EsteroNews

50.000 E NON VEDERLI (O PEGGIO, CRIMINALIZZARLI)

Volevamo costruire una rassegna stampa di tutti gli articoli che raccontavano le voci e le immagini delle più di 50.000 persone che hanno riempito Sabato le strade di Roma per portare solidarietà e supporto alla resistenza palestinese. Avremmo voluto vedere nelle pagine dei giornali le foto di quel fiume di gente che condannava fermamente il genocidio in corso a Gaza. Riportare qualche nostra intervista, dimostrare che centinaia di migliaia di persone non si riconoscono nella complice “neutralità” espressa dall’Italia alla risoluzione dell’Onu.

Avremmo voluto farlo, ma non abbiamo potuto.

Non abbiamo potuto perché la manifestazione di Sabato nella quasi totalità dei casi è stata oscurata o, peggio, criminalizzata.

Solo per fare qualche esempio:

la Repubblica: sull’edizione cartacea nazionale parla della manifestazione solo nella foto notizia (quindi senza un articolo) a pagina 11. Sull’edizione romana incentra metà del sottotitolo sulla presenza dell’ex fidanzata di un cantante famoso, e comunque titola “Sfilano in 20 mila, influencer e slogan contro Israele” (per non parlare dell’editoriale di Molinari che parla di “pogrom contro Israele”);

HuffPost Italia: pubblica un interessantissimo editoriale dal titolo “I marciatori pro Hamas che già marciavano per Putin”;

Avvenire: incentra un intero articolo su fantomatiche “Tensioni alla manifestazione pro Palestina”;

La Stampa: in un piccolo trafiletto Marcello Sorgi parla di “slogan unilaterali che dividono”, dicendo che alla manifestazione c’era solo qualche migliaio di persone e che ci sono stati anche episodi violenti (sic!);

Libero: ovviamente si distingue per schifezza, titolando “Sfilano i tifosi di Hamas”;

In questa lista deve entrare purtroppo anche il Manifesto. Diciamo “purtroppo” perchè su quel quotidiano si leggono importanti articoli e riflessioni di Michele Giorgio e Chiara Cruciati. Ma Carlo Laina firma un articolo scandaloso, tutto volto a delegittimare e criminalizzare i contenuti della piazza, facendo allusioni sulla violenza verbale dei manifestanti e addirittura inserendoci anche “no vax e destra” tra i promotori.

E questa rassegna è solo un piccolo esempio della vergogna che stanno esprimendo la maggior parte dei media italiani in questi giorni.

tutto questo è il simbolo della della guerra (anche) mediatica che stanno scagliando contro la resistenza del popolo palestinese.

Per questo non smetteremo di provare a utilizzare questa pagina e tutti i nostri strumenti social per darvi informazioni, condividere le notizie più importanti che spesso vengono oscurate, costruire una contro-informazione alle bugie, menzogne e manipolazioni della storia che stiamo vedendo ogni giorno, sempre di più, affollare le i nostri media. E soprattutto, per dare voce al popolo palestinese, che in queste ore non ha nemmeno il diritto di poter avere un adeguato spazio nel dibattito schiacciato e asservito verso Israele.

Per questo tutte e tutti noi dobbiamo condividere, informare, costruire iniziative per diffondere quello che sta accadendo.

I governi sono con gli oppressori.

I popoli sono uniti.

p.s. Uno dei pochi che si è distinto, e dobbiamo darne atto, è Fatto Quotidiano, che nel raccontare i contenuti della manifestazione ha riconosciuto che si trattava “non di una piazza equidistante, ma orgogliosamente partigiana: chi ha partecipato, l’ha fatto per sposare senza riserve la causa della Palestina, di un popolo che si sente vittima di una mattanza quotidiana e di un crimine storico; è la prima grande manifestazione in favore della Palestina in una città italiana, dopo quelle nelle metropoli occidentali”.

Related posts
NewsPrincipale

COMUNICATO CONCLUSIVO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO IL GOVERNO E LA GUERRA

EsteroNewsTavolo Europa

ALLA RADICE DELLA POLITICA FILO-ISRAELIANA DIVENTATA SENSO COMUNE IN GERMANIA

EsteroNewsNewsletter Tricontinental

PER 40 ANNI I LAVORATORI SENZA TERRA DEL BRASILE HANNO LOTTATO PER COSTRUIRE L'UMANITÀ

News

IL GOVERNO REPRIME VIOLENTEMENTE LE PROTESTE PRO PALESTINA. SE DENUNCIARE UN GENOCIDIO È UN CRIMINE, ARRESTATECI TUTTƏ!

Lascia un commento