Giovedì 22 novembre a Nuoro Potere al Popolo! – Sardegna contesterà, insieme con altre organizzazioni, la presenza del Ministro dell’Interno Salvini sul proprio territorio.
Potere al Popolo! – Sardegna respinge Matteo Salvini e le sue politiche di esclusione sociale che prova a spacciare per misure di sicurezza.
Quale sicurezza può derivare,infatti, dall’articolo 2 del decreto omonimo nel quale si proroga il tempo di permanenza dei migranti nei centri di detenzione da 90 a 180 giorni? Nessuna, semplicemente si tengono in sospeso le vite di esseri umani in fuga dalla guerra e dalla fame e li si rende più ricattabili, pronti ad accettare condizioni di lavoro infime che vanno a solo vantaggio dei caporali che li sfruttano nei campi del sud Italia.
Quale sicurezza deriva dall’articolo 21 nel quale si impedisce ai destinatari di DASPO di avvicinarsi a presidi sanitari? Nessuna, semplicemente si creano rischi per la salute pubblica, ossia quella di tutte e tutti noi.
Infine, provi a dirci Salvini, quale sicurezza deriva dall’inasprimento delle pene per chi organizza le occupazioni e dal piano sgomberi, di cui abbiamo visto il primo rivoltante episodio durante lo sgombero del “Baobab experience” la scorsa settimana. Salvini non risponderà, anche perchè l’unica risposta sincera è, ancora, nessuna! Semplicemente persone che non hanno alternative alla strada e che si erano auto-organizzate per avere un tetto, condizione prioritaria per poi rialzarsi e tornare a far parte della società, saranno di nuovo spinte ai suoi margini e torneranno a essere preda della criminalità organizzata e non.
In una situazione abitativa di estrema crisi come quella che viviamo in Sardegna, dove negli ultimi 10 anni sono stati eseguiti 3000 sfratti, l’applicazione di questo decreto vedrebbe la cacciata nella disperazione di interi nuclei familiari che, per sopravvivere, si sono visti costretti a occupare stabili dismessi e li hanno resi casa con il loro lavoro. E intanto i nostri paesi si spopolano e il loro patrimonio immobiliare va in rovina.
Il Ministro dell’Odio sa bene che queste misure non faranno altro che rendere le nostre strade molto meno sicure, ma lui punta proprio su questo, in modo che i più disperati fra noi poi possano guardare sempre più a lui come risolutore dei problemi.
La sicurezza deriva solo dall’inclusione e dalla solidarietà, come esperienze quali quelle di Riace hanno dimostrato.
Ci adoperiamo quindi per l’unico respingimento utile, che ci darà davvero sicurezza: il respingimento di Matteo Salvini.