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[TORINO] LA SCUOLA SI-CURA NON SI CHIUDE! UN NOSTRO CONTRIBUTO

Indice

  • Introduzione

  • E-learning e didattica a distanza, ultimi passi di una storia più lunga

  • La D.a.D. concretizza il pericolo più grande

  • Immaginiamo e creiamo!

Questa è la storia di una scuola che si è dimenticata di essere comunità

Abbiamo aspettato, abbiamo ascoltato, abbiamo ragionato e discusso, sentiamo adesso la necessità di esprimere qualche riflessione.
Siamo di fronte ad un’emergenza economica, sanitaria, sociale, politica ed educativa.
La normalità nella quale vivevamo sta mostrando il peggio, sta svelando non uno ma centinaia di veli di Maya.
Il modello economico-sociale che era stato costruito e considerato inarrestabile mai come ora mostra le sue contraddizioni.
Le riforme del mondo del lavoro e i tagli alla sanità pubblica, all’istruzione e al welfare hanno creato le fratture sociali che oggi ci rendono disarmati davanti ad una crisi come questa.
Il Coronavirus giunge quindi in una situazione già compromessa, è stato il soffio di vento che ha fatto cedere la colonna, non le mani che l’hanno sventrata.

In questa situazione, ci viene da chiedere che ruolo stiano assumendo la scuola, l’università, il mondo della ricerca e della formazione.
Che ruolo stiamo assumendo noi che ne facciamo parte, studenti, docenti, personale ATA e dirigenti.
Fase uno, fase due ma le cose non cambiano, è evidente che la scuola abbia un ruolo estremamente marginale nella progettazione del Governo.

Chiariamo bene gli intenti: in questo testo non c’è la pretesa di scrivere una verità assoluta, vorremmo solo provare a dare un quadro della situazione e a ragionare sulla scuola post-Covid 19.
Insomma questo documento si pone come un insieme di spunti di riflessione, uno strumento di ragionamento nelle mani di chi vive il mondo della formazione ma anche di chi ha semplicemente a cuore la questione.

Procediamo illustrando, in primo luogo, il percorso di riforme che hanno progressivamente trasformato e impoverito il mondo della scuola, preparando il campo al modello “scuola a distanza”.
In secondo luogo metteremo in luce quello che a nostro avviso è il pericolo più grande di questa evoluzione: una scuola che rinuncia a costruire comunità.
In terzo luogo, avanzeremo le nostre proposte per invertire l’attuale tendenza e per finalmente valorizzare la scuola e la formazione come diritto di tutte e di tutti.

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