Basilicata

Potenza: report dell’assemblea

L’assemblea, che si è svolta ieri a Potenza, segue alle altre assemblee territoriali che si sono tenute in numerosissime città italiane e che si stanno moltiplicando ogni giorno, per costruire un movimento politico dal basso e ricreare un luogo a sinistra, dove si condividano e si agiscano quei principi e quelle proposte per un cambiamento radicale del sistema dominante.

Hanno partecipato circa 50 persone, anche provenienti da varie aree della regione (Vulture-Melfese, Lagonegrese, Matera e dintorni, paesi vicini a Potenza, etc.). E’ intervenuto in rappresentanza dell’ex OPG di Napoli, Giuliano, che ha raccontato la genesi di questo percorso, nato dal fallimento dell’assemblea del Brancaccio a Roma, le motivazioni e le proposte che ci contraddistinguono rispetto alle tre destre (Salvini-Meloni-Berlusconi, Renzi e suoi alleati, Movimento 5 Stelle) che ci contendono attualmente la vittoria alle prossime elezioni politiche.

Ma noi vogliamo esserci!

Non perché queste elezioni rappresentino l’obiettivo primario – anzi sono solo uno strumento per riaggregare quanti hanno perduto ogni riferimento a sinistra e quanti aspirano a una narrazione del tutto diversa da quella dei partiti gerarchici dominanti – ma perché condividiamo un’esigenza irrinunciabile, ora più che mai di fronte a uno scenario preoccupante: portare nel dibattito politico una visione altra rispetto alle questioni più urgenti e pressanti e rispetto a quelle soluzioni, dettate dai dictat europei, dalla finanza e dalle multinazionali, che non fanno altro che incrementare le crisi che si stanno assommando (politica, economica, sociale, ecologica ….) e aumentare la povertà, la disoccupazione, il cattivo stato di salute, la privatizzazione e la depredazione dei beni comuni e la distruzione dell’ambiente e degli ecosistemi e la perdita di democrazia.

Dunque possiamo utilizzare questo momento elettorale per innescare un processo dal basso di costruzione condivisa di un programma politico e, soprattutto, di legami, relazioni, “comunità”; a fronte dell’isolamento a cui vogliono costringerci per creare rassegnazione, disperazione, passività. Ciò significa costruire una rete orizzontale di proposte e azioni, senza apparati dirigenti e di partito, affermando la nostra presenza sui territori, nelle comunità locali, nei problemi delle persone, praticando solidarietà.

La partecipazione dei giovani, in questa iniziativa, che alcuni hanno definito una bella follia, un’utopia realizzabile, costituisce un motivo dirompente e propulsivo, ma è altrettanto importante la felice commistione inter-generazionale che si sta verificando, dove esperienze, competenze ed energie differenti, ma che possono compenetrarsi, sono già una realtà e una forza per andare avanti.

Qui in Basilicata, con la nascita e il moltiplicarsi di movimenti, associazioni e comitati in lotta sulle numerose questioni ambientali, è nata una nuova sensibilità ecologica, ed è necessario provare a ricondurre tutte le vertenze a una sintesi e a un’unità, che possano ritrovarsi su un programma, alternativo alle tre destre di cui si parlava e chiaramente contraddistinto da principi e proposte di sinistra.

Le parole d’ordine, su cui ci si è ritrovati, in questa assemblea come in tutte le altre, sono: anticapitalismo, ecologismo, antifascismo, antirazzismo e difesa della Costituzione.

Su queste parole va elaborato ora un programma dal basso, un programma che sappia declinare questi principi in proposte, progetti e azioni in ogni campo e settore (politica, istituzioni, ordinamento legislativo, economia, lavoro, produzioni, sistema sanitario e salute, scuola e istruzione, rifiuti, trasporti, energia, cultura, turismo, etc.).

Noi non intendiamo costruire un qualcosa che aspira a qualche poltrona in Parlamento o a raggiungere il 3%; vogliamo costruire un cambiamento radicale della cornice dei valori del sistema dominante e aspiriamo a vincere.

DOMENICA 17 DICEMBRE, A ROMA, CI SARA’ UNA GRANDE ASSEMBLEA GENERALE. STIAMO ORGANIZZANDO UN PULLMAN. INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE.

“Rivoluzione non significa né guerra civile, né spargimento di sangue.

Rivoluzione è il cambiamento di alcune istituzioni fondamentali della società attraverso l’attività della società stessa, è volontà deliberata di trasformazione della società condensata in un tempo breve…

Rivoluzione significa la partecipazione della maggioranza della comunità a una fase di attività politica, ovvero istituente.

L’immaginario sociale si mette al lavoro e cerca deliberatamente di realizzare la trasformazione delle istituzioni esistenti”.

Cornelius Castoriadis

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