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È festa d’Aprile…

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Il 25 Aprile è il giorno in cui si festeggia la liberazione dall’oppressione nazi-fascista. Il giorno in cui si ricorda di come un popolo ha sostenuto e vinto una dura lotta contro quello che sembrava un nemico invincibile. Nonostante le forze esigue, le difficoltà, le torture e i tentativi di criminalizzazione, i partigiani sono riusciti a sconfiggere un esercito potentissimo ed equipaggiato, per tentare di costruire una società in cui tutti avessero gli stessi diritti, in cui le coscienze potevano crescere e svilupparsi liberamente, in cui le discriminazioni, il razzismo e il fascismo non avessero più alcun diritto di cittadinanza.

Il compito di ogni festa, però, non è solo quello di ricordare e di celebrare il passato. Per quanto la memoria sia importante, il nostro compito è anche quello di continuare a porre le basi per un mondo più giusto. Ogni festa serve, sempre, a immaginare e a costruire il futuro.

Oggi più che mai, il messaggio della resistenza è attuale e parla a tutti noi. Oggi più che mai il fascismo mostra un volto feroce ogniqualvolta un migrante muore in mare, ogniqualvolta una donna viene discriminata, ogni qualvolta una persona perde la vita sul lavoro.

Oggi più che mai, c’è bisogno di opporsi al fascismo che riaffiora in tutto il mondo, a partire dalle dichiarazioni di Bolsonaro, un presidente che non nasconde le sue simpatie naziste, per arrivare alla ferocia dell’esercito turco in Kurdistan, o dei tentativi statunitensi di affamare il popolo venezuelano per destituire Maduro, o ancora della guerra continua che sta sterminando il popolo palestinese.

Ma come tutte le feste, il 25 Aprile ci deve indicare la strada da percorrere, non solo guardando al passato, ma anche e soprattutto agli esempi che sono intorno a noi. Tutti gli esempi che abbiamo citato poco fa, dimostrano non solo la ferocia del fascismo del nostro tempo, ma anche la forza e la determinazione delle popolazioni che non sono disposte a subire le ingiustizie: la resistenza del popolo venezuelano sta tenendo testa a una feroce e violenta guerra economica e militare; la resistenza delle comunità del Rojava è esempio della costruzione di una società radicalmente diversa e di quanto sia importante la solidarietà internazionale a questa esperienza; la resistenza del popolo palestinese rappresenta la più lunga guerra popolare contro uno degli eserciti più potenti al mondo.  Questi sono tutti esempi di antifascismo, così come, qui da noi, lo è la resistenza delle comunità che lottano contro i grandi interessi economici che stanno dietro alla costruzione della TAV Torino-Lione, o del gasdotto TAP.

Se guardiamo intorno a noi scopriamo facilmente cosa significa essere antifascisti oggi, ed esserlo profondamente; ma soprattutto scopriamo di avere bisogno di festeggiare il 25 aprile, per costruire l’antifascismo e per ridare voce e solidarietà ai popoli che alzano la testa e che ogni giorno lottano per dimostrare ancora una volta che uniti siamo una forza incredibile e che possiamo vincere anche quando i nostri antagonisti sembrano potentissimi e sono determinati a toglierci tutto.

Potere al popolo!

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