Napoli - Il sistema dominante è incompatibile con la democrazia

ASSEMBLEA PUBBLICA

con

GIUSEPPE ARAGNO (detto Geppino)

Candidato al Senato di Potere al Popolo nelle elezioni suppletive del Collegio Campania 7

La pur fragile democrazia formale, introdotta dalla Costituzione del 1947, è sempre più calpestata dall’avanzata del liberismo che ha bisogno di cancellare diritti e servizi per mantenere i propri profitti e privilegi.

Nel tempo sono passate modifiche istituzionali pesantissime, quali, sistema maggioritario, soglia di sbarramento, elezioni di secondo livello, modifiche costituzionali per introdurre vincoli di spesa, maggiori poteri ai governatori delle regioni; in pratica nella politica italiana valgono più le ragioni del mercato che i bisogni dei cittadini. In questa deriva si inseriscono altri prossimi pesanti colpi alla democrazia, quali la diminuzione del numero dei parlamentari, il regionalismo differenziato. Con il respingimento del referendum di Renzi pochi mesi fa si è evitato il monocameralismo e forme più o meno velate di presidenzialismo.

Come sempre alla restrizione democratica istituzionale è parallela la restrizione della democrazia reale, quella del diritto a manifestare (Decreto Sicurezza del governo Conte-Salvini), del diritto sul lavoro (Jobs Act di Renzi), della cessione dei beni comuni ai privati, della privatizzazione dei servizi eccetera.
Per tutti questi motivi bisogna attrezzarsi per una controffensiva democratica per uno stato che non privilegi istituzionalmente i profitti. Non è più sufficiente presentare liste che si oppongano a questa o quella maggioranza parlamentare, è necessario, invece, presentarsi alle elezioni per indicare una alternativa complessiva all’attuale quadro politico parlamentare e istituzionale che è pienamente espressione del neoliberismo, cioè della forma attuale del capitalismo.

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