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In più di mille per la Marcia per l’uguaglianza sociale a Bologna

In più di mille per la Marcia per l'uguaglianza sociale a BolognaAbbiamo sempre detto che ci candidavamo non per fare una classica campagna elettorale, ma una vera e propria campagna politica. Questo è stato chiaro oggi, quando più di mille persone hanno sfilato per Bologna per la Marcia per l’Uguaglianza Sociale, portando contenuti che sono il cuore politico di Potere al Popolo per l’uguaglianza sociale, per la giustizia climatica, per la liberazione di Nicoletta Dosio e tutti i NO TAV, contro ogni nuova guerra. Per noi le elezioni sono uno strumento per fare politica, e non il contrario. Non ci interessano le poltrone, per questo non abbiamo l’ansia del risultato percentuale, ma siamo convinti di essere riusciti a segnare un punto, portando temi nel dibattito che altrimenti i “grandi partiti” avrebbero accuratamente evitato. Bonaccini e Borgonzoni infatti, al di fuori delle schermaglie social, sono perfettamente d’accordo su autonomia differenziata, sulle grandi opere, sulla privatizzazione della sanità e dei servizi, su una visione del lavoro totalmente dalla parte delle imprese e degli imprenditori. Noi dall’inizio di questa campagna ci siamo posti in aperta rottura con questa convergenza di interessi, che sono gli interessi delle grandi aziende, degli speculatori, degli sfruttatori di persone e dell’ambiente. Ci siamo candidati per dare voce agli interessi degli “altri”, degli sfruttati, dei precari e dei disoccupati, dei giovani che sono costretti a emigrare, così come degli anziani costretti a lavorare sempre di più.Per questo ci siamo collocati fuori e contro una classe politica indecente, ma anche fuori e contro un modo di fare la politica addomesticata, in cui si parla sempre di quello che decidono loro, e non delle questioni che sono importanti per la maggioranza inascoltata da tutte le forze politiche che hanno governato negli ultimi decenni il paese e la regione. Per questo oggi abbiamo ribadito con forza che c’è bisogno di uguaglianza sociale, che serve una riconversione ecologica che venga pagate dalle imprese che fino a oggi hanno tratto profitto dall’inquinamento, che le lotte sociali e per l’ambiente sono lotte giuste, e per questo è necessaria l’amnistia sociale per Nicoletta Dosio e tutti i NO TAV, e che dobbiamo opporci a ogni nuova guerra che vedrebbe l’Italia come tassello strategico nei loro giochi di morte, e che l’Italia deve uscire della NATO.Ma abbiamo detto anche un’altra cosa, anche questa poco elettorale. Che certo invitiamo il 26 gennaio a votare a Potere al Popolo, ma soprattutto che bisogna organizzarsi per lottare. E abbiamo dimostrato che si può fare, e dal giorno dopo il voto continueremo a farlo più forti di prima nei quartieri popolari, sui luoghi di lavoro, in mezzo alla nostra gente.

Gepostet von Potere al Popolo Emilia Romagna am Sonntag, 19. Januar 2020

Abbiamo sempre detto che ci candidavamo non per fare una classica campagna elettorale, ma una vera e propria campagna politica. Questo è stato chiaro oggi, quando più di mille persone hanno sfilato per Bologna per la Marcia per l’Uguaglianza Sociale, portando contenuti che sono il cuore politico di Potere al Popolo per l’uguaglianza sociale, per la giustizia climatica, per la liberazione di Nicoletta Dosio e tutti i NO TAV, contro ogni nuova guerra.
Per noi le elezioni sono uno strumento per fare politica, e non il contrario. Non ci interessano le poltrone, per questo non abbiamo l’ansia del risultato percentuale, ma siamo convinti di essere riusciti a segnare un punto, portando temi nel dibattito che altrimenti i “grandi partiti” avrebbero accuratamente evitato. Bonaccini e Borgonzoni infatti, al di fuori delle schermaglie social, sono perfettamente d’accordo su autonomia differenziata, sulle grandi opere, sulla privatizzazione della sanità e dei servizi, su una visione del lavoro totalmente dalla parte delle imprese e degli imprenditori. Noi dall’inizio di questa campagna ci siamo posti in aperta rottura con questa convergenza di interessi, che sono gli interessi delle grandi aziende, degli speculatori, degli sfruttatori di persone e dell’ambiente. Ci siamo candidati per dare voce agli interessi degli “altri”, degli sfruttati, dei precari e dei disoccupati, dei giovani che sono costretti a emigrare, così come degli anziani costretti a lavorare sempre di più.
Per questo ci siamo collocati fuori e contro una classe politica indecente, ma anche fuori e contro un modo di fare la politica addomesticata, in cui si parla sempre di quello che decidono loro, e non delle questioni che sono importanti per la maggioranza inascoltata da tutte le forze politiche che hanno governato negli ultimi decenni il paese e la regione.
Per questo oggi abbiamo ribadito con forza che c’è bisogno di uguaglianza sociale, che serve una riconversione ecologica che venga pagate dalle imprese che fino a oggi hanno tratto profitto dall’inquinamento, che le lotte sociali e per l’ambiente sono lotte giuste, e per questo è necessaria l’amnistia sociale per Nicoletta Dosio e tutti i NO TAV, e che dobbiamo opporci a ogni nuova guerra che vedrebbe l’Italia come tassello strategico nei loro giochi di morte, e che l’Italia deve uscire della NATO.
Ma abbiamo detto anche un’altra cosa, anche questa poco elettorale. Che certo invitiamo il 26 gennaio a votare a Potere al Popolo, ma soprattutto che bisogna organizzarsi per lottare. E abbiamo dimostrato che si può fare, e dal giorno dopo il voto continueremo a farlo più forti di prima nei quartieri popolari, sui luoghi di lavoro, in mezzo alla nostra gente.

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