Il Primo Maggio dovrebbe essere un giorno di festa per i lavoratori, questo non accade più da anni sia per il sangue versato quotidianamente dagli stessi sia per un arretramento complessivo sul terreno dei diritti.
Questo è reso evidente da una serie di fatti incontestabili:
165 le vittime sul lavoro in questi primi mesi del 2018, dati che impongono una seria riflessione sulla mancanza delle minime condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro;
la mancanza di stabilità contrattuale, che mette le lavoratrici e i lavoratori in condizioni di elevata ricattabilità obbligandoli di fatto a lavorare nei festivi, ad accettare paghe misere e a regalare ore di lavoro straordinario;
la promozione della guerra tra poveri, attraverso la creazione della contrapposizione tra migranti e italiani volta ad abbassare sempre di più i salari ed evitare che si sviluppi una solidarietà di classe che possa mettere in crisi i profitti dei padroni.
La provincia di Salerno rientra perfettamente in questo quadro ed è per questo che sentiamo l’esigenza di manifestare il nostro dissenso verso un sistema che pone al centro il profitto a scapito della dignità umana.
Proponiamo, quindi, un percorso che porti alla costruzione di un corteo di lotta per dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori, agli studenti, ai movimenti per la difesa dei beni comuni e a chiunque voglia ribellarsi ad una realtà che vede lo smisurato arricchimento di pochi a danno dei diritti di tutti.
