ll Comune di Roma è complice attivo della guerra tra poveri nelle periferie romane
I ripetuti episodi di guerra tra poveri nelle case popolari che vedono la puntuale presenza e strumentalizzazione da parte di gruppi neofascisti, non hanno solo responsabilità politiche ma anche complicità.
La denuncia di questi anni da parte degli attivisti che agiscono quotidianamente nelle periferie sulle soffiate che consentono ai fascisti di essere presenti e puntuali ovunque venga assegnata una casa popolare ad una famiglia di immigrati, o negli ultimi casi come Torre Maura e Casalbruciato, di rom, ha prodotto finalmente la ricerca delle possibili gole profonde dentro gli apparati comunali che lo hanno consentito e in qualche modo istitigato.
Comune e Regione, da tempo sollecitati a definire una soluzione generale al problema delle case popolari (la sanatoria) ed a quello della perdurante e irrisolta emergenza abitativa a Roma (con 16mila domande di case popolari in attesa di risposte da anni), hanno continuato a perdere tempo ed a lasciare che la situazione nei quartieri popolari degenerasse. Di fronte alla scarsità di abitazioni messe a disposizione, è inevitabile che si scateni una competizione che agisce con particolare incattivimento sulla esclusione razziale dalle prestazioni sociali previste.
Ma adesso sta venendo fuori che, nonostante le denunce e le sollecitazioni, la sindaca Raggi e l’amministrazione comunale hanno lasciato che questa legge del più forte trovasse complicità nei propri uffici. Negli stessi uffici dove sono rimasti al loro posto dirigenti nominati dalle precedenti amministrazioni e che si sono rivelati o inerti o complici.
Potere al Popolo intende denunciare non solo i disastri di questa continuità tra la giunta Raggi e quelle precedenti, di destra o centro-sinistra che fossero, ma anche la mala gestione e i mancati controlli sulle assegnazioni delle case popolari , sulle concessioni ai privati nella truffa dei Piani di Zona ed infine sulle gole profonde che hanno fornito ai gruppi neofascisti le informazioni utili per poter strumentalizzare il dramma abitativo e il degrado delle periferie.
Quando in Campidoglio abbiamo detto che alla Raggi il “vaffa” questa volta lo dicevamo noi, avevamo ed abbiamo ragioni da vendere.
Adesso occorre cambiare radicalmente registro.
a) Via i complici dei gruppi neofascisti dagli uffici comunali;
b) confronto sistematico con gli abitanti sulle soluzioni alle emergenze sociali delle periferie;
c) Avvio di un piano casa straordinario che metta fine a questo stillicidio nei quartieri e alla vergogna delle famiglie in attesa da anni di una casa popolari, una sanatoria per gli occupanti di necessità, il reperimento delle abitazioni necessarie a mettere fine all’emergenza abitativa. Le case ci sono ma stanno tutte in mano ai palazzinari, agli speculatori privati o all’abbandono.