Lombardia

[Pioltello] Resoconto assemblea pubblica

POTERE AL POPOLO – ASSEMBLEA PUBBLICA ADDA MARTESANA,

11 aprile 2018, Pioltello (MI)

Partecipazione dai seguenti comuni: Bussero, Carugate, Cassano d’Adda, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Gorgonzola, Inzago, Melzo, Pioltello, Pozzuolo Martesana, San Donato Milanese, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda, Vimodrone

PaP si pone come un progetto politico che presenta un’alternativa vera di società, un progetto da costruire proseguendo, come da intenti iniziali, lungo la nuova strada sulla quale ci siamo incamminati.

L’obiettivo è realizzare un movimento politico unitario, largo ed inclusivo alternativo ai poli esistenti; coinvolgendo i soggetti sociali, cui ci riferiamo, nella lotta contro le politiche neoliberiste e di austerità.

Muovendosi in tal senso la zona Adda Martesana vuole costruire un progetto collettivo che realizzi tali propositi sul nostro territorio. Si tratta infatti di una zona omogenea per caratteristiche geografiche e tematiche di intervento: sanità, questione sindacale, viabilità, come anche per storia ed iniziative comuni. A testimonianza di ciò ci sono le numerose esperienze di battaglie, pratiche sociali e relazione con le organizzazioni diffuse nel territorio:

le lotte nel campo della logistica, della casa, delle pensioni; quelle contro la diffusione sul territorio di grandi opere inutili e/o dannose; la promozione di varie forme di associazionismo solidale.

In quest’ottica il primo passaggio è far conoscere PaP,accrescere la coscienza politica,far divenire il movimento una realtà partecipativa e diffusa in tutti i comuni.

Da tutti gli interventi delle compagne e dei compagni emerge la condivisione della mobilitazione sulle campagne nazionali (LIP- Legge iniziativa popolare per la Scuola della Costituzione, art. 81 contro il pareggio di bilancio, reddito minimo, pensioni) e l’intenzione di individuare lotte territoriali sui temi centrali della regione Lombardia, a partire da quella contro la delibera della giunta regionale che consegna ai gestori privati i malati cronici. Oltre che naturalmente la necessità di una pronta organizzazione e attivazione in vista delle prossime elezioni amministrative.

È stata da tutti sottolineata la centralità del radicamento sociale, radicamento da realizzarsi sia nelle proposte di PaP che nell’internità alle vertenze con l’intento di favorire l’organizzazione dei soggetti sociali attorno ai temi dell’ambiente, del lavoro, del precariato, della sanità e della scuola pubbliche.

Dal momento che si ritiene importante rispondere concretamente ai bisogni e agli interessi delle persone, in primis i ceti popolari, tra i terreni di iniziativa , è emersa l’esigenza di costruire , in  collegamento con lo sviluppo delle lotte , pratiche sociali , insieme ai soggetti che subiscono più pesantemente gli effetti della crisi , all’interno di un progetto di cambiamento di società e accresciuta coscienza collettiva, in un orizzonte di partecipazione attiva contrapposto alla passività della semplice delega.

Lo sviluppo e la crescita di PaP hanno come questione fondamentale l’organizzazione e le forme che ci daremo.

PaP ha saputo connettere tanti soggetti, realtà politiche, sociali, sindacali, associative che hanno arricchito il progetto con il proprio bagaglio di esperienze; è riuscito a riattivare tanti militanti, avvicinare alla politica molti giovani, suscitare entusiasmo in un quadro di generale di passività all’interno di una società frammentata e disillusa.

Si ritiene quindi che PaP debba continuare ad essere plurale, aperto alle istanze sociali e ai soggetti che se ne fanno portatori, che si riconoscono nel manifesto, nel programma e nella necessità di un’alternativa di società che metta l’economia al servizio della collettività e non il contrario; escludendo ogni pregiudizio di tipo ideologico in un movimento aperto, che rifiuta le chiusure partitiche, pattizie o federative.

Tutte queste persone devono trovare spazio in una struttura organizzativa trasparente. A tutti loro PaP deve garantire una democrazia sia nella misura in cui afferma la libertà di partecipare ma anche nelle sue forme decisionali, che devono necessariamente essere democratiche a tutti i livelli.

Come abbiamo fatto nella condivisione di contenuti chiari che hanno costituito il nostro programma politico e nella designazione delle candidature all’interno delle assemblee territoriali. Così si intende continuare sulla stessa strada ove ognuno deve avere lo spazio per argomentare e contare nelle decisioni, siano esse a livello localo o nazionale, secondo il principio: una testa, un voto.

Quindi l’unità di base territoriale elegge i coordinatori. I coordinatori vengono eletti, a tutti i livelli dall’assemblea territoriale, con possibilità di revoca, fino al livello provinciale e poi nazionale.

Nella fase immediata- chiamiamola costituente- si ritiene necessaria la logica dell’apertura ai tantissimi che vorranno aderire, per favorirne l’inclusione ed evitare le precipitazioni e scorciatoie organizzative. Questo grazie al mantenimento di una forma leggera di coordinamento della zona Adda Martesana che faccia percepire PaP come una casa in costruzione alla quale è possibile avvicinarsi, nella quale si può entrare e dare il proprio contributo.

Per fare ciò si darà vita ad un coordinamento provvisorio dove verranno rappresentati tutti i comuni che vogliono aderire, con l’obiettivo di costruire ed alimentare la presenza di PaP anche in tutti quelli circostanti. Tenendo come punto fermo che il luogo privilegiato della democrazia rimane l’assemblea, con i necessari antidoti antileaderisti, si utilizzeranno anche altri strumenti comunicativi (internet, social network..)  che permettano di raggiungere il maggior numero di persone possibili.

Per quanto riguarda la gestione degli strumenti telematici, a livello nazionale come sul nostro territorio, si ritiene fondamentale evitare una gestione verticistica/accentratrice che, come si è visto nel caso di altre realtà politiche, ha trasformato questi mezzi in strumenti che hanno svuotato di reale potere le istanze provenienti dal basso lasciando solamente una cornice di democrazia.

La condivisione e l’orizzontalità sono state novità importanti di PaP. Il processo democratico, partecipato, dal basso è nel panorama politico italiano un’importantissima innovazione da approfondire e rafforzare; un elemento attrattivo e di distinzione che ci pone come vera alternativa tanto nei contenuti quanto nella forma.

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