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La maniera migliore di dire è fare. Comunicato del nostro coordinamento nazionale

Mentre scriviamo, dall’altro capo dell’oceano, monta la più grande protesta popolare che abbia mai coinvolto gli Stati Uniti. La Casa Bianca è assediata, Trump costretto a scappare con la sua famiglia in un bunker, in 150 città oltre un milione di persone sono scese in piazza in sei giorni di rivolte, nonostante gli spari dell’esercito sulla folla, il coprifuoco, gli arresti brutali.

We can’t breathe, non riusciamo a respirare è lo slogan esploso dopo l’ennesimo omicidio di un afroamericano, George Floyd, dalla polizia a stelle e strisce. Gli occhi del mondo sono puntati adesso su quei milioni di donne e uomini che riempiono le strade per dire una cosa semplice: per chi è più povero, per chi è nero, per chi vive del proprio lavoro e non di privilegi e potere accumulati, non è più possibile andar avanti. Non si respira. Che questa degna rabbia contro secoli di schiavitù e violenza possa varcare i confini e diventare progetto per tutelare la vita di intere comunità, dargli finalmente una dimensione umana.
Non torneremo alla normalità.


Sabato 30 maggio si è riunito il nostro Coordinamento Nazionale per discutere e definire il piano di azione dei prossimi mesi con il contributo di assemblee territoriali e attivisti delle lotte provenienti da tutta Italia.

Cosa stiamo facendo.

La fase 2 è arrivata portandosi dietro i problemi di sempre, amplificati al massimo dalla crisi economica, sociale, psicologica, imposta dalla pandemia. Nel corso dell’ultimo mese abbiamo sostenuto le esigenze di lavoratrici e lavoratori, disoccupati, abitanti, immigrati che si sono mobilitati nel paese. Siamo stati al fianco dei braccianti in sciopero e in piazza insieme ai lavoratori di cultura e spettacolo in mobilitazione. Abbiamo presidiato gli ospedali per riaffermare la necessità assoluta della sanità pubblica, affiancato chi rivendica un reddito di emergenza e il blocco degli affitti perchè rischia di scivolare nella povertà assoluta. Insieme a studenti e insegnanti abbiamo manifestato per la scuola pubblica, dimenticata dalle Istituzioni, e stiamo sviluppando, in queste settimane, un lavoro d’inchiesta sulla Didattica a Distanza.

Ci siamo stati attivamente, provando a contribuire con idee e proposte per fronteggiare quello che ci attende con la nuova fase della crisi.

Nei quartieri popolari di diverse città, siamo stati parte integrante o promotori delle reti popolari di mutualismo solidale, nate per far fronte sul campo alle esigenze alimentari di molte famiglie o singoli rimasti senza reddito, licenziati, ridotti alla fame dopo lo scoppio dell’emergenza covid. Piano piano le nostre Case del Popolo stanno riaprendo, diventando il cuore dei percorsi vertenziali e solidali che si sviluppano sui territori.

Inizio della campagna adesioni 2020.

L’abbiamo detto dall’inizio: Potere al Popolo non nasce per fare testimonianza o dichiarazioni sterili. Abbiamo iniziato a costruire uno strumento nelle mani delle classi popolari. Dobbiamo migliorarlo, raffinarlo, renderlo più forte. Per questo lanceremo dal 6 giugno la campagna di adesioni nazionale.

Sarà un passo fondamentale che investirà tutti i territori e i settori in cui siamo presenti. Aderire vorrà dire entrar a far parte di una comunità che vuole essere esempio, modello, che vuole fare e non semplicemente lamentarsi, costruire qualcosa di altro da quello che esiste già e ha mostrato tutti i suoi limiti, affermare nella crisi più grave del nostro secolo le ragioni della solidarietà, del coraggio, del futuro.

Le prossime iniziative.

Mai come oggi sappiamo bene che prezzo altissimo si paga per anni di privatizzazioni, tagli e smantellamento al Servizio Sanitario Nazionale.  Per questo nei prossimi mesi diffonderemo la petizione nazionale a sostegno della sanità pubblica promossa dal coordinamento delle sinistre d’opposizione e che partirà tra breve. Riteniamo fondamentale anche dare vita ad una iniziativa di respiro europeo ed internazionale contro il dominio delle multinazionali del Big Pharma sui vaccini e i brevetti sulle scoperte scientifiche che sono un bene pubblico e non uno strumento per i profitti dei privati. Stiamo lavorando di concerto con altre forze europee in questo senso!

Le elezioni in autunno.

Presumibilmente a settembre si avrà un Election Day e milioni di italiani saranno chiamati a esprimersi per le elezioni regionali in sei regioni, diverse elezioni comunali e il referendum contro il taglio del numero dei parlamentari.

In queste ore stiamo discutendo e definendo la nostra modalità di partecipazione alle regionali in Toscana e Campania, nel primo caso andremo a sostegno di una lista unitaria. Le altre assemblee regionali coinvolte dalla tornata elettorale opereranno le loro scelte, valutando opportunità e condizioni a partire dalle molte leggi elettorali che rendono di fatto spesso impossibile la partecipazione a chi sta fuori dalle oligarchie trasversali di potere e d’opposizione.

L’indicazione è quella di tenere viva l’attenzione politica e la visibilità di Potere al Popolo nelle elezioni comunali e per le istituzioni di prossimità nelle regioni in cui si andrà al voto, utilizzando tutte le occasioni per fare campagna politica sui nostri contenuti e le nostre proposte.

Parteciperemo alla campagna per il referendum oppositivo e diremo NO al taglio dei parlamentari che rafforza la blindatura oligarchica della rappresentanza.

La pandemia poteva essere letale per una formazione politica ancora giovane e in via di costruzione. Ma proprio nella difficoltà si è riusciti a consolidare motivazioni ed energie intorno alla nostra esperienza e alla sua funzione ricompositiva sul piano del conflitto di classe e della rappresentanza politica.

A breve troverete sul sito poterealpopolo.org e su tutti i nostri canali le informazioni e i materiali per sostenere la campagna adesioni e diventare attivista di Potere al Popolo!
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