Emilia Romagna - La sanità in Emilia-Romagna: la realtà oltre il mito

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⭕ LA SANITÀ IN EMILIA ROMAGNA: LA REALTÀ OLTRE IL MITO
⭕️ Al Nord Italia non è andato tutto bene
Giovedì 11 giugno, ore 18.30
Diretta streaming sulla pagina di Potere al Popolo Emilia Romagna
📌 Presentazione del dossier curato da Potere al Popolo “Cronaca dello smantellamento della Sanità in Emilia Romagna”
➡️ https://poterealpopolo.org/cronaca-dello-smantellamento-della-sanita-in-emilia-romagna/
📍 In tutta Italia Potere al Popolo è nelle strade per lottare contro l’esplosione delle disuguaglianze sociali messe a nudo dall’epidemia. Alle nostre latitudini, il modello settentrionale della “locomotiva d’Italia” ha mostrato la dannosità di decenni in cui i profitti sono stati messi davanti ai diritti. Questo vale anche nel sistema sanitario, in cui la politica ha messo sempre più la salute a mercato: gli effetti collaterali della regionalizzazione non hanno prodotto solo il disastro ormai evidente a tutti del “caso Lombardia”, ma anche le crepe sempre più ampie nella nostra regione.
Ne parleranno:

Filippo Ziveri

Potere al Popolo Parma

Francesca Sanfelice – Comitato familiari delle vittime nelle CRA/RSA di Modena e Provincia
Giacomo Milicia – Coordinamento Regionale

USB Pubblico Impiego
Isabella Cerutti

Potere al Popolo Bologna e provincia
Forum Per Il Diritto alla Salute

Emilia-Romagna

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Risulta oggi ancora più urgente rispetto a pochi mesi fa parlare dello stato della Sanità dell’Emilia-Romagna. Nella triste classifica delle regioni più colpite, l’Emilia Romagna si situa al secondo posto per numero di decessi e al terzo per numero di contagi, nonostante il sistema non sia crollato del tutto grazie a conquiste ottenute in anni ormai lontani. Lo stato della Sanità nella Regione Emilia-Romagna, che pure grazie alle conquiste ormai lontane è riuscita a non soccombere del tutto all’epidemia pur risultando comunque la seconda regione italiana per contagi, oggi risulta molto più evidente rispetto a soli pochi mesi fa. Di fronte al terribile impatto dell’epidemia del Coronavirus, abbiamo uno scenario estremamente chiaro: lo stress enorme al quale è stato sottoposto il sistema ospedaliero, l’inadeguatezza dei posti letto, la carenza di controlli tempestivi e la strage silenziosa di anziani nelle case di riposo, testimoniate anche dalla nascita di comitati delle vittime, hanno messo definitivamente in luce tutte le criticità di un sistema che continua a definirsi all’avanguardia ma che, alla prova dei fatti, si dimostra sempre più indebolito, inefficace e appannaggio di pochi.
L’Emilia-Romagna non è la sola Regione ad essere vittima di questo processo e non è nemmeno quella a più avanzato stadio di trasformazione nel panorama italiano ormai spezzettato in venti sistemi regionali diversi. Un primato comunque poco consolante, perché se le tempistiche si stanno dimostrando differenti, il punto di arrivo invece è chiaramente lo stesso: da un sistema basato sui principi di universalità, di uguaglianza e globalità a uno votato esclusivamente al profitto.
Lo dimostra la gestione della crisi del Coronavirus e lo dimostrano gli ultimi venticinque anni abbondanti di politiche sanitarie regionali all’insegna dei tagli e della cessione delle strutture e dei servizi al privato che analizziamo in questo documento. Il nostro non può certo dirsi un lavoro esaustivo e nemmeno ha la presunzione di esserlo, ma siamo sicuri che sfogliando le pagine di questo dossier, tra la cronaca di un ospedale chiuso dopo decenni di attività e di posti letto regalati ai privati, ogni cittadino di questa Regione troverà un esempio a lui vicino che gli permetterà di inquadrare meglio il processo in corso.
Parliamo della “rossa” Emilia-Romagna, quella in cui il governatore regionale ha basato la sua campagna elettorale sul carattere pubblico della sanità mentre siglava accordi coi privati, la terra delle cooperative rosse che allungano la propria mano sul business della diagnostica e delle cure, la regione di quei sindacati complici che vedono nel welfare aziendale la nuova frontiera dell’assistenza alla persona, nonché quel territorio in cui tutti i soggetti appena citati prosperano in un intreccio di interessi ed affari che sembra non avere fine.
Il virus ha messo a nudo un’altra verità, che esprimiamo sotto forma di metafora: impegnativo ma nella maggior parte dei casi non letale in un organismo sano, se contratto da un corpo già sofferente il Covid-19 mette a serio rischio la sopravvivenza del paziente. In medicina come in politica, non ci si può dunque sottrarre alla domanda che logicamente ne consegue: la morte è imputabile al virus o alle gravi condizioni pregresse che esso ha incontrato sulla sua strada?
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(Giovedì) 18:30 - 20:30(GMT+00:00)

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