cui quegli stessi controlli fanno emergere problemi infrastrutturali vergognosi, che portano al sequestro di viadotti o parti di essi (come nella A14) e a nuove frane o cedimenti (come nella A10 e A26), con l’A7 già interrotta dall’Agosto 2018 per il crollo del ponte Morandi.

In particolare, è una vergogna quanto sta avvenendo sulla A14, che da Settembre vede ridotti a una corsia tutti i viadotti da Civitanova Marche a Pescara, dove i guard rail e i tirafondi non sono a norma (per approfondire leggi qui). Un provvedimento di sicurezza, che il nostro Governo è incapace di gestire: nonostante da 4 mesi la situazione sia la stessa, con code in entrambi i sensi già durante il ponte di inizio Novembre, non è stato organizzato niente in previsione dell’esodo di Natale, con milioni di meridionali che ritornano nelle regioni del Sud.

È così che il 20, 21, 22 e 23 Dicembre abbiamo assistito alle vergognose code di 10, 20, 30 km tra Civitanova Marche e Pescara, con l’aumento degli incidenti e tempi di percorrenza di 4 ore al posto di una.

E i trasporti alternativi? Il treno è praticamente impossibile, vista la riduzione degli intercity e notturni che collegano Nord-Sud, sostituiti da treni ad alta velocità dai costi improponibili. E se per i bus la situazione è la stessa delle auto, i prezzi dei voli aerei sono inaccessibili già da mesi.

In questa situazione, la beffa diventa vergogna: neanche il pedaggio autostradale è stato sospeso!

E’ possibile che di fronte all’esodo previsto delle feste natalizie, il nostro Governo non sia stato capace di approntare soluzioni intelligenti ed efficaci? In previsione dell’ “esodo di ritorno” saremo capace di improntare soluzioni all’altezza?

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Che fare?

– Noi pretendiamo IMMEDIATAMENTE la sospensione del pedaggio autostradale nella tratta che va da Ancona Sud a Vasto Sud e tra Genova e Savona, Genova e Masone e fino a Lavagna nel Levante, sostenendo qualunque forma di boicottaggio spontaneo.

– Offriamo, presso le nostre Case del Popolo sparse nel Paese, un servizio gratuito di compilazione della modulistica di rimborso dei pedaggi già pagati.

– Rilanciamo la necessità di nazionalizzare le Autostrade, dicendo no alla svendita ai privati di quasi 7mila chilometri di autostrade, senza alcuna clausola su sicurezza e controlli alle infrastrutture, ma con la garanzia invece di un investimento sicuro e esente da competizione, dato che le concessioni sono state finora prorogate senza gare, anche per molti anni (fino al 2038 quella ad Autostrade per l’Italia, alias Benetton, che detiene quasi 3mila chilometri di infrastrutture) con profitti che aumentano di 1 miliardo ogni 5 anni, grazie all’esplosione dei pedaggi.

– Chiediamo la messa in sicurezza dei territori e delle infrastrutture, a spese delle stesse concessionarie, che finora hanno investito al massimo il 2% dei loro profitti in manutenzione, come dimostra la recente relazione della Corte dei Conti.

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