Puglia

Lecce: solidarietà ai lavoratori Ex Bat

Lecce - solidarietà Ex Bat - Potere al popolo

Non li si illuda solo per dividere il territorio.

Sulla vicenda BAT pensavamo di averle già viste tutte, in più di sette anni. Truffe, prese in giro, finte riconversioni orchestrate ad arte per liberare la multinazionale del tabacco dalle proprie responsabilità. Presunte ditte subentranti che duravano il tempo di una firma su accordi che non valevano neanche la carta su cui erano scritti. Licenziamenti, assunzioni e cassa integrazione, tutto per direttissima, senza soluzione di continuità. E poi tavoli su tavoli, sopratavola e sottotavola. Tutto e il contrario di tutto.

Ma evidentemente ci sbagliavamo. Con l’ennesimo tavolo in Prefettura si è precipitati ben oltre il fondo, perché quando il ricatto occupazionale si fa territoriale l’aggressione istituzionale tocca l’apice della violenza possibile. Quello che è andato in scena a quel tavolo, interpretato dal rappresentante territoriale del Governo e dalla Viceministra salentina, è l’ultimo atto di una insopportabile tragedia. È il metodo ILVA applicato al gasdotto TAP.

Non vediamo altro modo per definire questa operazione. Una convocazione improvvisata, naturalmente a favore di telecamere, semplicemente per farsi consegnare curricula in prospettiva di una serie di se, forse, chissà, vedremo, qualora. Perché di questo si è trattato, e nulla più. Se convocazione doveva essere, vista la lunga e mortificante storia di questa vertenza, quantomeno avrebbe dovuto essere per la firma di contratti, veri, solidi, a tempo indeterminato.

Quella che è stata ventilata, invece, è la prospettiva di un eventuale, ipotetico, impiego nella realizzazione di un progetto che, ad oggi, non dispone ancora di tutte le autorizzazioni necessarie, che vede ancora sospesi anche i determinanti finanziamenti comunitari e che, nella migliore delle ipotesi, potrà impiegare pochissimi lavoratori, in relazione all’ampiezza del bacino di sofferenza, e al massimo per un paio d’anni.
L’unico reale obiettivo di questa operazione, puramente mediatica, è quello di inasprire ulteriormente un conflitto territoriale, che ha già conosciuto muri e filo spinato, e dividere, lacerare questa terra, allo scopo di lasciar imperare indisturbati una multinazionale svizzera e un dittatore azero.

Dopo sette anni di sofferenze queste donne e questi uomini non meritano certo l’ulteriore umiliazione di venire scagliati contro le resistenze del territorio nei confronti di un’opera inutile, devastante e intrisa di malaffare internazionale.

Il governo più arrogante e violento della storia recente del paese, fortunatamente ormai agli sgoccioli, prima di esalare il suo ultimo respiro ha scelto di sfruttare la sofferenza di queste lavoratrici e questi lavoratori, già maltrattati oltre ogni umana misura, per sferrare l’ultimo colpo al Salento.

Condanniamo senza appello questi metodi e esprimiamo la nostra solidarietà e il massimo rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della ex BAT. Siamo convinti che due esempi della dignità che questa terra è in grado di offrire, questi lavoratori ed il Movimento No Tap, sapranno trovare il modo di rispondere adeguatamente, insieme, a questo ulteriore affronto.

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