Torino - Repressione e lotte sociali al tempo di Minniti e Salvini

09mag18:0021:00Torino - Repressione e lotte sociali al tempo di Minniti e Salvini#accettolasfida

Dettagli evento

Giovedì 9 maggio alle 18 presso la Casa Umanista di via Lorenzo Martini 4b

Potere al Popolo Torino e l’Osservatorio sulla Repressione promuovono il dibattito

“Repressione e lotte sociali al tempo di Minniti e Salvini”

Coordina il dibattito Potere al Popolo Torino

Intervengono:

Nicoletta Dosio (Movimento No Tav)

Italo Di Sabato (Osservatorio sulla Repressione)

Gianluca Vitale (Avvocato / Potere al Popolo Torino)

Francesco Piccioni (Contropiano / Potere al Popolo)

Flavia Cassaro (Insegnante, licenziata per antifascismo)

Angela Giordano (educatrice, licenziata per rappresaglia)

Noi Restiamo Torino

Lo sgombero dell’Asilo occupato e la contestuale militarizzazione di Torino, vicenda intrecciata a dinamiche di “riqualificazione urbana” e gentrificazione, riportano al centro la necessità di un confronto militante sulla repressione delle lotte politiche e sociali nel nostro paese. L’impressione è quella di trovarsi di fronte a nuove modalità della repressione rispetto alla chiusura degli spazi occupati, alla criminalizzazione del conflitto e alla gestione dell’ordine pubblico nelle città metropolitane, sebbene di fatto molte di tali pratiche repressive siano state applicate e sperimentate nel corso degli anni, come nel caso del movimento NO TAV.

I meccanismi della repressione si estendono ormai in varie direzioni: sanzioni economiche spropositate, provvedimenti coercitivi come divieti di dimora e fogli di via, licenziamenti da posti di lavoro pubblici e privati, intimidazioni e schedature anche per la semplice partecipazione ad assemblee o iniziative. Repressione che spesso, pertanto, sembra assumere un carattere “preventivo”, volto cioè tanto a colpire gli attivisti di oggi quanto a scoraggiare possibili attivazioni di conflitto domani.

Se con il Ministero dell’Interno a guida Salvini tali dinamiche sembrano essere pienamente sdoganate, la stretta repressiva non inizia tuttavia con l’ultimo governo, ma è pienamente interna a un processo in corso da anni, che ha visto i diversi governi procedere sulla stessa linea: applicazione delle politiche di austerità, privatizzazioni, livellamento verso il basso dei diritti, precarizzazione del lavoro, chiusura degli spazi democratici, appoggio incondizionato alle grandi opere e alla devastazione dei territori, repressione del conflitto.

Non rimpiangiamo perciò i governi a guida PD – partito che ora cambiando leader vorrebbe “ripulirsi” l’immagine cercando di far dimenticare le politiche antipopolari promosse negli anni. Anche la gestione del Viminale di Minniti, con la scientifica costruzione di un modello autoritario e repressivo di società, i Daspo urbani, i decreti sui migranti, lo sdoganamento delle forze fasciste, non si discosta sostanzialmente da quella di Salvini. Ricostruire questa continuità, anche da un punto di vista giuridico, è uno degli obiettivi del dibattito che promuoviamo.

D’altra parte, nemmeno i 5 Stelle si dimostrano forza di alternativa: la vicenda di Torino ne è l’ennesima dimostrazione, con la giunta Appendino che da un lato non ha in alcun modo realizzato politiche a sostegno delle classi popolari, dall’altro non si è fatta problemi a sgomberare uno spazio sociale come l’Asilo, a beneficio della speculazione dei privati.

Tutti questi aspetti crediamo siano strettamente collegati tra loro: la repressione, la gestione sempre più autoritaria della società rimangono l’unica arma in mano a classi dominanti che, in un contesto di crisi e pesante competizione internazionale, non hanno nessuna intenzione di andare a toccare il perverso meccanismo di Trattati europei e vincoli di bilancio che oggi di fatto rende impossibile qualunque politica di redistribuzione a vantaggio delle classi popolari.

Come reagire dunque? Come Potere al popolo crediamo in primo luogo fondamentale sviluppare e connettere le lotte, nell’ottica della costruzione di una prospettiva di classe e di rottura, indipendente rispetto al quadro politico dato e che sappia andare alla radice dei problemi delle classi popolari nel nostro paese. Il confronto di giovedì 9 maggio, integrato nel lavoro del tavolo nazionale Giustizia, vuole essere un primo passo in questa difficile e ambiziosa direzione, iniziando dal praticare la solidarietà e la contro-informazione come strumenti di un più ampio conflitto sociale, e dando voce a importanti esperienze individuali e collettive: la storica lotta contro il TAV, l’esperienza di chi ha perso il lavoro per la militanza politica, come Flavia e Angela, le mobilitazioni contro l’apertura di un Burger King negli spazi dell’università.

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Ora

(Giovedì) 18:00 - 21:00(GMT+00:00)

Luogo

Casa Umanista di Torino

via Lorenzo Martini 4/b, 10124 Turin, Italy

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