Nicoletta Dosio, storica militante No Tav e coordinatrice nazionale di Potere al Popolo, 74enne insegnante di lettere antiche in pensione, è stata arrestata il 30 dicembre 2019, nel bel mezzo delle feste natalizie, quasi di nascosto. La sua colpa? Aver partecipato, nel 2012 (!!!) ad un presidio assolutamente non violento presso il casello autostradale di Avigliana, in Val di Susa. Durante il presidio alcune centinaia di manifestanti avevano raggiunto l’autostrada, alzato per mezz’ora le sbarre del casello e fatto passare gratis gli automobilisti, al grido “oggi paga Monti”, il cui governo si era reso responsabile di espropri di terreni per la realizzazione del TAV. Per resistere ad uno di quegli espropri, pochi giorni prima, Luca Abbà, contadino No Tav, si era arrampicato su un traliccio dell’alta tensione e, inseguito sempre più in alto da un carabiniere rocciatore, aveva inavvertitamente toccato i fili ed era caduto a terra. In quei giorni Luca Abbà lottava tra la vita e la morte. Si trattava dunque di una manifestazione assolutamente non violenta, senza alcun blocco del traffico, che ha provocato un danno accertato di mancati incassi per la società del gruppo Gavio pari a 718 euro. Per quel danno dodici manifestanti, tra cui Nicoletta, sono stati condannati a 18 anni complessivi di carcere, un anno di reclusione ogni 39 euro di danno.
E’ evidente a chiunque che siamo di fronte ad una sentenza politica.
Nulla di nuovo: sono anni che un vero e proprio accanimento giudiziario e carcerario si abbatte sul grande movimento popolare che si oppone a un’opera inutile e dannosa come il TAV, un’opera devastante per il territorio, costosissima e che, se e quando sarà mai ultimata, sarà già superata. Un’opera contestata da un’intera comunità e che (forse) potrà essere realizzata solo grazie alla completa militarizzazione dell’area del mega cantiere, diventata, con le disposizioni introdotte furtivamente nella legge “antifemminicidio” del 2013, “sito sensibile”, la cui violazione comporta pene pesantissime. Un’opera che la stessa analisi-costi benefici del MIT ha attestato avere un impatto ambientale devastante sull’arco alpino ed essere in perdita per diversi miliardi di euro. Un’opera voluta solo da aziende costruttrici (di cui buona parte fallite in corso d’opera e/o in odor di mafia) e politici conniventi, che qui, come su tutte le questioni politiche importanti, sono tutti d’accordo: il TAV in Valle Susa è diventato il simbolo delle politiche liberiste degli affari e come tale viene difeso da tutto il sistema politico che va dal centro-destra al centro-sinistra passando per i 5 Stelle che quell’opera la contestavano, ma che per restare nel sistema politico hanno dovuto accettarla.
Solo per dare l’idea di ciò che si muove intorno al TAV possiamo dire che è notizia certa, agli atti della magistratura, che il 24 febbraio 2019 c’è stato un incontro tra Francesco Viterbo, portavoce del boss Onofrio Garacea, considerato “il reggente dei calabresi tra Genova e Torino”, ed esponenti di spicco della politica nazionale: Maurizia Bertoncino (candidata alle europee con +Europa) e Osvaldo Napoli (deputato do Forza Italia). Il punto di convergenza individuato tra le parti nell’incontro del 24 febbraio è sulla necessità che “i lavori presso i cantieri del TAV di Chiomonte devono proseguire”.
L’arresto di Nicolettà è una vergogna nazionale!
Prosegue la campagna di Potere al Popolo per la scarcerazione di Nicoletta Dosio con la giornata di mobilitazione “Nicoletta libera tutti”
Ci mobiliteremo in tutta italia per chiedere con forza la liberazione di Nicoletta Dosio e di tuti i No Tav arrestati o sottoposti a misure repressive.
Facciamo sentire anche a Terni la nostra voce!
Appuntamento alle 17 a Largo Villa Glori.
Siete tutt* invitat* a partecipare!
NICOLETTA LIBERA!
AVANTI NO TAV!
Evento Facebook
Siamo quelli che si organizzano in comitati e associazioni, nelle piazze, sui posti di lavoro, per contrastare la disumanità dei nostri tempi, il cinismo del profitto, le discriminazioni di ogni tipo. Partecipa anche tu.