Potere al popolo e Peruntaltracittà presentano la loro candidatura per il collegio fiorentino, nella lista Toscana a Sinistra a sostegno di Tommaso Fattori.
Potere al popolo e Perunaltracittà hanno proposto la loro candidatura per il collegio fiorentino, nella lista Toscana a Sinistra con Tommaso Fattori presidente. La proposta di candidatura è quella di Francesca Conti, 46 anni, ricercatrice precaria presso l’Istituto degli Innocenti, direttore responsabile de La città invisibile, il giornale del Laboratorio Perunaltracittà, nonchè militante di Potere al popolo, già capolista alle scorse amministrative. Francesca ha lavorato a lungo sulla svendita del patrimonio edilizio e monumentale fiorentino, ricerca giunta in primo piano grazie al lavoro del Laboratorio di Perunaltracittà e al servizio del programma “Report”
La presentazione è avvenuta non a caso a Costa San Giorgio, ove si sta consumando la svendita dell’ex caserma Vittorio Veneto alla multinazionale del turismo Lionstone Developement della famiglia Lowenstein. La struttura che prevede magazzini interrati, di un tunnel di circa 600 metri, 120 camere d’albergo extra lusso, e addirittura di un ascensore a cremagliera in cristallo che dovrebbe collegare il resort con il centro città, oltre costituire l’ennesima tappa svendita della svendita del nostro patrimonio pubblico, graverebbe sulla collina detta non a caso delle Rovinate, soggetta a movimenti franosi a causa del fragile equilibrio idrogeologico.
Secondo Francesca Conti “La battaglia per Costa San Giorgio rappresenta una battaglia di civiltà. Ogni volta che un edificio pubblico passa ad un privato siamo tutti più poveri, ogni giorno che passa senza immaginare un futuro diverso in termini di cultura, lavoro e spazio pubblico rischia di far affondare la città in una crisi irreversibile.
La svendita non è una fatalità, ma la conseguenza di precise scelte politiche. In primo luogo quelle del Comune di Firenze, saldamente in mano al Pd, che grazie al Piano delle alienazioni permette la svendita del nostro patrimonio pubblico, che con il Covid sta solo accelerando. Ma anche la Giunta Regionale – guarda caso in mano allo stesso partito – ha le sue colpe. Il nostro patrimonio potrebbe infatti essere rivalorizzato rispondendo in primo luogo ai bisogni dei fiorentini e delle fiorentine, a partire da quello primario della casa. A Firenze a fronte di 2000 famiglie in attesa di casa popolare, ci sono 700 alloggi Erp vuoti (secondo i dati di fine 2019), e più di 11.000 case senza persone. Sono stime al ribasso, che esploderanno a settembre, se il blocco degli sfratti non sarà prorogato, tanto che il Tribunale di Firenze ne attende già 1200. Abbiamo edifici che possono diventare case popolari, biblioteche, asili, centri polifunzionali al servizio delle comunità, senza alcun consumo di suolo aggiuntivo. Il cambiamento climatico già in atto deve essere un monito a non consumare altro suolo e a preoccuparsi della salvaguardia dell’ambiente e del verde essenziale per la città e per chi la vive. La Regione dovrebbe attivare prima di tutto un piano di edilizia popolare che valorizzi le 700 case popolari vuote e il patrimonio pubblico ancora in mano nostra.
In consiglio regionale vorrei battermi per questo, in costante ascolto dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare, dei sindacati inquilini, delle tante persone che abbiamo intercettato durante la fase acuta della pandemia con il nostro sostegno alimentare, dei tanti comitati che si battono contro le grandi opere e per la difesa del territorio”