post voto

Filippo Albertin: Apporti Concreti e Rilancio del Progetto.

Mi chiamo Filippo, sono un organizzatore culturale e aderisco con passione al progetto di Potere al Popolo nell’assemblea di Vicenza, ovvero nel profondo NordEst purtroppo dominato dal leghismo più sfrenato e da forme di indipendentismo che come risulta evidente sono state sfruttate per una bassa propaganda elettorale. Indipendentemente dall’esito delle urne, che comunque si inserisce in un crollo anche di partiti storici, e non può prescindere dai soli tre mesi di attività a disposizione degli attivisti, sono certo che Potere al Popolo abbia immense potenzialità e possa crescere anche di molti punti percentuali. Specie dopo gli ultimi “smascheramenti” della falsa sinistra, questa nostra mobilitazione è oggi l’unica forza per opporre efficace resistenza a quelle che, ormai, si configurano come tre destre dalle diverse caratteristiche: la destra pentastellata e il suo qualunquismo centrista; la destra xenofoba di Salvini e Meloni; e infine la destra del PD di Renzi e Calenda o di Forza Italia, partiti certamente decimati dall’ondata apparentemente anti-sistema delle nuove promesse elettorali, ma sempre pronta a ricostituirsi grazie a Confindustria e amici dell’Europa tecnocratica.
Ma di fronte a noi si profila l’ennesimo governo dello status quo, dell’inerzia, delle promesse elettorali che progressivamente diventano un ricordo lontano. Dobbiamo ripartire dalla militanza nei territori. Dobbiamo essere consapevoli che davanti a noi si profila un periodo di vuoto, da riempire con una militanza vera per formare un vero fronte popolare in grado di superare la dimensione extraparlamentare e accedere alle istituzioni. Se è vero che “indietro non si torna”, è anche vero che non possiamo certo pensare di riformare lo Stato a partire dal solo impegno nei territori. La campagna elettorale di Potere al Popolo deve continuare!
Dobbiamo farci conoscere ancora di più, specialmente tra i giovani, che da tempo hanno abbandonato la politica e la volontà di cambiare il loro paese, quel paese che oggi li costringe a rassegnarsi o a migrare all’estero. Ma per farlo dobbiamo migliorarci. Potere al Popolo, oggi confederazione di collettivi e partiti, deve diventare anche una sigla autonoma. Lo abbiamo visto nel lavoro quotidiano: sono in tanti a chiederci di partecipare singolarmente, con una regolare tessera, con una regolare affiliazione che possa renderli ufficialmente attivi dentro una grande progettualità politica. Siamo chiamati ad estendere la nostra azione e standardizzarla attraverso la condivisione sia nel web che al di fuori.
Solo noi possiamo farlo: le macerie della Falsa Sinistra saranno per noi la frontiera di una Nuova e Vera Sinistra. Lo aspettiamo da venticinque anni. Il nostro paese lo merita assieme alla nostra Costituzione, offesa e martoriata.
Per questo auspichiamo che Potere al Popolo diventi un grande movimento popolare, simile a La France Insoumise ed ad altri soggetti europei che hanno già espresso la loro vicinanza alle nostre lotte. Lo slogan che ci distingue diventi un punto di riferimento per restituire una Sinistra reale al nostro paese.

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