Napoli - Je so' Pazzo Festival 2019

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Dettagli evento

JE SO’ PAZZO FESTIVAL 2019
✌️✊🏾 Distruggi il Sistema, non il Pianeta! 🌱
13,14, 15 SETTEMBRE 2019
Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo
Via Matteo Renato imbriani 2018

“Dare gambe al potere popolare! Movimento, territorio e comunicazione”.

🍃 Je so’ Pazzo festival è #PLASTICFREE 🌏

PROGRAMMA: http://jesopazzo.org/index.php/iniziative/629-je-so-pazzo-festival-2019

🔴 VENERDI 13 SETTEMBRE 🔴

ore 16 – Accoglienza e visite guidate nelle celle e negli spazi del vecchio manicomio criminale.

ore 17:30 – Dibattito – La comunicazione politica oggi: combattere la Bestia.
Rosa Sica, responsabile comunicazione Potere al Popolo;
Emiliano Rubbi, blogger e musicista;
Alessandro Lolli, scrittore e autore de “La guerra dei meme”
Francesco Piccinini, direttore di Fanpage

ore 20:30 – Cena sociale

ore 21:00 – Proiezione film “Go home. A casa loro” (genere: horror politico), con la regista Luna Gualano

ore 22:00 – IN CONCERTO
ENSI (Clash Tour)
Oyoshe & Dope One
Catene Movement

🔵 SABATO 14 SETTEMBRE 🔵

ore 11-16:30 – Mutualismo conflittuale. 1° Incontro Nazionale delle Case del Popolo.

ore 16:30 – Accoglienza e visite guidate nelle celle e negli spazi del vecchio manicomio criminale

ore 17:30 – Tavola Rotonda
Il Conte BIS e noi. Lotte, movimenti sociali, programma per non rassegnarsi a pop-corn e al “menopeggismo”

Intervengono:
Viola Carofalo, Portavoce nazionale di Potere al Popolo!
José Nivoi, Collettivo Lavoratori Portuali – Genova
Antonio Donnarumma, Operaio Whirlpool – Napoli
Lorenzo Mirabella, Riders Union – Catania
Francesco Antenucci – NO TAV – Val Susa
Attivista NO TAP – Lecce
Moussa Sissoko – Movimento Migranti e Rifugiati Napoletani
Non una di Meno – Napoli
Erminia Maiorino – Casa del Popolo Cohiba – Nocera Inferiore – Salerno – No all’autonomia differenziata!
Giuseppe Grauso, attivista del Movimento per l’acqua pubblica – Campania

ore 20:30 – Cena sociale

ore 22:00 – IN CONCERTO
Tre allegri ragazzi morti
Blindur
Cosmorama

⚫️ DOMENICA 15 SETTEMBRE ⚫️

Ore 10:30 – Istituzioni di prossimità, controllo popolare, amministratori di strada.

Come si può agire all’interno delle istituzioni di prossimità, come gli enti locali? Anche su questo fronte, con Potere al Popolo facciamo tutto al contrario! Il campo della rappresentanza per noi non significa delegare al consigliere di turno, ma sfidare l’assetto istituzionale per trasformare – partendo dalle Municipalità e dai Consigli Comunali- tutti i luoghi della politica istituzionale in senso realmente partecipativo. Vogliamo aprirli alla discussione con gli abitanti e alla programmazione popolare dei servizi per il territorio!

Costruire strumenti di democrazia reale e di partecipazione dal basso è la prima gamba su cui si regge il passo del potere popolare. L’altra gamba è il “controllo popolare”: dobbiamo essere noi a controllare il lavoro delle istituzioni, costruendo percorsi di lotta e pratiche di intervento per evitare lo smantellamento dei servizi pubblici, per sottrarlo alla riduzione ad agenzia di servizio degli interessi privati.

Per questo i nostri amministratori sono amministratori di strada che costruiscono l’agenda politica a partire dal confronto costante con il territorio, che sostengono la partecipazione delle classi popolari per ricostruire la filiera che porta la politica dai palazzi alle strade e viceversa.

Ne discutiamo insieme con

Chiara Capretti, coordinatrice nazionale Potere al Popolo;
Aurora Trotta, consigliera comunale di Livorno;
Davide Secone, consigliere comunale di Quarto;
Pierluigi Luisi, consigliere comunale provincia di Mantova;
Giuseppe Aragno, storico del movimento operaio;
Massimiliano Tresca, attivista PaP e esperto di enti locali.

ore 13:30 – Pranzo finale e saluti

Per tutta la tre giorni si potranno visitare le mostre:
– “Rosarno”, di Francesco Piobbichi, artista e militante politico

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INFO E PROGRAMMA COMPLETO SU: http://jesopazzo.org/
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PRESENTAZIONE

Eccoci arrivati alla 7a edizione del nostro festival! Prima sulla collina dei Camaldoli, poi dal 2015 negli spazi dell’Ex OPG di Materdei, da sette anni portiamo avanti – senza finanziamenti pubblici o privati – una tre giorni di musica, cultura, politica e socialità che è arrivata a coinvolgere migliaia di persone.

Concerti a prezzi popolari, film e spettacoli teatrali, dibattiti con ospiti internazionali, mostre e cene sociali: anche quest’anno il programma del festival sarà ricchissimo! Anche quest’anno verranno in tantissimi a trovarci, portando il mondo a Napoli e Napoli nel mondo.

Il festival di quest’anno cade in un momento complesso della vita italiana e soprattutto del Sud del paese. Una nuova crisi economica alle porte, la crisi di Governo che ha portato al Conte Bis, la forbice fra ricchi e poveri che va allargandosi sempre di più, politiche che spingono sulla guerra fra poveri, negano spazi di democrazia…

Di fronte a tutto questo però non c’è da essere né rassegnati né depressi. C’è da guardare alle lotte e alle tante forme di resistenza, a ciò che tante associazioni, centri sociali e case del popolo fanno nei quartieri, ai conflitti sul mondo del lavoro, agli atti di disobbedienza civile che sono riusciti per un momento a rompere la narrazione dominante.

C’è da capire come, con gli strumenti che già abbiamo, possiamo da subito sostenere e ampliare le resistenze, facendole diventare offensive che possano mettere in crisi le classi dominanti.

Nei passati festival, abbiamo parlato di cosa è il potere popolare, della necessità di costruirlo da subito, uscendo dall’idea sbagliata che non si può ottenere niente finché non sei al governo o comunque nelle istituzioni, e quella speculare per cui non si può fare niente finché non fai la Rivoluzione.

In realtà, le classi popolari esprimono una loro forza, che per la maggior parte del tempo viene catturata o si disperde in mille rivoli, ma che può essere organizzata e ottenere da subito piccoli successi che però vanno a incidere sia sulla qualità della vita sia sull’immaginario, perché comunicano che la vittoria è possibile e rompono quel senso di rabbia e rassegnazione che blocca la trasformazione.

Si tratta però di capire, una volta che lo si è fatto apparire, come dare gambe a questo potere popolare, problema che va ben oltre Potere al Popolo, che di questo tema ha fatto la sua bandiera, ma che riguarda tutti: movimenti, collettivi, associazioni. E che per questo richiede un dibattito collettivo.

Siamo infatti troppo scollegati, e questo ci impedisce di sviluppare le potenzialità del nostro movimento. Ognuno di noi sperimenta quasi empiricamente cosa funziona e cosa no, senza mai fare teoria e produrre un metodo che può essere ripetuto. Abbiamo pochissimi mezzi, che in una fase come questa rischiano di essere completamente assorbiti dal lavoro quotidiano. Inoltre abbiamo una bassa capacità di comunicazione, sia fra di noi che verso le masse, per far sapere le cose buone che facciamo sui territori, che siano una Casa del Popolo o un consigliere comunale protagonista di qualche battaglia.

Per questo abbiamo scelto di mettere al centro tre temi: MOVIMENTO, TERRITORIO E COMUNICAZIONE, tre armi che abbiamo già in mano, ma che dobbiamo usare sempre meglio per costruire da subito un potere popolare che si opponga al potere delle classi dominanti.

Movimento, ovvero la necessità di mobilitarsi, di coinvolgere decine di migliaia di persone, di farsi sentire nelle piazze e per le strade, di agitare questo paese ora che è evidente che non basterà votare qualcuno per riuscire a migliorare la nostra situazione. A partire da quest’autunno, in cui si annuncia una finanziaria a favore dei ricchi, che ci lascerà ancora una volta senza risposte.

Territorio, ovvero la necessità di radicarsi, soprattutto nelle periferie, nelle province, nei luoghi del conflitto, che la sinistra ha abbandonato da decenni. Radicarsi, lavorare quotidianamente a contatto con le persone incidendo nelle loro condizioni di vita. Che si chiami “mutualismo” e si faccia attraverso le Case del Popolo, o che si chiami “controllo popolare” e si effettui attraverso le istituzioni di prossimità, abbiamo il compito di metterci al servizio della nostra gente e diventare un riferimento per loro, che per lo più vedono solo la politica dell’interesse, dello scambio di favori, della corruzione.

Comunicazione, ovvero la necessità di imparare a parlare, a scrivere, a comunicare sempre meglio, per riuscire a combattere i potenti dispositivi mediatici che ingannano troppi italiani, per riuscire a imporre le nostre emergenze, e non quelle inventate da chi ci governa e ci vuole dividere in una guerra fra poveri.

Non abbiamo nessuna intenzione di vedere il nostro paese, la nostra città, la nostra gente sprofondare nell’abbandono, nella cattiveria, nella depressione. Abbiamo tante energie e idee, tante proposte concrete e sappiamo che ci sono tanti che sono come noi. Si tratta “solo” di organizzarci al meglio!

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Ora

13 (Venerdì) 16:00 - 15 (Domenica) 15:00(GMT+00:00)

Luogo

Ex OPG Occupato - Je so' pazzo

via Matteo Renato Imbriani, 218, 80136 Napoli