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EMERGENZA DEMOCRATICA

Una crisi scandalosa di un governo autoritario e prepotente ha portato ad una scadenza elettorale costruita apposta per escludere il dissenso e per far partecipare solo i draghisti , i finti oppositori e tutti i loro cespugli.

È bene ricordare che si vota per un Parlamento drasticamente ridimensionato nei numeri, che ora è il più piccolo d’Europa in proporzione alla popolazione. Questa operazione demagogica deriva dal taglio dei parlamentari, voluto dai 5S e fatto propria non a caso da tutto il palazzo della politica, avrebbe dovuto avere dei correttivi per garantire il pluralismo, il dissenso e le minoranze.

Questo avevano promesso tutti i grandi partiti che poi ovviamente sono venuti meno ad ogni impegno e ad ogni promessa.

Si va quindi a votare con una legge elettorale iniqua che è sotto giudizio della Corte Costituzionale, per colpa di tutti i partiti che hanno fatto parte del governo Draghi o hanno finto di opporsi ad esso.

Tutti questi partiti in questi mesi hanno fatto provvedimenti per favorire i trasformisti e i gruppi formatisi in Parlamento a sostegno di Draghi. Chi è andato all’opposizione invece è stato discriminato.

Così, dopo lo scioglimento delle Camere, organizzazioni esistenti solo nei palazzi del potere potranno fare a meno di raccogliere le firme. Mentre noi e tutte le forze di vera opposizione a Draghi dovremo farlo.

Il Presidente della Repubblica non ha minimamente tenuto conto di questa esigenza di democrazia, di rispetto dei diritti delle minoranze di opposizione, nello scioglimento delle Camere.

È gravissimo che si sia pensato a come garantire la continuità al governo, a come rendere il voto più indolore possibile per il palazzo, senza garantire diritti a chi lotta nel paese e ha contro un sistema elettorale che esclude il dissenso vero.

Facciamo appello a tutte e tutti i sinceri democratici perché intervengano prima di tutto sul governo affinché non sia resa ancora più difficile la partecipazione al voto di chi dovrebbe raccogliere decine di migliaia di firme nelle settimane di vacanza della maggior parte degli italiani, con tanti uffici pubblici in attività ridotta.

La questione non riguarda solo PaP e l’alleanza di Unione Popolare, ma la democrazia del paese. Chiediamo che tutte le istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica, si rendano conto che convocare le elezioni durante l’estate senza garantire a tutti uguale diritto a parteciparvi significa colpire il dissenso e la stessa partecipazione democratica.

In ogni caso sia chiaro che le misure autoritarie e discriminatorie per escluderci dal voto non saranno sufficienti a fermarci e che noi con tutte le nostre forze assieme a tutti i veri democratici ci organizzeremo per essere comunque in campo. Non riusciranno ad escluderci.

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