Vogliamo salute e bonifiche dei terreni inquinati e non altri impianti inquinanti!
La Regione Campania vuole spostare le #ecoballe bassoliniane da Taverna del Re a Ponte Riccio per aprirle e produrre combustibile per cementifici (e quindi diossina e particolato), scartando per lo smaltimento in discarica i materiali residui contenenti minerali e sostanze tossiche. Per realizzare tutto questo questo ha deciso di costruire l’ennesimo ecomostro sul terreno – ancora inquinato – dove un tempo sorgeva l’ex centrale idroelettrica Enel.
La Regione, come se non bastasse, vuole realizzare negli Stir di Giugliano e Tufino due impianti di trattamento dell’umido. Ma che impianti sono? Anaerobici o aerobici ? Inquinano o meno? Sono davvero così necessari come ci vogliono far credere o ci sono altre soluzioni, magari migliori sotto tanti punti di vista?
La Regione, inoltre, vuole realizzare sempre a #Giugliano un altro sito di stoccaggio per stipare circa 15.000 tonnellate di rifiuti urbani quando l’inceneritore di #Acerra verrà temporaneamente bloccato a settembre.
La Regione, insomma, invece di programmare le bonifiche necessarie di cui il nostro territorio avrebbe bisogno ed avviare una prevenzione medica capillare in favore degli abitanti di queste zone, prosegue nel voler devastare il nostro territorio per provvedere allo smaltimento delle storiche ecoballe di Taverna del Re, proseguire nel ciclo criminale discariche-inceneritori e rimpinguare così le tasche dei soliti noti. Ancora una volta si vuol anteporre alla salute collettiva e al risanamento ambientale il profitto!
Ma noi non ci stiamo!
Noi vogliamo che prima di ogni altra cosa vengano messe le persone e i loro diritti; vogliamo chiarezza e trasparenza per quanto riguarda la gestione dei rifiuti nell’Area Nord; pretendiamo risposte e cambi di marcia da parte della Regione e della Città Metropolitana di Napoli.
Per questo crediamo che sia importante costruire insieme un percorso di socializzazione ed informazione delle problematiche sopracitate in modo da far crescere la consapevolezza, la partecipazione e la mobilitazione necessarie a farci ascoltare per riuscire così a difendere il nostro territorio così come ogni altro.
Martedì 16 aprile alle 18:30 alla Casa del Popolo di Marano ci vedremo per decidere tutti e tutte insieme il da farsi.
