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CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE SINDACALE MONDIALE: IL NOSTRO SALUTO!

Dal 6 all’8 maggio, si riuniranno a Roma, delegati da 101 paesi del mondo per il Congresso della FSM (Federazione Sindacale Mondiale). La riunione sarà ospitata dall’Unione Sindacale di Base a Roma, e sarà un momento importante per raccogliere le forze e discutere, con lavoratrici e lavoratori provenienti da tutto il mondo, delle sfide e delle strategie sindacali in questo momento delicato, tra crisi e guerra. Ripubblichiamo di seguito il nostro saluto al Congresso!

Care compagne e cari compagni,
Care attiviste e cari attivisti,

Viviamo tempi difficili, e vedere riunirsi centinaia di delegati sindacali combattivi ci salda il cuore e indica un orizzonte concreto di lotta, e per questo vi ringraziamo.

La pandemia prima, la guerra in Ucraina poi hanno reso palese dinanzi agli occhi di miliardi di esseri umani che ciò che accade a migliaia e migliaia di kilometri di distanza dalle nostre case – per chi ha la fortuna di avere un tetto – impatta direttamente sulle nostre esistenze.
È stato vero per il virus, che ha innescato una crisi sanitaria in cui l’anticorpo collettivo per il quale i nostri nonni e le nostre nonne, i nostri padri e le nostre madri, si sono battuti – sistemi sanitari pubblici – si sono dimostrati ben più fragili di quanto i nostri popoli sperassero.
E non per l’incapacità delle lavoratrici della sanità. Che, anzi, hanno dimostrato tutta la propria abnegazione per difendere ciò che di più prezioso hanno i nostri popoli: la vita stessa. La fragilità della nostra sanità non è responsabilità delle lavoratrici e nemmeno frutto della sfortuna. No! È il prodotto di decenni di politiche di privatizzazione, portate avanti in tutti i nostri Paesi, in tutti i nostri continenti.
FMI e Banca Mondiale, con la complicità della stragrande maggioranza dei nostri governanti, non hanno però cambiato le loro ricette: continuano a prestare denaro ai nostri Paesi imponendo il congelamento dei salari del settore pubblico, maggiore facilità di licenziamento nel privato, introduzione o innalzamento delle tasse sul valore aggiunto, e tagli su tagli alle spese pubbliche, a partire dai sussidi ai consumi delle fasce più sofferenti delle nostre popolazioni.

Qui in Italia, dove siamo contente e contenti si tenga questo Congresso Mondiale, allo scoppio della pandemia ci ripetevano “andrà tutto bene”, “ne usciremo migliori”. Falso! Ne stiamo uscendo a pezzi. Almeno noi, i lavoratori e le lavoratrici, i disoccupati e le disoccupate. Non certo la minoranza di privilegiati che ha arricchito ulteriormente i propri già indecenti banchetti.

Lavoro informale, precarietà, salari da fame, assenza di diritti sono la cifra del presente per milioni e milioni di lavoratori e lavoratrici. Sempre più ricattabili.

E però, anche nei tempi bui il sole continua a inondarci coi suoi raggi.
Questi raggi sono le lotte che sviluppano quotidianamente milioni e milioni di uomini e donne, organizzati in organizzazioni sindacali che fanno del conflitto il proprio cuore pulsante e non, al contrario, la “pace sociale”, la corruzione, la cooptazione nel sistema.
Dai primi sindacati che negli Stati Uniti riescono a penetrare la dittatura di Amazon ai “cartoneros” e ai “trabajadores sin techo” in Argentina, dai contadini e dalle contadine che occupano terre e le autogestiscono in Brasile ai lavoratori che in Sri Lanka scioperano e scendono in piazza contro il carovita, affrontando la dura repressione del governo, sono tante le battaglie che permettono di far arrivare la luce.

Ogni seme ha bisogno di luce e acqua per potersi sviluppare e crescere. Fino a diventare una pianta forte e vigorosa. Capace di resistere al nemico. Che può assumere mille volti, che può parlare mille lingue, che può usare tattiche diverse a seconda della geografia, ma che è ovunque lo stesso: la logica del capitale che ammanta ogni scelta delle classi dominanti.

Contro questo comune nemico e per sviluppare la pianta della ribellione e del futuro, troverete sempre in noi di Potere al Popolo fratelli e sorelle di lotta.
Siamo con voi!
Buon lavoro, buon Congresso della Federazione Sindacale Mondiale!

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