
Abbiamo parlato spesso di Majed, palestinese residente a Fidenza dal 2019 e rimasto bloccato a Gaza ad ottobre del 2023, quando era tornato per salutare il padre malato.
Majed e sua moglie sono finalmente riusciti ad uscire dalla striscia di Gaza, dove hanno vissuto fame, sete e bombardamenti per mesi. Sicuramente sono servite le pressioni sulle istituzioni, sicuramente sono serviti gli eventi di discussione e di piazza che Potere al Popolo a Fidenza ha costruito, sicuramente è servito cercare di trovarsi uno spazio nella stampa italiana, generalmente poco attenta al punto di vista dei gazawi.
Majed e sua moglie stanno tornando, ma sono davvero liberi? Sono davvero liberi se lasciano, forse vedendola per l’ultima volta, la loro terra di origine sotto i bombardamenti e condannata all’agonia, dunque la lasciano costretti a scegliere tra la fuga e la morte per fame o per bombe? Majed e sua moglie sono palestinesi trovatisi a rispondere all’orrido gioco di Israele e Stati Uniti che incuranti delle acclarate condanne per genocidio e in barba a qualsiasi diritto umanitario stanno distruggendo un popolo per impadronirsi della loro terra.
Majed e sua moglie stanno tornando e noi saremo felicissimi di riaccoglierli a Fidenza, ma la nostra lotta non si ferma: il genocidio in Palestina va fermato, Netanyahu, Trump e i loro complici (Governo italiano compreso) devono assumersi la responsabilità di quelle che sono stimate come oltre 70mila morti.
Sappiamo che dopo il loro ritorno la famiglia di Majed dovrà affrontare difficoltà più ordinarie, quella della classe lavoratrice dell’occidente, indubbiamente un miglioramento rispetto a Gaza, ma non certo semplici, a partire da un diritto alla casa e al lavoro sempre più precario: la comunità di Potere al Popolo a Fidenza e a Parma continuerà essere insieme a loro nel percorso che vede queste istanze non come un’elemosina, ma come diritti da conquistare e difendere.