VIVERE PER LAVORARE O LAVORARE PER VIVERE…
Troppo spesso in questi anni siamo stati testimoni della distruzione dei diritti dei lavoratori,quei diritti tanto duramente conquistati in passato,per rincorrere un falso benessere materiale,per favorire politiche che tutelano i padroni e massacrano i lavoratori a livelli paragonabili a quelli della prima rivoluzione industriale.La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertá…
IL LAVORO INTESO COME DIRITTO O COME SFRUTTAMENTO?
Abbiamo tutti il dovere di prendere una ferma consapevolezza che non si puó,E NON SI DEVE SOTTOSTARE a precarie condizioni economiche e contrattuali che affliggono i lavoratori con il costante assillo dell’insicurezza sul mantenere il posto di lavoro,la paura di una lavoratrice di andare in maternitá,sentendosi una “mina vagante”,accettare condizioni davvero precarie pur di continuare a lavorare,favorendo loro malgrado la becera politica di speculazione sulla mancanza di lavoro e sulla fame della popolo…
UN POPOLO CHE NON HA COSCIENZA DEL PROPRIO PASSATO È UN POPOLO CHE NON AVRÁ FUTURO
Bisogna sempre mirare al progresso,ma un progresso reale non puó distruggere i diritti dei lavoratori,occorre una profonda rieducazione al lavoro,eliminare la speculazione sul modo selvaggio di trarre profitto.
Soltanto cosí si potrá godere del VERO BENESSERE,del VERO PROGRESSO,una realtá dove il lavoratore possa lavorare in un contesto meritevole,a condizioni economiche ed economiche dignitose,modificando le attuali regole del mercato del lavoro.
