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IL NOSTRO PRIMO MAGGIO: AZIONI, FLASH MOB, STRISCIONI E BLITZ IN TUTTA ITALIA

Con le dovute precauzioni, armati di mascherine e a distanza, ma bisognava farsi sentire.
In decine di città italiane abbiamo provato a lanciare un messaggio: mai come quest’anno, il primo maggio non possiamo far finta di niente.

A Napoli e a Ferrara siamo stati andati fuori ai palazzi di Confindustria, perchè è Confindustria che non ha voluto fermare le attività non essenziali, è Confindustria che da anni detta l’agenda ai governi, a quei governi che negano con un tratto di penna i nostri diritti.

A Mantova abbiamo commemorato chi troppe volte sul lavoro ha lasciato la vita; quasi ovunque abbiamo portato la nostra solidarietà ai lavoratori del servizio sanitario, che hanno salvato decine di migliaia di vite, e nonostante questo sono stati abbandonati dalle istituzioni ansiose di rassicurare i padroni sulla tenuta dei loro “miseri” profitti. Siamo stati davanti agli ospedali di Genova, Torino, Firenze.

Abbiamo esposto striscioni, sagome, manifesti, a Lecce, Padova, Marano, Viareggio, Parma, solo per citarne alcune…

A Firenze e Palermo nemmeno oggi abbiamo fermato la distribuzione di pacchi alimentari: sono migliaia i lavoratori che hanno bisogno di supporto materiale, subito. Nel nostro piccolo vogliamo contribuire.

A Roma siamo stati davanti a un call center i cui lavoratori, attraverso il telefono rosso, ci avevano contattato settimane fa per denunciare la totale assenza di DPI e protezioni dentro gli uffici. A Milano siamo stati davanti la sede di Assolombarda e dei supermercati aperti pure oggi.

A partire da lunedì riapriranno le attività produttive (le poche che sono rimaste chiuse e che non hanno chiesto le deroghe, concesse con molta facilità dalle prefetture), e molte famiglie tremeranno nel vedere uscire di casa i propri cari per andare in fabbriche, laboratori, officine, uffici nei quali i protocolli sanitari molto spesso non saranno rispettati.

Il distanziamento sociale, i bambini costretti a rimanere a casa, la lontananza dai nostri cari e dai nostri affetti, dovrà bilanciare l’assembramento dei lavoratori esposti agli alti rischi di contagio per ingrassare le tasche di chi è disposto a calpestare la vita di milioni di persone.

Potere al Popolo è al fianco di tutti i lavoratori, di quelli “garantiti”, dei precari e dei lavoratori a nero che forse, quando tutto questo sarà finito, perderanno quel lavoro che gli garantiva il salario per andare avanti, se non l’hanno già perso.

Eppure è a partire dal lavoro che ci siamo sempre riscattati. Quando lavorano gli uomini sono vicini, sviluppano quella solidarietà e quell’umanità nelle quali si intravvede l’avvenire. I lavoratori, loro sì, sono sulla stessa barca, ed è da qui che possiamo iniziare a rialzarci, è a partire dalla lotta per migliorare le nostre condizioni di lavoro che ci siamo sempre rialzati.

Reddito di emergenza, aumenti salariali, nazionalizzazione delle imprese strategiche, regolarizzazione dei lavoratori a nero, permesso di soggiorno per i migranti. Dovremo attrezzarci per dare battaglia, nessuno ci regalerà nulla.

In questo primo maggio che non ci ha visto sfilare in corteo, stringerci stretti, ci armiamo della consapevolezza che presto torneremo a lottare tutti insieme. Per una vita in cui la ricchezza non sarà per pochi ma sarà redistribuita nella società, in cui ci sia un’unica umanità libera dalla schiavitù.

BUON PRIMO MAGGIO A TUTTE E TUTTI NOI!

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